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Dreamcast: i migliori 5 giochi che ci hanno fatto sperare in un futuro da sogno

Per gli appassionati europei ottobre è il mese di Dreamcast: in questa top 5 vediamo quali sono i giochi che ci avevano fatto sperare in un futuro da sogno.

VIDEO di Diego Trovarelli   —   24/10/2021

Avanti, poche storie, dov'eravate il 14 ottobre 1999? E con chi? Ah interessante: insomma non avete un alibi, eh?

Ok cominciamo noi, vediamo se così vi si rinfresca la memoria: l'autore di questo articolo era in un negozietto di elettronica di provincia, in fila, in attesa di provare Dreamcast, la nuova scatola delle meraviglie SEGA che prometteva fischi e botti. Sì, ecco, il problema è che poi il botto lo fece davvero... ma non nel senso che tutti auspicavamo, finendo fuori produzione appena un anno e mezzo dopo la pubblicazione europea, schiaffeggiata dall'arrivo di Playstation 2.

Per ogni appassionato che si rispetti ottobre è quindi il mese di Dreamcast, e noi abbiamo deciso di omaggiarlo con una personalissima classifica dei 5 titoli che ci avevano illuso, facendoci ben sperare per il successo di una console di cui però conosciamo molto bene il tragico epilogo.

Tenete a portata di mano i fazzoletti e preparate una scusa credibile per chi vi sorprenderà a piangere di nostalgia durante la lettura di questo articolo, vi abbiamo avvisati.

5. Sonic Adventure

In Sonic Adventure l'adrenalina scorreva a fiumi
In Sonic Adventure l'adrenalina scorreva a fiumi

Non aprire con Sonic sarebbe come iniziare una lista di piatti tipici romani e tralasciare la cacio e pepe. Al di là dei facili paragoni gastronomici, basterebbe però un solo dato per giustificare la presenza di Sonic Adventure in questo elenco: è il gioco per Dreamcast più venduto in assoluto, punto.

Ah, siete ancora qui? Uff... va bene, allora vi diremo che il sesto capitolo della serie era un concentrato di velocità e frenesia, che lanciava il porcospino blu e i suoi amici come delle Formula 1 su un rettilineo. Adventure arrivò anche su Gamecube e PC, ma le conversioni non risultarono all'altezza e i giudizi del pubblico e della stampa specializzata si rivelarono piuttosto tiepidi.

Risorto una decina d'anni fa su PS3 e Xbox 360, Sonic Adventure ha comunque avuto l'audacia di spingere per la prima volta la storica mascotte SEGA verso la vera terza dimensione e il merito di essere stata una delle killer application più esplosive di sempre.

4. Soulcalibur

Soulcalibur fu un picchiaduro davvero innovativo
Soulcalibur fu un picchiaduro davvero innovativo

Lance, spade, nunchaku, bastoni... in pratica tra le armi letali di Soulcalibur mancava soltanto il battipanni di nostra madre e il quadro sarebbe stato completo. Alla sua uscita, il nuovo, folgorante picchiaduro di Namco si impose come punto di riferimento per i combattimenti in 3D, riproponendo il gustoso utilizzo delle armi bianche ereditato dal suo predecessore, Soul Blade.

In una parola, il comparto tecnico di Soulcalibur per l'epoca era impressionante, persino superiore alla sua versione arcade e parecchi di noi ricorderanno con soddisfazione le paresi facciali dei nostri amici, stupiti al momento di vederci scaraventare l'avversario fuori dall'arena per la prima volta.

Il ritmo di lotta era sensibilmente più trattenuto rispetto a quello del suo fratellastro Tekken, ma la giocabilità stellare e l'innovativo sistema di movimento dei personaggi che sfruttava le otto direzioni in profondità ne fecero un capolavoro inarrivabile - WA-TAAAA!

3. Resident Evil Code: Veronica

Resident Evil Code: Veronica è considerato tra i migliori capitoli di sempre
Resident Evil Code: Veronica è considerato tra i migliori capitoli di sempre

All'alba del nuovo millennio, a una manciata di mesi dall'approdo di Dreamcast nei negozi, anche l'utenza SEGA ricevette finalmente un Resident Evil tutto suo. E che Resident Evil!

Code: Veronica è infatti il primo episodio della fortunata saga Capcom a fare il salto diretto verso i 128 bit, e il suo successo costrinse la software house di Osaka a una riedizione pubblicata nel 2001 su PS2 e successivamente su GameCube: Code: Veronica X. In questa quarta, corposa puntata della serie principale, l'azione tornava in mano a Claire e Chris Redfield, affiancati da Steve Burnside in una pericolosa indagine sull'isola di Rockfort.

Considerato uno dei migliori Resident Evil in assoluto, ha attraversato innumerevoli generazioni di macchine tramite porting e versioni emulate: da PS3 e Xbox 360 fino a giungere su PS4. Per Dreamcast fu un autentico sfoggio di muscoli, acclamato dalla critica e adorato dal pubblico, e rappresentò un'ulteriore conferma di quanto era lecito aspettarsi un futuro radioso per la piattaforma.

