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Burnout 2: Point of Impact

Un racing arcade che più arcade non si può: velocità, fluidità, grafica ai massimi livelli e tanti spettacolari incidenti, ora anche su GameCube!

APPROFONDIMENTO di Alessandro Pomili   —   30/05/2003
Burnout 2: Point of Impact
Burnout 2: Point of Impact
Immagini
Burnout 2: Point of Impact
Burnout 2: Point of Impact

Negoziante: “Fattura o Scontrino?”

Lo scopo di Burnout, oltre che piazzarsi primi (tra i 4 concorrenti) nella corsa, è quello di guidare in modo assai spericolato tra il folto traffico evitando gli incidenti (o se volete causandoli, fate voi). L’intuizione dei programmatori è stata quella di premiare con una progressione della barra del turbo la guida che tutti voi avete sempre sognato, ma che non avete mai osato praticare. Allora via di derapate, guide contromano, sorpassi “a paraurti”…
Per ogni tipo di bassezza la vostra barra di Burnout si riempirà in modo più o meno decisivo: se sbandate contromano (e magari raschiate una macchina) gli effetti si sommano, permettendovi di riempire in un batter d’occhio il turbo. Passare a bruciapelo tra le macchine è forse il modo più difficile (insieme al Perfect Lap, ovvero un giro senza scontri) per ottenere il Burnout, perché, anche se riuscite ad andare in collisione con una vettura senza tuttavia che vi “sfracassiate” da qualche parte, non vi sarà dato alcun bonus; per contro, se riuscite a schivare una macchina dopo l’altra, senza far scorrere via troppo tempo, un moltiplicatore aumenterà l’incremento del turbo ad ogni passaggio. In ultimo è possibile riempire il turbo anche sollevandovi da terra in seguito ad alcuni dossi o fuoripista.
In tutto questo è racchiusa l’anima di Burnout, ma c’è ancora un particolare sfizioso… Una volta riempito tutto il Burnout (finché la barra non è piena non potrà essere utilizzato), alla pressione di un tasto (variabile a seconda della configurazione del pad che avete scelto) farete esplodere la potenza del vostro motore; attenzione però a non lasciar andare il tasto prima del tempo, altrimenti il turbo si disattiva e dovrete riportarlo al massimo da dove lo avete lasciato. Conviene invece finirselo d’un botto (tenendo premuto il tasto, come dicevamo) e fare in modo di acquisirne un altro durante il tragitto percorso a tavoletta. E’ qui che il gioco diventa piuttosto folle: a velocità assurde non solo dovrete far in modo di rimanere in strada, ma vi preoccuperete di passare quanto più tempo contromano, schivando all’occorrenza e derapando dove meglio conviene… Inutile descrivere gli effetti di tali manovre, no?

Burnout 2: Point of Impact
Burnout 2: Point of Impact

Negoziante: “Fattura o Scontrino?”

Nelle piste più articolate non sarà raro finire sull’erba o toccare le barriere, ma sarebbe meglio evitarlo, perché, sebbene voi stiate con il vostro bel ditino sopra il tasto del turbo, la velocità scenderà bruscamente e sarete superati dagli avversari senza opporre troppa resistenza. A scanso di equivoci va detto che i danni che subirete durante gli incidenti sono puramente coreografici e che a seguito di ogni incidente le vetture coinvolte saranno rimesse in strada totalmente intatte.
Il controllo della vettura è piuttosto immediato, anche se per controllare le derapate vi occorrerà un po’ di pratica. Le differenze di prestazioni (accelerazione, aderenza e velocità) si percepiscono da vettura a vettura, permettendo di modellare lo stile di guida in base alla situazione vettura/pista. Trattandosi di arcade i controlli non sono così sofisticati, ma non c’è motivo di lamentarsi per tale scelta. Si può fare un appunto, invece, al sistema di retromarcia, piuttosto lenta sia da inserire che da togliere, ma che comunque tornerà utile in rarissime situazioni, per non dire mai… Burnout 2 si difende bene anche sotto il profilo varietà, proponendo diverse modalità di gioco. Per prima cosa il Tutorial, da portare a termine per sbloccare i campionati, poi le immancabili Single Race e Time Trial, per finire con le modalità Pursuit (inseguimento), e Crash, l’incubo di ogni assicuratore e che descriverò nel prossimo paragrafo. Tutto questo, escludendo il campionato, è godibile sia in singolo che in doppio, in un soddisfacente Split Screen che purtroppo abbassa il refresh video a 30 fotogrammi al secondo. Come norma vuole, non è tutto disponibile da subito, anzi… Giocando il campionato sbloccherete le modalità assenti all’inizio, nuove vetture e nuovi tracciati.

Burnout 2: Point of Impact
Burnout 2: Point of Impact

Bambino: “Scontrino, Grazie. Mi Fa il Conto?”

(Sottotitolo: Non provate questo a casa!)

