Perchè quindi sempre più gente sta decidendo di fare lo Switch? I motivi sono molteplici. Non certo perchè avere Apple sia una moda, è chiaro, anche se va detto che la spinta mediatica di iPod ha messo in luce l’intera società, portando quindi sotto gli occhi di tutti i computer col logo della mela. D’altra parte la società di Cupertino è anche una delle maggiori fruitrici del concetto di “product placement”, ovvero di inserimento del proprio prodotto all’interno dei media. Specificatamente nel cinema. Provate a farci caso, le prossime volte che andate a guardare un film; se su schermo appare un computer, è molto probabile che sia un Mac. Entrare nel mondo Apple significa trovare una comunità di utenti entusiasti, pronti ad aiutarsi tra loro, e che spesso si aggregano in gruppi (vedi gli Amug). Di fatto l’utenza Apple è stata spesso associata ad una religione, per la fedeltà al marchio e la struttura verticale del suo organigramma, con il CEO Steve Jobs che rappresenta una specie di guru spirituale. Ricordiamo che la azienda di Cupertino è nata negli anni ’70, sulla scia quindi di un fermento particolare nella società, e gli stessi Jobs e Wozniak erano parte di quel movimento. Ma un computer Mac offre oggi soprattutto una stabilità e una sicurezza rocciose, grazie ad un sistema operativo di qualità superiore. Chi teme di non trovare il proprio software preferito su OS X, sappia che la stragrande maggioranza dei programmi sono disponibili anche su piattaforma Apple, oppure hanno un analogo perlomeno di pari valore. Chi ha paura di trovarsi spaesato dopo lo Switch, sappia invece che utilizzare il sistema operativo di Cupertino è davvero semplice, e anche partendo da zero bastano una manciata di giorni per prendere buona padronanza del tutto. Chi infine teme di perdere i propri dati dal passaggio, sappia che trasportare mail, foto, musica e quant’altro da Windows a Mac è un’impresa alla portata di tutti, spesso favorita anche da alcuni programmi free atti allo scopo. E se proprio non ve la sentite di voltare le spalle al prodotto di Microsoft, vi informo che sono disponibili software come Boot Camp (della stessa Apple, gratuito) o Parallels che permettono di fare una partizione dell’hard disk su cui installare Windows senza nessun tipo di limitazione. Il mio consiglio è quindi: se avete anche solo una minima curiosità nei confronti del mondo di Apple, provateci. Ci sono computer -quasi- per tutte le tasche, a partire dall’accessibile Mac Mini; difficilmente ve ne pentirete, ma nella remota eventualità, citofonate a Tanzen.
e l’ha detto Andrea Pucci nel suo ultimo diario: anche lui è capitolato di fronte al fascino della grande mela. No, non parliamo di New York, bensì di Apple, la società di Cupertino autrice di alcune delle più importanti innovazioni del mondo dell’informatica e oggi conosciuta per i suoi iPod e gli splendidi computer. Dicevamo quindi, anche il nostro editore ha alzato bandiera bianca, abbandonando il mondo dei pc Windows per tuffarsi nell’avventura di Mac OS X. Un passo importante, lo “Switch”, che sembra però riguardare un numero sempre maggiore di persone giorno dopo giorno; e malgrado i computer Apple siano ben lontani dall’essere diventati mainstream (e, speriamo, mai lo diventeranno), parlare di Mac non è più una cosa per pochi appassionati. Personalmente mi sono deciso ad abbandonare il lato oscuro della forza un paio d’anni fa, quindi non sono certo tra gli utenti più navigati; a darmi lo spunto e il coraggio furono Mauro Skyrise Fanelli (uno della vecchia guardia), e Antonio Tanzen Fucito, ex pcista convinto e ora fiero portatore della bandiera con il volto di Steve Jobs. E in redazione i Mac user sono davvero tanti: Pierpaolo Greco, Daniele Minciaroni, Luca Persichetti, Alessandro Bazzucchini, Joseph Caston, Simona Sebastiano, Mauro Iandolo, Fabio Palmisano, Pietro Quattrone, Alessandro Locatelli, solo per citarne alcuni. L’unica bandiera dura e pura del verbo di Bill Gates resta Antonio Jodice, strenuo difensore della piattaforma Windows.