Anno 2142: tutto sembra resti uguale. O quasi.
Nel frattempo, sulla piattaforma di lancio di fronte a noi ci sono due mezzi volanti da trasporto, il primo dotato di torrette laterali, ottimo per lo spostamento delle truppe (quando il pilota non si schianta), mentre il secondo vanta un sistema missilistico gestito dal guidatore stesso, vero flagello di qualunque mezzo volante. Non c'è altro da sapere, ma se oltre a sembrarvi originale e stimolante temete che possa anche rivelarsi complicato avete ragione, tremendamente ragione.
Anno 2142: tutto sembra resti uguale. O quasi.
In quanto veterani di Battlefield (sempre che lo siate), non ci metterete molto a riconoscere sostanzialmente le stesse armi e i gli stessi veicoli contemporanei camuffati sotto un look smussato e pieno di stile, mentre si tratta per lo più di abituarsi ai reticoli e agli schemi di puntamento hi-tech che però rivestono solo una funzione estetica, assimilabile dopo poche decine di minuti. Adeguarsi invece agli ordini del Comandante democraticamente eletto all'inzio del round o del capo-squadra, nel caso decidiate di fare parte di un team, è l'unica via per uscire vincitori e non vedere ogni due secondi la vostra vita che vi scorre sul visore. Purtroppo abbiamo sperimentato che portare avanti iniziative private nella vana gloria dell'ego personale, peggio ancora se guidati da una logica causale, finisce per garantirvi pochi punti nel breve termine ma pur sempre inferiori a quelli che ricevereste vincendo il round. Un gioco di squadra così stratificato, diciamolo pure, non riesce molto facilmente, perchè 18 giocatori sono tanti da mettere in riga e la quantità di comunicazioni che appaiono sullo schermo se non disponete di cuffie e microfono con le quali dialogare si rivelano un po' come gli indici di borsa per il profano: ne prendete atto ma non vi dicono niente (e abbiamo dato per scontato che il Comandante sia guidato da un pensiero razionale). Una volta però addestrati con pazienza alle regole del gioco (e per questo ci vogliono ore buone di pratica prima di mettere a segno attacchi ben studiati), arriva il momento di fare i conti con le classi disponibili, settore nel quale Battlefield 2142 apre le porte a diverse feature interessanti.
Quando un solo uomo non conta nulla
Dicevamo che l'ossatura del gioco è sostanzialmente fedele a quella del vecchio Battlefield del quale mantiene inalterate le meccaniche rodate e largamente apprezzate. Mentre pensiamo a tutto questo, lasciamo perdere i discorsi sul gioco di squadra e ci avventuriamo lungo una caccia solitaria che si conclude con una cannonata ben piazzata verso il nostro riparo, al secondo piano di una torre. Prima di scegliere in quale punto sulla mappa sia meglio riprendere il gioco, questa volta magari senza lasciare i nostri imprevedibili compagni, ne approfittiamo per studiare il set-up delle quattro classi (vai con la lista, ma secondo noi le indovinate): prima di tutti il Recon, cecchino con tanto di coltello e super-pistola, seguito a ruota dall'Engineer, che dispone di un pesante lancia-razzi Mitchell AV 18, pistola, coltello d'ordinanza e un kit per le riparazioni (naturalmente possiede anche un temperino e un set di matite). Lo marca stretto l'Assault, ben equipaggiato con un fucile mitragliatore e un set di munizioni da dividere con i compagni di merende e per finire il Supporter, amato soprattutto per quel prezioso armadietto portatile di primo soccorso, anche se il Bianchi FA-6 Light Machine gun è ampiamente apprezzato quando si vuole mettere a tacere qualche nemico invadente. La nota più interessante riguarda la personalizzazione delle diverse classi, che si effettua tramite un'apposita interfaccia dove l'equipaggiamento alternativo è facilmente scambiato con un comodo drag and drop.
Quando un solo uomo non conta nulla
Naturalmente per potersi permettere granate EMP in grado di mandare in tilt i veicoli, così come nuove armi di pregiata fattura (il mestiere del Recon è molto più semplice se il puntatore non trema sensibilmente), è necessario prima di tutto mettere da parte punti e salire di rango. Per stimolare il gioco di squadra Battlefield 2142 mette a disposizione bonus maggiorati per le azioni portate a termine in gruppo, siano queste di sabotaggio o di eliminazione. Considerando il tempo necessario per poter sviluppare una classe fino al suo potenziale massimo si finisce per seguire fin da subito la propria vocazione, cercando di ottenere il meglio per il proprio ruolo. Ad aspettarvi ci sono torrette piazzabili sensibili al nemico e mine di sospensione, senza considerare abilità speciali come la mimetizzazione o lo stato dell'arte per la propria arma principale. A chi riveste il ruolo di capo-squadra invece si aprono anche possibilità aggiuntive quali speciali sistemi di rilevamento e comunicazione, anche se tutte le classi condividono la crescita delle prestazioni fisiche, come la durata dello sprint. Poter scegliere una classe diversa prima di ogni respawn o mettere mano nella scelta dell'equipaggiamento si rivela il perno della flessibilità che rende così dinamica e personale l'azione di quest'ultima installazione nella serie.
