Tra i tanti titoli che non vedevamo l'ora di provare durante la Gamescom 2024, ai primi posti c'era proprio questo Dune: Awakening di Funcom. I motivi della nostra curiosità sono molteplici: abbiamo giocato un bel po' a Conan Exiles che ci ha sorpreso e divertito, a Funcom poi vogliamo bene dai tempi di Anarchy Online, The Longest Journey e non dimentichiamoci del peculiare Secret World. I suoi giochi sono sempre molto interessanti, nel bene e nel male. Poi c'è l'ambientazione: uno pseudo MMO dedicato a Dune, parliamoci chiaro, è un sogno che s'avvera...
Cambiamenti utili
Abbiamo provato Dune: Awakening per quasi un'ora, e la prima cosa che possiamo dirvi è che ci troviamo a tutti gli effetti davanti a un Conan Exiles di nuova generazione.
Naturalmente in questo gioco troveremo diverse nuove meccaniche di gameplay, ma la struttura di base non è cambiata molto: siamo sempre davanti a un survival piuttosto duro, nel quale però sono state inserite funzioni che andranno a sfruttare al massimo il mondo creato dallo scrittore americano Frank Herbert. Il Dune di Funcom però è diverso da quello che conosciamo; l'ambientazione è stata piegata diventando una sorta di universo parallelo dove Paul Atreides semplicemente non è mai esistito. Gli appassionati di Dune non faticheranno ad intuirne i risvolti...
Cittadini o nomadi?
Questa scelta, sicuramente molto coraggiosa, serve per dare forma e struttura al gioco senza però rinunciare a quelli che sono i capisaldi dell'ambientazione: la preziosa spezia, il deserto con i suoi enormi vermi delle sabbie, le lotte intestine e quelle tra fazioni.
Dune: Awakening fa grandissimo uso dei contenuti creati dai giocatori, delle interazioni tra utenti, che potranno scegliere se vivere ai margini e disinteressarti totalmente del resto, o contribuire a creare un piccolo villaggio se non addirittura una grande città, base per una gilda economica e politica che dovrà vedersela con altre organizzazioni create, come la loro, da utenti sullo stesso server. Secondo i piani, le gilde potranno farsi guerra schierando in battaglia mezzi corazzati e volanti, guidandoli in prima persona. Naturalmente non mancheranno contenuti PVE, e le tante specializzazioni che contribuiranno a rendere il nostro personaggio sempre più caratterizzato e, da un certo punto di vista, unico.
Perduti nel deserto
Non sono però queste le funzioni che abbiamo avuto modo di testare in Germania, dove il nostro personaggio partiva praticamente dall'inizio. In un angolo di deserto senza apparentemente nulla attorno, senza niente in mano se non un'inoffensiva pistola laser e un po' d'acqua da centellinare, siamo stati liberi di esplorare a piacimento l'area di gioco che sembrava comprendere comunque l'intera mappa (almeno la parte non procedurale).
Dopo aver giocato per tanto tempo con Conan Exile, è stato veramente piacevole ritrovarsi ai comandi del personaggio di Dune: Awakening, così veloce e reattivo, ma soprattutto capace fin da subito di colpire a distanza i propri nemici. Come nel gioco precedente, anche qui la scalata è libera a patto di tenere sotto controllo la resistenza che, una volta a zero, ci farà lasciare immediatamente la presa. Esatto, proprio come negli ultimi Zelda.
Esca umana
Ombra e sole influiranno su quanto caldo patirà il personaggio, sul suo bisogno di acqua che nel deserto visitato si poteva raccogliere attraverso delle piante grasse non così facili da trovare. Dopo aver preso confidenza con i comandi, ci siamo diretti in una zona più alta e qui abbiamo tirato fuori il binocolo di ordinanza.
Individuando diversi rifugi abitati da sventurati esseri umani, siamo scivolati sulla sabbia fino a una radura dove tutto ha iniziato a tremare, un mistero presto svelato dall'arrivo sulla scena di un enorme verme delle sabbie che inarcandosi emerge e si inabissa lanciandoci a una decina di metri di distanza, su un costone di roccia che sembra allontanare la minaccia. Dal punto di vista tecnico il verme delle sabbie di Dune: Awakening è leggermente troppo rigido, ma dannazione se è fatto bene e le prime volte fa davvero tremare le gambe.
Un passo in avanti
Come in tutti i giochi votati al multiplayer, e costruiti su una profondità che permette di giocare per mesi e mesi senza bisogno di contenuti aggiuntivi, graficamente Dune: Awakening non può aspirare a competere con i single player più famosi. I passi in avanti fatti da Conan Exiles però sono ben visibili: questo nuovo gioco è molto più bello, pulito, elegante.
Dune: Awakening può contare anche su dei menù molto più intuitivi e leggibili rispetto a quelli a cui ci aveva abituato in passato. Ci siamo ritrovati davanti a quella che è chiaramente un'esperienza migliore praticamente sotto ogni punto di vista. E mentre avanzavamo nel deserto, abbiamo iniziato ad avere un miraggio: che bello sarebbe trovare un ornitottero e finalmente spiccare il volo da questo inferno di sabbia?
In volo
Giocando ci siamo inoltrati nei menù dedicati al crafting, e le opzioni sono davvero tante. Pensate che è possibile costruirsi un mezzo di locomozione praticamente pezzo per pezzo, ma non al primo livello e dispersi nel deserto. E allora abbiamo alzato il dito e abbiamo chiesto: non è che si potrebbe sbloccare un qualcosa per vedere meglio la mappa? E così il simpatico sviluppatore si è messo alla tastiera, ha composto una sinfonia, e proprio a pochi passi dal nostro personaggio è apparsa una moto a levitazione e un ornitottero nuovo fiammante.
Siamo saliti sulla moto: comportamento buono, belle curve, sempre un pochino più rigida di quanto dovrebbe essere, ma galvanizzante. Poi sull'ornitottero: ci sono due modalità di volo, stazionaria e veloce, ma non è così facile prenderci la mano. Finalmente liberi ci siamo spinti verso nord est - esattamente come in Conan Exiles è da quella parte che aumentano difficoltà e le sorprese - trovando anche un primo centro abitato: una base, dei negozi, naturalmente ancora nessuna traccia di altri giocatori ma diversi personaggi a cui oramai non c'era più tempo da dedicare. È passata un'ora, anzi è volata, e dobbiamo andarcene.
Dune: Awakening è uno di quei giochi che, una volta finita la presentazione, continueresti volentieri a giocare. Ne percepisci subito la profondità, però capisci anche la quantità d'impegno richiesto che per alcuni potrebbe essere decisamente ben oltre l'accettabile. Funcom sembra comunque sulla strada giusta: le fondamenta sono quelle solide del loro gioco precedente, ma l'ambientazione, l'esperienza, e questo nuovo punto di inizio promettono un gioco in grado di volare molto più in alto. Da tenere d'occhio con ottimismo.
CERTEZZE
- Tecnicamente un bel passo in avanti
- Un'interfaccia finalmente intuitiva?
- L'ambientazione promette faville
DUBBI
- Presenta quella rigidità tipica dei giochi online
- Senza la partecipazione dei giocatori, certe meccaniche sono a rischio
- Alcuni non sopporteranno i cambiamenti fatti all'ambientazione