Nel corso di un'intervista rilasciata qualche giorno fa, gli scrittori di Insomniac Games si sono lanciati in una disamina sulla narrativa di Marvel's Spider-Man 2, arrivando persino a parlare del finale e del futuro della serie. L'epilogo del nuovo gioco, in effetti, spalanca le porte a tantissime possibilità: se volete approfondire, e non temete spoiler grandi come case, ne abbiamo parlato anche noi in uno speciale di Marvel's Spider-Man 2 apposito.
Gli stessi, poi si sono lasciati sfuggire un'informazione che potrebbe essere scioccante per tutti i fan della serie e dell'amichevole Uomo Ragno di quartiere. Anche in questo caso proseguite a vostro rischio e pericolo spoiler non solo per quanto riguarda Miles, ma l'intero multiverso Marvel.
Qui ci limiteremo ad analizzare, senza scendere nel dettaglio, un'informazione scioccante: ora lo Spider-Man "principale" di Insomniac è Miles Morales.
L'ultima avventura uscita per PlayStation 5 ci ha visto assumere il controllo di due Arrampicamuri, e cioè l'iconico Peter Parker e il suo apprendista Miles Morales. Un personaggio assurto agli onori della cronaca in tempi più o meno recenti, nonostante bazzichi nell'universo Marvel già da qualche tempo, e che molti videogiocatori estranei ai fumetti e al cinema neanche conoscevano prima del videogioco Insomniac uscito nel 2018. Se volete saperne di più su Miles Morales, insomma, non vi resta che continuare a leggere.
Le origini a fumetti di Miles Morales
Miles esordisce nel numero 4 della miniserie Ultimate Fallout. È il 2011, siamo nell'universo Ultimate - una linea editoriale parallela a quella regolare, lanciata nel 2000 per modernizzare le collane storiche - e Peter Parker è morto da qualche tempo in uno scontro col Goblin: in questa prima apparizione, Miles affronta il super criminale Kangaroo indossando un costume artigianale simile a quello di Peter, il ché fa adirare i newyorkesi che lo trovano di cattivo gusto. È solo nei primi albi di una collana tutta sua, Ultimate Comics: Spider-Man, che scopriamo chi sia veramente Miles Morales: è il figlio di una infermiera portoricana, Rio Morales, e di Jefferson Davis, un poliziotto afroamericano, e porta il cognome della madre perché Jefferson voleva tagliare i ponti col padre violento e abusivo.
Miles ha ottenuto i poteri per puro caso. Lo zio Aaron, in realtà il super criminale Prowler, aveva rubato nel laboratorio del dottor Conrad Markus, che stava sperimentando col sangue di Peter Parker: un ragnetto modificato geneticamente si intrufola nella borsa di Prowler e morde Miles in seguito, mentre questi è in visita dallo zio, ignaro peraltro della sua doppia identità.
A differenza del videogioco Insomniac e delle altre trasposizioni multimediali, il Miles a fumetti non accoglie di buon grado i suoi super poteri; anzi, inizialmente si tiene alla larga dall'azione, il ché conduce indirettamente alla morte di Peter Parker, che Miles avrebbe potuto impedire se fosse intervenuto a difenderlo da Goblin. Sarà il senso di colpa, e l'incoraggiamento di Nick Fury e del suo migliore amico Ganke Lee, a fargli indossare il costume del nuovo Spider-Man di New York. Miles vive quindi anni di avventure, durante le quali perde sia suo zio Aaron che sua madre Rio, fino alla resa dei conti con l'Universo Ultimate che finisce cancellato nel maxi-evento Secret Wars insieme a una pletora di realtà alternative.
Sopravvissuto alla ricostruzione del Multiverso sotto forma di Battleworld - l'artefice è il Dottor Destino, che ha ottenuto poteri illimitati e si è autoproclamato Imperatore Dio - Miles combatte il despota insieme a uno sparuto manipolo di superstiti. Alla fine di questa maxi-saga l'onnipotente Uomo Molecola ripristina un unico universo Marvel e, per ringraziare Miles che aveva mostrato compassione nei suoi confronti, riporta in vita sia sua madre che suo zio nella nuova realtà, in cui il nuovo Miles coesiste col Peter Parker originale e vive ogni mese nuove avventure, spesso interagendo con altri eroi della sua età come Ms. Marvel.