Cos’è, quindi, questa modalità Crash? E’ la nostra misera rivalsa sulle società assicuratrici, che hanno avuto la brillante e simpatica idea di associarsi per creare un cartello di prezzi. Visto che, a quanto dicono, il furto è illegale, e l’omicidio ancora peggio, non ci resta che metterci al volante della nostra vettura virtuale e piombare a tutta velocità in un bell’incrocio intasato di vetture, e in cui transitino preferibilmente anche mezzi pesanti. Un sistema di punteggio, basato sui danni provocati moltiplicati per il numero di vetture coinvolte, alla fine di quei circa 10 secondi di apocalisse farà il conto dei dollaroni che la vostra assicurazione dovrà sborsare ai malconci interessati.
Per ogni livello è fissato un record da battere, e man mano che supererete le prove si sbloccheranno altre situazioni, per un totale di 30 scenari (15 in più rispetto alla versione PS2). Con questa modalità potrete anche sbloccare altri “Crash Junction”, che altro non sono che nuovi punti nei quali una macchina può subire danni.

Burnout 2: Point of Impact
Burnout 2: Point of Impact

Bambino: “Non Sono Adorabili?”

L’aspetto tecnico di Burnout 2 è decisamente buono, anche se il gioco non sarà ricordato in futuro per i suoi virtuosismi tecnici non si presenta carente in alcuna situazione. La fanno da padrone fluidità e velocità: il frame rate di 60 frame per secondo non cede neanche un attimo, e la velocità raggiunta con il Burnout attivo stupisce in più di un caso (il pensiero di F-Zero già mi stuzzica…). Oltre a ciò abbiamo una buona mole di poligoni, texture in genere buone e carenti solo in rare situazioni, il tutto condito abbondantemente da effetti speciali, quali blur, particelle, riflessioni ed ombre. L’unico neo è dato proprio dalle vetture, che probabilmente a causa dell’assenza di modelli reali sembrano un po’ tozze e sgraziate. L’opzione 16/9, accompagnata da un efficace Dolby Pro Logic II, però, ci fa perdonare qualsiasi eventuale problema, e fa meritare ai programmatori una nota di merito!
Buono anche lo studio del Sound Design che oltre a vantare musiche rockeggianti piuttosto gradevoli, aiuta a rendere il gioco in alcuni casi più adrenalinico: quando si innesta il Burnout la musica infatti cambia, diventando più movimentata e alzando di volume, oppure abbassandosi bruscamente permettendovi di sentire tutti i cavalli del vostro bolide.

Burnout 2: Point of Impact
Burnout 2: Point of Impact

Commento

Burnout 2 è un gioco più che discreto ma che non può pretendere di essere nulla di più. L’idea è funzionale, la realizzazione molto buona, e l’assenza di concorrenti su GameCube gioca a favore del titolo Acclaim; tuttavia nonostante le ottima qualità del gioco e gli sforzi dei programmatori per creare differenti modalità di gioco, Burnout 2 potrebbe venire a noia presto. Il Multiplayer per due giocatori adempie al suo lavoro grazie alle diverse scelte di gioco, aumentando la longevità di un titolo che altrimenti potrebbe bruciarsi in pochi giorni.
Per certi versi il lato meno azzeccato di Burnout 2 è proprio la sua natura, se infatti sulle prime risulta divertente vedere la propria macchina schiantarsi in ogni dove, alla lunga ed in certe situazioni, quando ad esempio si è ultimi in prossimità dell’arrivo, la voglia di eseguire una guida pulita per recuperare lo svantaggio andrà a scontrarsi (ehm…) con la reale visione del gioco. Come detto più volte però, su GameCube il genere è totalmente latitante, e se avete voglia di mettervi al volante di qualche auto non v’è dubbio che questa sia al momento la scelta migliore.

    Pro
  • Ottima la realizzazione
  • Senso di velocità
  • Stuzzicante l’idea della guida spericolata…
    Contro
  • …ma forse non per molto
  • Non è un gioco di corse

Bambino: “Vorrei Comprare le Macchinine!”

Dopo avercelo negato per ben due volte, la prima un fantomatico contratto di esclusiva legava il gioco alla console Sony, e la seconda la conversione da PS2 risultava impossibile per problemi tecnici non meglio identificati, ecco che finalmente Alex Ward e soci tutti di Criterion hanno concluso il loro lavoro di adattamento di Burnout 2 all’hardware GameCube. Il titolo è stato atteso con trepidazione da diversi giocatori, soprattutto a causa della penuria di giochi di guida sulla console cubica; chissà se questa fame di motori dell’utenza GameCube porterà fortuna (e denaro) in casa Acclaim…
Burnout 2 tuttavia non può soddisfare pienamente chi cerca un classico gioco di corse, perché le piste del gioco in questione sono tracciati cittadini, e i vostri ostacoli non saranno solamente gli avversari in gara: il titolo in questione si distacca dalla canonica visione del genere per ricalcare un filone più particolare ma che ha già visto diversi esperimenti, soprattutto in campo Coin-op.