Resident Evil Zero
Capcom è distribuita da Electronic Arts nel Vecchio Continente, e noi inseriamo subito Resident Evil Zero, versione PAL, nel Cubetto verde (eh sì, pare essere una versione debug). Ci gustiamo (per l'ennesima volta) la succosa presentazione ed inizio a controllare il personaggio principale, all'interno del primo vagone del treno. Mhh... E' proprio lui... Ma aspettate: saltan fuori i cani dal finestrino, mi pare abbiano perso qualche frame d'animazione rispetto alla versione NTSC, il personaggio si muove un po' più lentamente, come Pippo fa prontamente notare.
Dopo aver constatato che il gioco è proprio tale e quale alla versione USA, riavviamo la console in cerca di un selettore 50/60Hz come cani che scavano tartufi in un bosco: ecco svelato il mistero, stavamo giocando a 50Hz! Switchamo a 60Hz e ricominciamo: adesso ci siamo. E' perfetto, identico alla controparte Americana in tutto e per tutto, e comprensivo di sottotitoli in inglese che nella versione definitiva potrete tranquillamente settare nella nostra bella lingua italiana.
Niente da dire insomma, che non sia già stato detto: Resident Evil Zero rimane Resident Evil Zero, con un plauso per l'ottima conversione e l'invito a tutti a dargli un'occhiata nella sua versione italiana perché vale veramente l'acquisto.
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri
Tutti allegri cambiamo disco e mettiamo su Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, titolo che personalmente aspettavo con fermento visti i commenti positivi letti sul nostro Forum e la carica adrenalinica portatami dalla visione del film in sala poco tempo prima.
Il gioco è la conversione del titolo già uscito per PlayStation2 tempo fa, e la storia prende il via con dei filmati introduttivi che ci immergono nel mondo di Tolkien, o almeno nella sua versione cinematografica, permettendo anche a chi non conosce il film di entrare degnamente nel ruolo. La presentazione è completamente costituita da spezzoni del film che si integrano con scene del gioco in modo molto coreografico e spettacolare: la resa dei volti e delle sembianze dei personaggi è fedele alle controparti in carne ed ossa, o in celluloide se preferite; la qualità dei filmati, dovendo essere precisi, non è esattamente perfetta, gli FMV sgranano molto nei neri, scattano un po' e non sono molto fluidi, ma d'altra parte sappiamo tutti che i mini DVD del Cubo non possono contenere molte scene digitalizzate, almeno non finché tutti adotteranno la tecnologia DivX sviluppata da Factor5.
Dopo varie sequenze filmate e spezzoni di film il gioco finalmente inizia, con la scelta del personaggio: l'elfo Legolas, Gimli il nano o Aragorn. Ovviamente ognuno ha le proprie caratteristiche che vanno ad influenzare il gameplay. La cosa che stupisce maggiormente di questo gioco sono gli sfondi, veramente bellissimi e ispirati, realizzati con ogni sorta di effetto e con un più che discreto numero di poligoni; i personaggi sono facilmente riconoscibili ma di certo non faranno gridare al miracolo tecnico. Su schermo, soprattutto durante le battaglie, si possono avere anche decine e decine di modelli poligonali tra uomini, orchi, elfi e guerrieri tutti che combattono simultaneamente creando uno spettacolo di innegabile fascino.
L'impostazione di gioco è quella classica di un picchiaduro a scorrimento orizzontale stile Double Dragon, o, se non vogliamo tornare troppo indietro, mi torna alla mente Guardian Heroes, con elementi RPG quali l'assegnazione di punteggi alla fine di ogni livello per potenziare certi paramentri del vostro personaggio. Ovviamente ci troviamo di fronte ad un'opera interamente realizzata in 3D e quindi le inquadrature non sono mai fisse, ma compiono ogni sorta di virtuosismo registico possibile e immaginabile.