Uno Spider-Man afroamericano era stato fortemente voluto da Marvel già nel 2008, poco prima che Barack Obama fosse eletto Presidente degli Stati Uniti d'America, ma a quel punto era chiaro che si potesse spingere in quella direzione per sensibilizzare il pubblico e rivoluzionare gli eroi di primo piano. Peter Parker (Ultimate) sarebbe dovuto morire per essere rimpiazzato comunque, e allora si affidò allo scrittore Brian Michael Bendis e alla disegnatrice italiana Sara Pichelli, che avevano tenuto le redini di Ultimate Spider-Man per anni, anche il compito di creare Miles che, tuttavia, non è esattamente il primo Uomo Ragno latino, essendo stato preceduto negli anni '90 da Miguel O'Hara, cioè Spider-Man 2099.
Pichelli e Bendis hanno delineato le fattezze di Miles ispirandosi all'attore Donald Glover, che aveva indossato un pigiama di Spider-Man in un episodio della popolare serie televisiva Community. Se state intravedendo uno schema, vuol dire che avete un minimo di infarinatura coi retroscena di questo universo multimediale: Glover, infatti, aveva provato a farsi dare da Marc Webb la parte del protagonista del suo The Amazing Spider-Man del 2012. In seguito, avrebbe interpretato brevemente Aaron Davis in Spider-Man: Homecoming, peraltro menzionando un famigerato nipote, e in un cammeo in costume da Prowler durante Spider-Man: Across the Spider-Verse.
C'è da dire che, con tutta la buona volontà di questo mondo, l'esordio di Miles Morales riscosse meno successo di quanto speravano le alte sfere Marvel. Alex Alonso, che all'epoca faceva da editor alle pubblicazioni della Casa delle Idee, si era ritrovato a difendersi costantemente dall'accusa di voler cavalcare il colore della pelle di Miles in odore di politicamente corretto, e in una celebre intervista aveva spiegato come la filosofia della Marvel fosse quella di "riflettere il mondo reale in tutte le sue forme, dimensioni e colori". Neanche lo stesso Stan Lee, che aveva creato Spider-Man insieme a Steve Ditko nel '62, era riuscito ad arginare le polemiche quando aveva approvato la creazione di Bendis affermando che "fosse la cosa giusta fare qualcosa nel nostro piccolo per combattere il razzismo negli Stati Uniti e nel mondo".
Sebbene si possa affermare che molti lettori desiderassero riconoscersi nel colore della pelle e nel ceto sociale di Miles - che nei fumetti vive a Brooklyn - la verità è che le vendite della testata faticavano a decollare, ma anche che il problema era imputabile soprattutto alla ridondanza dell'universo Ultimate nella sua interezza che già da tempo non aveva più nulla da dire, ragion per cui si era deciso addirittura di uccidere Peter Parker e smuovere le acque con uno shock.
Nel giro di alcuni mesi, tuttavia, Miles si è imposto nell'immaginario Marvel come una figura dominante, e non certo per il colore della pelle o i super poteri leggermente diversi rispetto a quelli di Peter Parker, ma semplicemente perché le sue storie erano scritte veramente bene. Bendis è un autore controverso, ma coi suoi Spider-Man ha sempre avuto un grande slancio, e la caratteristica di Miles era quella di affrontare la sua nuova vita inizialmente come un fardello e poi come una missione: un comportamento tipico della letteratura supereroistica che inquadra Miles come un (super) teenager con una prospettiva non troppo diversa dal normale.
L'etnia e lo status sociale di Miles giocano un ruolo importante ma tutt'altro che forzato nelle sue storie. Bendis tratteggia un personaggio che vive a Brooklyn e che ogni giorno deve combattere non solo come Spider-Man l'eroe ma anche come Miles l'individuo in un mondo sempre ostile alle minoranze: lo scrittore gestisce questa dicotomia con eleganza, senza forzare la mano ma, anzi, sottolineando gli sforzi di Miles che si fa carico del suo retaggio culturale e contemporaneamente del suo ruolo come supereroe, dimostrando una grandissima resilienza che, alla fine, ha conquistato anche i lettori più scettici.
