Hail to the king, baby!!
Duke Nukem Manhattan Project è un platform che ricorda da vicino la saga di Contra (da noi Probotector) di Konami, ma anche il capolavoro per Megadrive firmato Treasure, ovvero Gunstar Heroes. La peculiarità che accomuna questo gioco con i classici del passato summenzionati, deriva dal fatto che nonostante la grafica sia interamente in 3d, lo scorrimento avviene, nel 99% dei casi, da sinistra verso destra, anche se alcune volte le telecamere ruoteranno diversamente, dandovi l’impressione di “virare” verso l’alto o verso il basso, proprio come nella bilogia di Pandemonium, eccellente franchise di Crystal Dynamics, apprezzatissimo su Playstation e Pc. Insomma un platform 2d vecchio stile, con una realizzazione grafica adatta ai tempi in cui viviamo.
Nei panni del Duca, dovrete farvi largo attraverso otto enormi livelli, bastando tutti i nemici che troverete lungo il vostro cammino, raccogliendo quanti più power up, medikit ed armi extra possibili; oltre a tutto ciò, è importante salvare tutte le pupattole sparse lungo il cammino del nostro biondo eroe, trovare chiavi per aprire porte altrimenti serrate, attivare e/o disattivare switch e trappole e via di seguito.
Per quanto i livelli presenti nella versione beta da noi testata fossero pochi, già s’evince una certa varietà negli 8 stages acclusi nel pacchetto finale: il divertimento non mancherà di certo, sia se sarete sui grattacieli della città o sulle metropolitane o starete arrampicandovi su alcuni tubi nei sotterranei e via dicendo, il cocktail d’azione blastatoria (a base di 25 nemici diversi e ben 9 armi a vostra disposizione), un po’ di puzzle solving e qualche stanza segreta da scovare, funziona benissimo, essendo, i vari ingredienti, miscelati fra loro con grande perizia dai ragazzi di Arush Entertainment.
Wanna Get Some?
La grafica di Duke Nukem Manhattan Project è molto gradevole, con un buon numero di poligoni su schermo, effetti speciali di fattura più che discreta e textures di qualità, come si evince ogni qualvolta vorrete effettuare qualche zoomata sul piano di gioco. La fluidità si assesta su livelli piuttosto buoni anche se qualche sporadico scattino, almeno nella beta usata per questa preview, fa capolino. Le musiche sono abbastanza anonime, quasi non le sentirete mentre siete presi dal gioco, gli effetti sonori vanno a braccetto con le musiche mentre, come ci aspettavamo, le frasi digitalizzate del Duca abbondano, anche se a riguardo aspettiamo di giocare con la versione finale, sicuramente piena zeppa di queste ultime.
Wanna Get Some?
I requisiti minimi di sistema prevedono un P2 300, scheda video accellerata con 8 mb di ram e almeno 64 mb di ram, anche se, come sempre, una macchina con il doppio (ad occhio e croce) di potenza di sicuro darà risultati più che soddisfacenti per l’aquirente che deciderà di portarsi a casa questo titolo d’azione, dal sicuro divertimento e dalla buona cosmesi. Recensione prima di quanto crediate, essendo il gioco appena andato in gold negli Stati Uniti.
Avvistato un Duca a Manhattan
Da tantissime ricerche condotte in tutto il mondo, è emerso come l’essere umano detesti l’attesa, che sia di una persona o di un avvenimento che sia. Da qualche tempo a questa parte, potremmo dire che lo stesso avviene nel dorato mondo dei videogiochi, grazie a titoli come Unreal, Max Payne, Daikatana e Black And White, attesi per tantissimo tempo, stramaledetti per tutte le volte che non hanno rispettato le varie date d’uscita, una ad una mancate. Se Daikatana di John Romero (ex pezzo grosso di Id Software) si è rivelato semplicemente mediocre, ben altra sorte ha invero interessato i restanti 3 prodotti summenzionati, per nostra fortuna rivelatisi come prodotti vincenti sotto quasi tutti i punti di vista.
Eppure un gioco, uno di quelli che venderebbero migliaia di copie come se fossero noccioline, si fa ancora attendere e non ha nessuna intenzione di smettere di farlo. Per chi non l’avesse capito, stiamo parlando di Duke Nukem Forever, sparatutto in soggettiva che riporterà sui nostri amati monitor le gesta del Duca, tipica figura del supereroe invincibile (biondo e con occhiali da sole) che spacca monti e montagne come nulla, attraendo orde di pulzelle ed utilizzando un linguaggio indubbiamente poco politically correct che fa tanto maranza . Effettivamente Duke Nukem 3d, prodotto da 3d Realms, a differenza della mitica saga (tra poco trilogia) di Doom, permetteva al giocatore di calarsi nei panni del proprio alter ego videoludico, dotato di un vocabolario piuttosto scurrile, della possibilità di interagire con l’ambiente circostante (come mura), oggetti (bagni, tavoli da biliardo) e, err, spogliarelliste, tutto questo tra un massacro e l’altro di maiali, i classici alieni che non hanno meglio da fare se non invadere la Terra e sottrarre tutte le nostre donne (non per nulla son dei porci….ndr).
Con la sua forza fisica, un nutrito numero di armi ed equipaggiamenti (indimenticabile il jetpack), una grafica ottima (per quanto ancora non in full 3d), un interazione ai tempi mai vista ed un supporto della comunità di fan venutasi a creare semplicemente strabordante, Duke Nukem 3d fu un successone incredibile che, ancora oggi (nonostante gli oltre 6 anni dal rilascio, le conversioni per Saturn e Playstation e tanti spin-off, su pc e console dalla qualità media piuttosto bassa- purtroppo-)non accenna a calare.