Quando un solo uomo non conta nulla
Merita una menzione il bilanciamento delle armi: un colpo sparato da un fucile di precisione è quasi sempre letale ma dovrete attendere lunghi tempi di ricarica e una volta individuati avrete pochissime possibilità di opporre resistenza, trasformandovi in bersagli molto vulnerabili. Allo stesso modo un fucile d'assalto soffre a causa di un rinculo così elevato da renderlo pressochè inutile sulle lunghe distanze, mentre a corto-medio raggio è un'efficacissima arma per la guerriglia. Decisamente più impegnative da gestire sono le armi del Supporter e dell'Engineer che garantiscono una sopravvivenza più rosicata: da un lato lanciare dei razzi anti-carro è uno dei modi per mettere fuori gioco i mezzi ma contro le truppe è quasi un suicidio, mentre il fuoco di sbarramento che può scatenare un Supporter deve necessariamente essere inserito in un contesto di gruppo, per sortire il giusto effetto. Queste ultime due classi ancora più delle altre sono più indicate per essere sfruttate al meglio in team.
la nota più interessante riguarda la personalizzazione delle diverse classi, che si effettua tramite un'apposita interfaccia dove l'equipaggiamento alternativo è facilmente scambiato con un comodo drag and drop
Quando un solo uomo non conta nulla
Detto questo non perdiamo di vista il succo del gioco, che consiste in una miscela fluida di tattica e adrenalina; l'ingresso in campo è immediato e potete apparire a bordo di mezzi in movimento (ammesso che ci sia un posto libero!) o anche in punti-chiave per l'azione grazie ad un'abilità esclusiva del comandante, che può dislocare sul terreno un beacon per il respawn dei soldati. Ora per sempio ci sono due modi per fare questa cosa, il modo intelligente e quello scellerato. Il primo consiste nel creare un punto di collegamento all'interno del Titan nemico qualora lo scudo dovesse cedere, il secondo consiste nel dimenticarsi proprio di questa possibilità concessa al comandante o peggio ancora posizionarlo in mezzo ad un'area di scontri in campo aperto, così che appena riapparsi avrete solo il tempo per prendere nota del fatto che Vxx[32]^E_B vi ha rispediti alla schermata delle classi. Già sappiamo che in realtà volete sapere solo dei mezzi e sia, un'intero paragrafo dedicato al nostro test approfondito delle meraviglie semovibili che ci aspettano tra un secolo, anno più, anno meno.
L'uomo inventò il Walker e vide che era cosa buona
Ogni veicolo ha una sua funzione specifica, che non sempre è quella di recare danno, almeno non di principio. Fatta comunque eccezione per il walker vi sentirete a casa vostra su tutti i mezzi di Battlefield 2142, rivelandosi tutto sommato accessibili dopo un po' di pratica per carpirne i segreti. Tra tutti, gli elicotteri sono i più ostici, anche se dipende soprattutto dall'uso che se ne vuole fare: volare in circolo come avvoltoi sopra un tank per distruggerlo grazie al fuoco delle torrette laterali è un'impresa da pilota consumato, mentre scatenare l'inferno sull'area di atterraggio prima di sbarcare le truppe è una delle azioni più congegnali a questi mezzi volanti. Da notare che gli elicotteri possono scaricare gli uomini direttamente sul Titan dell'avversario se la barriera è stata disattivata, ma per fare questo è importante padroneggiare l'arte della decelerazione (un atterraggio in corsa e fine dei canditi). Oh quasi dimenticavamo, se state per schiantarvi provate ad avvertite l'equipaggio che può sempre contare sul paracadute, anche perché dalla visuale offerta impugnando le torrette non sempre si capisce cosa passa per la testa del pilota. Di tutt'altro tenore sono invece le jeep, adatte ai rush improvvisati verso un silos abbandonato per un'azione lampo, trattandosi di mezzi molto leggeri e per questo veloci, anche se un tiro del cecchino può accasciare il pilota sul volante che non dispone di alcuna protezione.
il primo assaggio ci ha fatto venire un forte appetito. Garantito.