Miles oltre i fumetti
Oggi Miles Morales ha una collana a fumetti tutta sua nella linea editoriale Marvel principale, sebbene per assurdo si stia per ripristinare l'Universo Ultimate da cui è stato estrapolato ormai anni fa... ma qui entreremmo a gamba tesa nella soap-opera che è la continuità Marvel, e forse è meglio lasciar perdere.
Il successo a posteriori del personaggio di Miles, di gran lunga superiore a qualunque altro Uomo Ragno l'avesse preceduto, escludendo naturalmente Peter Parker, si è riflesso sulla sua inclusione in una moltitudine di progetti multimediali, anche se inizialmente come semplice comparsa, per esempio nei cortometraggi, nelle scatole da costruzioni e nei videogiochi LEGO, per non parlare delle linee di action figure prodotte da Hasbro e simili. In TV, invece, Miles ha dei ruoli minori in serie animate come Ultimate Spider-Man (in cui è doppiato anche da Donald Glover) o Marvel Super Hero Adventures.
Abbiamo già accennato il suo percorso cinematografico. Scartato nel reboot di Marc Webb del 2012, Miles si è trovato nel fuoco incrociato del conflitto tra Marvel Studios e Sony per i diritti sull'Uomo Ragno, che alla fine si è risolto con una montagna di compromessi, surreali incroci di universi e l'intenzione di portarlo prima o poi in carne e ossa nel Marvel Cinematic Universe. Per il momento, però, Miles si deve "accontentare" del ruolo di protagonista nei pluripremiati film che compongono la trilogia Spider-Verse.
La prima pellicola, Spider-Man: Un nuovo universo, ha letteralmente rilanciato il personaggio, che è diventato subito uno dei supereroi più amati di questa decade. Il film targato Sony Pictures, che si ispira a una popolare miniserie a fumetti, ha riscosso un successo straordinario - ha vinto persino un Oscar e un Golden Globe - e ha fatto conoscere al grande pubblico un personaggio che fino a quel momento era rimasto nella sordina dei fumetti. Il secondo film, Spider-Man: Across the Spider-Verse, è uscito da pochi mesi e, nonostante le polemiche sulla lavorazione serrata, ha riscosse, se possibile, un successo ancora maggiore. Spider-Man: Beyond the Spider-Verse è destinato a concludere la trilogia ma l'uscita è slittata a data da destinarsi e probabilmente non vedrà la luce prima del 2025.
Nei videogiochi Miles è stato più presente. Compare in una sfilza di titoli mobile come comparsa o personaggio secondario giocabile, ma il primo ruolo di risalto lo ottiene non tanto nei LEGO Marvel Super Heroes, quanto nell'ottimo Marvel Ultimate Alliance 3: The Black Order per Nintendo Switch. In seguito, Miles compare nell'universo Insomniac nel corso del primo Marvel's Spider-Man. Oltre a essere un'avventura di Peter Parker, il gioco è anche una storia di origini per questa versione di Miles, che acquisisce i poteri ragneschi proprio sul finale.
Insomniac ha poi esplorato il personaggio dedicandogli uno spin-off, Marvel's Spider-Man: Miles Morales, che ha fatto da ponte tecnologico e concettuale col recentissimo Marvel's Spider-Man 2. In quest'ultimo il giocatore controlla sia Peter che Miles mentre affrontano i loro problemi personali e la minaccia congiunta di un cacciatore di mostri e di un parassita alieno. Marvel's Spider-Man 2 ha venduto 2 milioni e mezzo di copie nel giorno del lancio, quando ancora nessuno sapeva che alla fine del gioco Insomniac avrebbe consegnato a Miles il pesante fardello di Arrampicamuri: per sapere come proseguirà la storia dovremo solo aspettare l'ormai sicuro Marvel's Spider-Man 3 ma con Insomniac a lavoro su Wolverine l'attesa potrebbe essere molto lunga.