Diario del capitano
Con Michele Borri a Parigi a seguire la presentazione delle proposte Vivendi Universal (e quindi Sierra e quindi Blizzard) per il prossimo periodo, mi sono ritrovato di nuovo in mano la cara vecchia mansione di portarvi contenuti freschi. Non lo facevo ormai da qualche mese (diario a parte ovviamente), e in un certo senso mi fa piacere. Per esempio oggi toccherà alla recensione di Hooligans, in attesa che quell'anima pia di Simone Pesenti Gritti finisca di provare l'inflazionata beta di Warcraft III.
Ieri sera, mentre guardavo stancamente "A Civil Action", sono passato per il canale Eurosport dove c'è la diretta dei giochi olimpici invernali di Salt Lake City. Con la signora Pucci si guardava quello strano sport del curling, a noi sconosciuto fino a quel momento. Per chi fosse poco ferrato, si tratta di una sorta di un gioco di bocce su ghiaccio, ma con uno strano rito di tiro della boccia che sembra un ferro da stiro di pietra. Ma il gioco del curling non è solitario, è di squadra. Quando il prescelto tira, il resto della squadra si occupa di anticipare la boccia "pulendo" la pista con delle scopette, per facilitarne lo scorrimento. Lo scopo è avvicinarsi quanto più possibile al centro del percorso, passando per uno stretto corridodio, fuori del quale non è consentito andare, mi pare. Strano il mondo e strana la gente. Mi è venuto da pensare agli allenamenti di queste persone che giocano a curling il sabato sera e che passano le loro giornate a seguire in ginocchio una palla di marmo su una pista di ghiaccio. Di nuovo: strano il mondo e strana la gente.