Diario del Capitano
Oggi più che un Diario un vero e proprio tributo a un titolo che, pur con i suoi difetti, si è già ritagliato un (meritato) posto nella storia dei videogiochi. Vi dò qualche indizio: ha aperto la strada dell'online gaming su console, è l'ultimo episodio in ordine cronologico di una saga storica ed è uscito oggi in versione Pal su GameCube. La risposta è fin troppo facile: Phantasy Star Online. Il gioiellino creato da Yuji Naka, papà di Sonic, già commercializzato su Dreamcast anni or sono e ora felicemente convertito su GameCube, in attesa di approdare presto su Xbox con pieno supporto Live.
Un capolavoro? Analizzando freddamente le features del gioco verrebbe proprio da dire di no. PSO non è un MMORPG vero e proprio, non offre un mondo persistente, è poco più di un dungeon crawler action con una spruzzata di elementi RPG e una struttura molto simile a quella di un Diablo in tre dimensioni.
Eppure questo 'giochino' dalla struttura apparentemente semplice e limitata è una vera e propria droga virtuale, capace di tenere incollati allo schermo per centinaia, addirittura migliaia di ore un gran numero di giocatori in ogni parte del mondo, e di creare una community virtuale dalla vivacità eccezionale. Insomma, raggiunge egregiamente quello che dovrebbe essere lo scopo principale di ogni videogioco: diverte, e pure per molto tempo.
Alla luce di ciò ripetiamo la domanda: è un capolavoro? Sì, assolutamente. E con buona pace di tutti detrattori.
Visto l'argomento non possiamo non segnalarvi il nostro forum dedicato a PSO. Ci vediamo su Ragol...
Mauro Fanelli, responsabile editoriale area console.
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