L'uomo inventò il Walker e vide che era cosa buona
Questi problemi non si presentano a bordo del walker, l'unico mezzo davvero futuristico, efficacissimo contro la fanteria e pressoché inarrestabile da qualunque ostacolo di piccole dimensioni. Solo l'accentuata lentezza di marcia ne fa un bersaglio facile per un Engineer ben piazzato, complice anche l'altezza elevata che lo rende visibile tra le esplosioni della battaglia, anche se vederselo di fronte è realmente impressionante, specie se vi punta. Un altro blindato sicuro è il tank, studiato per abbattere gli elicotteri da trasporto e in generale qualunque veicolo, potendo contare su di un cannone principale e un fuoco secondario che spara una granata magnetica simile a quelle in dotazione alla fanteria. L'unico punto debole riscontrato è la difficile manovrabilità dovuta in parte alla visuale ristretta e alla lentezza con la quale esegue inversioni di marcia, mentre le brusche sterzate sono naturalmente da dimenticare, anche se si può ruotare il mezzo mantenendo il nemico nel riquadro di tiro. Chiudiamo in bellezza con l'APC, un blindato dalla limitata capacità di fuoco, per lo più a scopo difensivo, ma dotato di due postazioni dalle quali il passeggero può essere letteralmente sparato in cielo, non per un'eccentrica scelta di costruzione ma per poter assaltare il tanto odiato Titan, che minaccia la mappa sottostante dall'alto dei cielo. Non ci resta ora altro che le piccole postazioni fisse a guardia dei siti missilistici, veri e propri cannoni direzionabili manualmente ma afflitti da tempi di rotazione lunghissimi, con la costante tensione che qualcuno stia per strisciare fino alle vostre spalle per uccidervi beffardamente con il coltello, così da collezionare la preziosa targhetta personale (disonore dal quale ci si riprende a fatica).
L'uomo inventò il Walker e vide che era cosa buona
Come versione beta tutto è filato abbastanza liscio, anche se nel muovere il Titan il gioco ha sofferto diverse volte di un lag eccessivo. Qualche bug affligge invece gli oggetti in volo ma si tratta di piccolezze che saranno probabilmente già risolte nella prima versione definitiva.
Giudicare Battlefield 2142 da una sola mappa per il multiplayer non è azzardato, perché la struttura di gioco è al tempo stesso nota (leggi "largamente sperimentata con successo") e rinvigorata da nuove opzioni che ne aumentano la flessibilità. Ogni commento sarebbe tuttavia limitato, c'è ancora troppo da vedere anche se il primo assaggio ci ha fatto venire un forte appetito. Garantito.
Anno 2142: tutto sembra resti uguale. O quasi.
Abbiamo deciso di fare il nostro debutto a bordo del Titan nelle vesti di un Recon. Mentre gettiamo uno sguardo sui compagni di squadra (qualcuno spara contro i muri per vedere cosa succede, come se dovesse succedere chissà cosa), sorvoliamo la campagna innevata di Verdun, composta da vasti campi ghiacciati e tortuose strade battute, che mettono in comunicazione i resti di quelli che ricordano i villaggi dell'Europa Settentrionale. Passati 136 anni dal 2006 qualcosa non deve essere andato per il verso giusto se tra le macerie si nascondono silos missilistici che dovremo contendere ai 18 avversari umani della Coalizione Pan Asiatica, ben intenzionati a non permettere che il Titan dell'Unione Europea possa uscire indenne dal conflitto. Al fine di abbattere questi poderosi velivoli è necessario per prima cosa spezzare lo scudo protettivo che li riveste e proprio per questo è fondamentale controllare i silos di lancio dei missili; una volta indirizzati contro il Titan della fazione avversaria si potrà lentamente aprire il passaggio alle truppe terrestri, con il compito di sabotare le quattro console di sicurezza che consentono l'accesso al nucleo del reattore. Inutile dire che quando anche quest'ultima forma di sostentamento energetico s'interromperà sarà molto meglio abbandonare in tutta fretta il Titan. L'aziono a bordo del vascello nemico offre un diversivo rispetto alle dinamiche dello scontro in campo aperto, anche se dobbiamo dire che difendere il proprio Titan una volta che l'avversario ha dato il via allo sbarco è più una lotta contro il tempo, nella speranza che qualcuno della squadra non abbia dimenticato di continuare ad attaccare il nemico. La modalità Titan offre una sfida che richiede molta dedizione per essere dominata, proprio a causa della necessità di doversi difendere senza perdere di vista che gli altri devono essere battuti.