Aggiornamento Lipsia!
Meno male! La versione giocabile di Dark Void dell'E3, dopo la presentazione del Captivate il cui resoconto trovate subito sotto, ci aveva lasciato un po' perplessi perchè afflitta da un frame rate decisamente ballerino. Qui a Lipsia le cose sono andate decisamente meglio e con buona speranza ci siamo lanciati nel primo hands on di questo interessante titolo di Capcom. L'unreal engine, pur rallentando in maniera decisa in un paio di frangenti, gestisce con scioltezza questa mappa vastissima in cui è possibile andare sostanzialmente dappertutto ed in qualsiasi momento. All'inizio il protagonista si muove a piedi, con un sistema di gioco che ricorda in maniera pericolosa Mass Effect, con il sistema di cover e puntamento e con anche i nemici che li ricordano molto da vicino. Quando si resta senza munizioni, vengono in soccorso le mosse corpo a corpo che si effettuano premendo il pulsante B e con cui scatta una fatality che finisce con il nemico di turno ucciso a bruciapelo con un colpo di fucile. L'elemento in più è costituito dal Jetpack con cui, dopo un salto, si può planare prolungando di molto il balzo effettuato. La peculiarità è che puntando determinate rocce e tubature, si attiva la possibilità di saltare e di aggrapparsi, con la telecamera che inquadra il protagonista dal basso e dando vita a delle sparatorie sospese nel vuoto davvero spettacolari, mentre ci si lancia da una roccia all'altra e mentre si risale questo grosso canyon alla ricerca dell'oggetto della nostra missione, costantemente indicato da una freccia su schermo.
Una volta raggiunta la cima di questa vallata, ecco la prima sorpresa, un add on che consentiva al nostro di volare per tutta l'area come si trattasse di un simulatore di volo. I nemici, a questo punto, invece d'essere i robot a piedi, diventavano delle astronavi, a cui ci si può aggrappare per prenderne possesso. Anche qui, il motore cambia completamente movimenti di camera, mantenendo tutta l'area sotto controllo. Come detto, non mancano singhiozzi e incertezze, ma siamo certi che, vedendolo, vi verrà voglia di giocare a Dark Void, esattamente come è successo a noi. In attesa di provare qualche altro livello, oltre a questo che già ci era stato mostrato, ma che si è rivelato molto divertente anche con il pad in mano.
Puntare in alto
Immersi tra le scogliere padrone del paesaggio mostrato dalla demo, gli iniziali dieci minuti di gioco di quella che ha detta degli sviluppatori sarà una delle prime missioni dell'avventura completa, si sono svolti mettendo in luce l'anima portante, lo scheletro di Dark Void: fucile imbracciato e con l'aiuto di qualche compagno comandato dal computer non si è trattato di altro se non di continuare a sparare e ripararsi, come attuale tendenza degli sparatutto in terza persone prescrive. Se quindi l'impostazione di base non stupisce per originalità, il jet pack installato dietro le spalle del protagonista acquisisce presto la sua prima e fondamentale funzione, quella di far planare il giocatore per alcuni metri e permettergli di sfruttare un design dei livelli piuttosto articolato per saltare dietro le file nemiche e farsi beffa degli avversari più incauti. La novità vera arriva però dopo alcuni metri percorsi aggrappati ad una tubatura ancorata sulla parete di uno strapiombo, quando anziché cercare una solida piattaforma orizzontale su cui far gravare il peso e valere la gravità, viene chiesto di proiettarsi verso l'alto restando poi ancorati a una serie di rocce da scalare grazie all'aiuto dei propulsori legati alla schiena.
Il Vertical Cover System - spesso i nomi semplici e chiari sono i migliori - chiederà quindi di avanzare in verticale e nel contempo combattere coperti dietro ai ripari di fortuna disponibili. In questa particolare situazione il sistema di movimento contemplerà l'oramai classica inclinazione della leva analogica verso la destinazione desiderata unita alla pressione di un tasto, ma in questo caso l'insieme di manovre performabili diventerà sensibilmente maggiore, facendo sì che l'utente si possa spostare di più di una copertura alla volta e, al contrario, lasciando i nemici liberi di provare ad accerchiare il malcapitato. Per rendere il tutto più realistico non mancheranno situazioni estreme: quando ad esempio ci si troverà prossimi a un'esplosione o se colpiti in specifici punti, il rischio sarà quello di cadere e ci si dovrà rimettere in equilibrio grazie a una piccola prova di tempismo legata alla pressione di un pulsante. Complessivamente questo interessante esperimento sembrerebbe ben riuscito, ampliando di nuove potenzialità un contesto già visto ma ora più vario ed efficace.
Volo libero
A quanto è stato specificato il propulsore e altri elementi montati sulla tuta di Will - certamente il casco ma forse anche altri - godranno di una serie di migliorie sbloccabili procedendo lungo i livelli e in grado di aumentare ulteriormente la varietà dei combattimenti. Quel che è certo, comunque, è che Airtight Games non si è scordata delle sue origini e non ha resistito all'idea di introdurre intere sezioni di volo libero. L'ultima parte dello stage mostrato prevedeva infatti di librarsi in aria e duellare con una serie di UFO nemici; i veicoli alieni stessi non solo potranno essere abbattuti ma ci sarà anche modo di prenderne il controllo dopo aver completato un breve quick time event. Poco a dire il vero si è compreso sulle effettive prospettive di questo ennesimo spunto messo sul piatto, ma la voglia di fare bene e distinguersi dalla massa è molto più che evidente.
Visivamente Dark Void si difende piuttosto bene mostrando uno stile personale anche se non privo di citazioni e ispirazioni, e forte di un'ottima fluidità che ben supporta la bella modellazione dei poligoni e le buone texture. L'Unreal Engine 3 si mostra ancora una volta un motore valido, ulteriormente personalizzato tanto nelle telecamere - la cui complessità è aumentata notevolmente a causa delle sessioni in verticale e di quelle in volo - quanto nell'introduzione di nuove armi e di un elemento come il jet pack.
Impressioni e informazioni preliminari quelle in possesso per l'ennesimo gioco d'azione-sparatutto prodotto da Capcom, a cui di certo non manca il coraggio - tanto che si è rinunciato al multiplayer, cooperativo e competitivo, così da porre tutte le risorse sull'esperienza in singolo - e qualche sfiziosa innovazione. All'E3 sarà possibile provarlo, per allora ci sarà modo di tornarne a parlare.
Buona la terza
Airtight Games è come già detto una software piuttosto giovane, la cui fondazione risale al 2004 e che con Dark Void vedrà commercializzato il proprio primo lavoro. In realtà però l'oggetto trattato da questa anteprima è il terzo progetto degli ex sviluppatori di Crimson Skies: avevano infatti collaborato con Ageia - produttrice di una scheda per la gestione della fisica e ora sotto il controllo di Intel - alla creazione di una demo e, in un secondo tempo, avevano sottoposto a Capcom un progetto bocciato perché eccessivamente vario e dispersivo, per quanto, ci è stato assicurato, estremamente divertente.