Appurato che dal punto di vista del "video" questo Le Due Torri sia un titolo di primissima fattura, non possiamo dire che dal lato del "gioco" entusiasmi allo stesso modo: le mosse non sembrano essere molte (colpo principale, secondario, salto) escluse le combo e per proseguire nel gioco basterebbe premere ripetutamente il tasto "A" dell'attacco, senza impegnare molto le nostre facoltà intellettive. Ad esempio, usando Legolas al momento di scoccare una freccia non sarà necessario mirare il nemico: la mira è automatica e l'unica cosa lasciata al giocatore è la scelta del nemico da colpire, ma questo è probabilmente dovuto al genere scelto per la trasposizione videoludica del film di Jackson.
Il gioco riesce bene nell'intento di rievocare lo spirito e le ambientazioni del film, la sensazione di trovarsi in mezzo ad una vera battaglia, il caos e la foga dei combattimenti, e per questo mi sento di consigliarlo a chi è veramente un patito del Signore degli Anelli e dei film annessi; tutti gli altri corrono il rischio di trovarlo abbastanza noioso e ripetitivo. Il tutto, chiaramente, nell'attesa di poter testare a fondo la versione definitiva.
NBA Street Vol.2
Dei giochi presentati alla EA, sicuramente ha stupito molto NBA Street Vol.2, che in partenza non sembrava poter essere un gioco di punta ma che toccandolo con mano ha mostrato di avere un'importante caratteristica: saper divertire il giocatore, specialmente in modalità multiplayer. Azione frenetica, assenza totale di un arbitro e di regole e tocchi di classe ai limiti del realismo (anche un po' oltre) riportano alla mente un titolo come NBA Jam e i suoi derivati, gettonatissimi soprattutto nelle sfide tra più giocatori: sicuramente il titolo Acclaim è un punto di riferimento per un basket così fuori dai canoni delle solite simulazioni sportive, ma sotto il titolo targato EA ci sono anche tante altre cose.
Graficamente il gioco mostra molti aspetti interessanti: i playground metropolitani sono molto azzeccati e tutti i cestisti (tra i quali anche vecchie glorie del basket NBA dei decenni passati) hanno un campionario di movimenti incredibile. Si passa infatti dal normale palleggio a virtuosismi col pallone che rendono imprevedibile ogni partita: con poche ed intuitive pressioni dei tasti sarà possibile anche realizzare delle vere e proprie combo palleggio-smarcamento-passaggio-schiacciata ai limiti delle leggi della fisica che danno un tocco di spettacolarità ad un gioco che non vuole prendere troppo sul serio uno sport così sacro per gli americani.
A questo va senz'altro aggiunto un comparto sonoro di primo livello, indispensabile per creare la giusta atmosfera in giochi del genere: la telecronaca è davvero spassosissima, con urla e commenti azzeccatissimi, e la colonna sonora comprende molti brani street-style che calzano a pennello con l'azione frenetica di questo basket tre-contro-tre.
Il multiplayer a quattro è il massimo e rende virtualmente infinito il gioco, ma anche in single player il divertimento non mancherà di certo, per un gioco che promette di conservare ed esaltare tutte le caratteristiche che avevano reso il primo NBA Street un successo: appuntamento quindi alla versione definitiva, il 29 Aprile negli States.
The Sims
La versione GC di The Sims da un lato ci ha positivamente incuriosito, come già successo sulle altre piattaforme, per la "simulazione di vita reale" che cerca di offrire; dall'altro però la sua realizzazione tecnica ha alzato più di una perplessità. Il comparto tecnico infatti non offre nulla di veramente degno di nota, si limita a fare il suo dovere di rendere il nostro personaggio virtuale nell'ambiente che lo circonda: molto spartana e con animazioni non particolarmente elaborate è la rappresentazione sia degli esseri umani che degli oggetti.