Eh già: le ultime parole famose.

2. Skies of Arcadia

In Skies of Arcadia i rimandi ad altre opere sono innumerevoli
In Skies of Arcadia i rimandi ad altre opere sono innumerevoli

Versare abbondante Hayao Miyazaki, un pizzico di Jonathan Swift, una spruzzata di Capitan Harlock. Guarnire il tutto con una fetta di "L'isola del Tesoro" e servire accompagnato da salsa steampunk.

La ricetta di Skies of Arcadia era più o meno questa e il cocktail che saltò fuori fu un gioco di ruolo vecchia scuola che il pubblico trangugiò tutto d'un fiato, ritenuto da chiunque uno dei prodotti più pregiati della line-up di Dreamcast. Nei pirateschi panni di Vyse, dovevamo solcare i sette cieli a bordo di un vascello volante, in compagnia della nostra ciurma di scappati di casa al fine di rovinare i piani vagamente megalomani dell'Impero di Valua. Se la struttura generale era già un classico, a destare stupore fu il particolare sistema di reputazione che aumentava la notorietà del protagonista nei porti di Arcadia in base alle decisioni prese in battaglia.

Forse SEGA utilizzò un galeone fluttuante a carbone per distribuirlo, chissà, sta di fatto che, a dispetto delle sue indubbie qualità, Skies of Arcadia piazzò poco più di centomila copie in giro per il mondo. Risultato che valse al marchio un posto lato finestrino per un volo verso Scomparilandia dopo un breve scalo su GameCube.

1. Shenmue

Shenmue è un'autentica pietra miliare nel mondo dei videogiochi
Shenmue è un'autentica pietra miliare nel mondo dei videogiochi

Se Dreamcast fosse stato il nostro partner in una ipotetica storia d'amore, il suo Shenmue avrebbe rappresentato il pregio in grado di spingerci a chiedergli di sposarci. Il capolavoro di Yu Suzuki è stata un'opera di tale potenza da spazzare via dalla nostra mente i suoi pochi difettucci e farci ricordare soltanto quello che effettivamente è stato.

È stato il primo videogioco per cui si rese necessario coniare il termine FREE, Full Reactive Eyes Entertainment, espressione con la quale gli sviluppatori definirono una nuova esperienza di gioco che rompeva decisamente col passato per guardare dritto al futuro

È stato il primo prodotto a fare dei Quick Time Event una meccanica ad ampio utilizzo, che tanta fortuna avrebbe poi avuto negli anni a venire. Forse anche troppa.

È stato il primo, vero blockbuster del mondo dei videogiochi, con costi di sviluppo che fanno letteralmente dare i numeri: c'è chi parla di quaranta, chi di cinquanta, qualcuno addirittura farnetica di un budget di settanta milioni di dollari e un chilo di castagne.

Ed è stato forse il primo titolo per cui i possessori di Dreamcast avrebbero venduto la propria famiglia al mercato nero degli esseri umani pur di accaparrarselo.

Le vendite di Shenmue e del sequel furono buone ma fallimentari se accostate al massiccio investimento dal punto di vista produttivo, fattore che mandò inevitabilmente a ramengo l'esistenza di Dreamcast e, più in generale, di SEGA nel mercato console.

Menzione speciale: Crazy Taxi

Crazy Taxi riscrive completamente il manuale di scuola guida
Crazy Taxi riscrive completamente il manuale di scuola guida

Ed eccoci arrivati in fon...No, no, no, no! Lo sappiamo: vi avevamo promesso cinque titoli, ma non possiamo andarcene senza menzionare una delle ragioni della nostra cronica povertà giovanile.

Un gioco per cui abbiamo elemosinato gettoni, supplicato un aumento di paghetta e ci siamo permessi di scialacquare un patrimonio con nonchalance neanche fossimo Elon Musk. È per questo che l'arrivo di Crazy Taxi su Dreamcast fu accolto da un sospiro di sollievo collettivo: con un'unica spesa avremmo infatti potuto sfrecciare all'infinito per una San Francisco fittizia, pronti a caricare a bordo del nostro taxi clienti più idioti di noi.

Fedele all'umoristica tenacia dei suoi protagonisti, questo assurdo racing game arrivò poi dappertutto, spaziando tra Playstation, GameCube, PC, sistemi mobile e Steam. Tuttavia il primo amore non si scorda, e se c'è un ulteriore motivo per cui ci siamo sentiti sedotti e poi abbandonati da Dreamcast, questo è proprio il folle simulatore di guida kamikaze targato Hitmaker.

Abbiamo dimenticato qualcosa? Ma certo che lo abbiamo fatto, e lo abbiamo fatto apposta, solo per sentire da voi quali sono i giochi che alla loro uscita vi hanno fatto scommettere su una carriera rosea per Dreamcast, salvo poi portarvi all'harakiri.