Ma il problema principale di giochi del genere, nel passaggio da PC a console, rimane un altro: l'interfaccia di controllo, gestita da joypad anziché da mouse e tastiera, rende molto difficile il controllo delle tante funzioni e situazioni a cui ci si trova di fronte. The Sims infatti, nel tentativo di porsi come simulazione particolarmente realistica e dettagliata, mette nelle mani del giocatore il controllo di moltissime variabili - azioni, oggetti, situazioni, rapporti con le altre persone - ma che gestite via joypad diventano tremendamente macchinose, e spesso nelle situazioni di emergenza (provate a dar fuoco alla cucina mentre preparate il pranzo e capirete) è quasi impossibile agire tempestivamente e con precisione.
Le versioni console di The Sims cercano di ovviare a questo problema con un sistema di gioco diverso dalla simulazione "pura" che possiamo trovare su PC, ma nel poco tempo che abbiamo passato col gioco non siamo stati in grado di capire appieno quanti benefici questo sistema possa effettivamente apportare, e per questo vi rimandiamo alla recensione completa; in ogni caso il GameCube non è nuovo a giochi di questo genere, e chi desidera un grado di simulazione molto più aderente alla realtà dei vari Animal Crossing e Harvest Moon dovrebbe perlomeno prenderlo in considerazione.
Lego Drome Racers
Una breve menzione anche per Lego Drome Racers, che al contrario degli altri titoli su cui abbiamo messo le mani non ha mostrato nulla di particolare: un gioco di corse futuristiche oggigiorno dovrebbe offrire qualcosa di più, mentre questo titolo non sembra avere granché da dire, né dal lato tecnico né per quanto riguarda la sensazione di divertimento e di adrenalina che più che mai in titoli di questo genere sono indispensabili.
Oltretutto la licenza ufficiale della casa dei mattoncini più famosi del mondo ha per forza di cose imposto un design delle vetture (tutti modelli che si ispirano alla serie Lego Technic) che non ha nulla a che vedere con il resto del gioco; scenari e tracciati che non brillano sotto alcun punto di vista, e soprattutto una scarsa sensazione di velocità completano un quadro poco rassicurante. Ovviamente ricordiamo per l'ennesima volta che un breve hands on non è paragonabile ai test approfonditi per una recensione, cionondimeno LDR, che a breve vedremo sugli scaffali, promette fuoco e fiamme per la sua uscita: a maggior ragione con un titolo come F-Zero ormai alle porte, tutti i possibili concorrenti che vogliono cimentarsi nello stesso segmento hanno bisogno di inventarsi qualcosa di davvero radicale, o difficilmente riusciranno a ritagliarsi uno spazio.
Metti una Giornata Uggiosa a Milano…
E' una grigia giornata oggi a Milano e, mentre aspetto Pippo per andare in visita di cortesia negli uffici EA, mi domando se da queste parti il cielo sia sempre così grigio... Suscita una certa tristezza, ma sotto sotto spero di potermi rallegrare con i nuovi giochi Electronic Arts che stiamo quasi per vedere in anteprima.
Arrivati al palazzone che ospita gli uffici, saliamo l'ascensore con due signore in tailleur e ben distinte che scopriremo poi essere le segretarie della EA. Saliamo allo stesso piano infatti, è un presagio: i corridoi paiono uscire da vecchi film ambientati in territori denuclearizzati, ma probabilmente stanno solo ristrutturando il piano... Arriviamo ad una elegante porta in legno con sopra il loghetto che contraddistingue Electronic Arts, suoniamo e siamo dentro: non è la prima volta che vediamo quest'ambiente, eravamo già passati di qui il giorno addietro ma siamo stati obbligati a tornare in quanto la responsabile delle Pubbliche Relazioni non era disponibile e, a quanto detto, non avrebbero potuto darci l'assistenza necessaria. Anche adesso purtroppo la PR è indisposta, ma poco male, il dovere ci chiama e noi faremi i nostri hands-on costi quel che costi: dopo 15 passi in un corridoio blu costellato da riviste specializzate e cartonati pubblicitari di FIFA il signore che ci accompagna ci fa entrare in una saletta arredata in modo molto spartano ma equipaggiata del necessario, console, giochi e TV. Se ne va ricordandoci di chiamarlo per qualsiasi evenienza e noi iniziamo allegramente a giocare...