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Kingmakers: scopriamo l’ibrido tra sparatutto e strategico medievale

Andare indietro nel tempo e portare AK-47 ed elicotteri Apache nell'Inghilterra del '400 è una premessa che ha attirato moltissima attenzione da parte dei videogiocatori.

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   02/07/2024
Kingmakers è un gioco che vi vedrà impugnare moderne armi da fuoco contro cavalieri in armatura
Kingmakers
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Kingmakers è il ventiquattresimo gioco con più whishlist su Steam in questo momento e deve questo risultato a una premessa molto semplice: portare un AK-47 su un campo di battaglia medievale e rompere l'assedio di una roccaforte con un elicottero Apache è un qualcosa che promette di essere estremamente esaltante. Il trailer rilasciato dagli sviluppatori propone l'esperienza come un misto tra un gioco di strategia in tempo reale e uno sparatutto in terza persona in un mescolarsi di generi che non può non mettere il sorriso sul volto dello spettatore.

Il protagonista viene inquadrato mentre carica un gruppo di cavalieri in armatura con un pick-up arrugginito, mentre usa un fucile da cecchino sulle mura di un castello e mentre si sbizzarrisce con un lanciagranate nel mezzo di un campo di battaglia. Tutto questo passando in un attimo dalla visuale dall'alto per impartire gli ordini al proprio esercito a quella in terza persona per intervenire di persona nei punti caldi degli scontri.

Gli sviluppatori di Redemption Road hanno parlato del grande lavoro tecnologico che hanno portato avanti negli ultimi quattro anni per rendere questo gioco possibile e arrivare a campi di battaglia popolati da 4000 guerrieri. Le loro parole e soprattutto l'arroganza dei video mostrati, devono aver convinto parecchie persone vista la popolarità che il gioco ha raggiunto.

Come animare un campo di battaglia medievale

Redemption Road è una squadra di sviluppatori piuttosto piccola che, però, ha passato gli ultimi quattro anni a rifinire il comparto tecnico del gioco in modo da renderlo il più viscerale possibile. Le fondamenta del titolo sono quelle dell'Unreal Engine, ma con un'importante variazione: non vengono usate le ultime tecnologie per l'illuminazione o Nanite perché tutte le risorse del motore sono impiegate nel creare l'immenso spazio di gioco e nel dare vita a tutti i combattenti presenti.

Forse il vostro AK-47 manderà al tappeto un cavaliere in armatura, ma sarà molto difficile riuscire a resistere da soli a una carica di cavalleria
Forse il vostro AK-47 manderà al tappeto un cavaliere in armatura, ma sarà molto difficile riuscire a resistere da soli a una carica di cavalleria

Nei trailer si vedono battaglie di grossissime proporzioni con centinaia di personaggi presenti e un protagonista che, in un attimo, passa dalla visuale a volo d'uccello a quella in terza persona e inizia a mitragliare i suoi nemici. Tutto questo è reso possibile da una tecnologia sviluppata da Redemption Road che "trasforma" le unità nemiche a livello di codice. Quando sono in gruppo, hanno spiegato in un'intervista con Digital Foundry, i personaggi controllati dal computer si comportano quasi come un unico oggetto composto da tante piccole unità ognuna dotata comunque di intelligenza artificiale.

Nel momento in cui entrano nella sfera di influenza e di interazione del giocatore, però, questi diventano modelli "scheletrati" quindi con una struttura articolata che risponde agli esplosivi, ai proiettili e ai veicoli del giocatore. La cosa sorprendente, dicono i programmatori, è che questo avviene nel giro di tre o quattro frame quindi ogni singolo luogo del campo di battaglia reagirà all'arrivo del giocatore restando comunque realistico.

Uno dei punti forti di Kingmakers è la transizione fluida dalla modalità RTS in cui si gestiscono le truppe a quella in terza persona dove si vive l'azione sul terreno
Uno dei punti forti di Kingmakers è la transizione fluida dalla modalità RTS in cui si gestiscono le truppe a quella in terza persona dove si vive l'azione sul terreno

L'altro punto chiave sottolineato da chi sta realizzando il gioco è che le unità nemiche e alleate saranno in grado di navigare spazi complessi autonomamente. Nel gioco, infatti, ci saranno terreni accidentati, accampamenti e fortezze da conquistare, cortile dopo cortile e stanza dopo stanza. Questo significa che tutti i personaggi non giocanti devono essere in grado di interagire con gli spazi e il giocatore.

Cosa aspettarsi da Kingmakers

Kingmakers non sarà solo una serie di scenari scollegati tra loro in cui fare stragi, ma avrà una campagna la cui storia è la ragione per tutta questa confusione temporale. Per fermare una guerra totale nel futuro, chi gioca dovrà tornare nel passato per cambiare le sorti di alcune battaglie cruciali della storia inglese. Non si potrà arrivare nel 1400 e tiranneggiare a piacimento: i viaggiatori nel tempo dovranno costruire la loro reputazione, il loro forte e il loro dominio prima di poter minare quello degli altri potenti del luogo.

Uno dei futuri possibili di Kingmakers vede il protagonista approdare in una città ultra tecnologica con dirigibili gatto e auto volanti
Uno dei futuri possibili di Kingmakers vede il protagonista approdare in una città ultra tecnologica con dirigibili gatto e auto volanti

Sarà possibile fare questa avventura sia in solitario sia in cooperativa in ambienti di gioco pensati per più giocatori, ciascuno con il suo forte e il suo territorio da amministrare tramite un sistema di alleanze. Vista l'ambientazione tra viaggi nel tempo e l'obiettivo dichiarato di cambiare la storia, Kingmakers avrà diversi futuri alternativi che potranno materializzarsi come conseguenza delle azioni del giocatore. Come sarà possibile influenzare tutto questo non è ancora chiaro ma i risultati delle battaglie avranno certamente un ruolo cruciale.

C'è anche tanta storia in Kingmakers: i giocatori potranno scegliere se iniziare l'avventura giocando come inglesi, gallesi o scozzesi e ogni fazione avrà una figura storica di riferimento. I primi avranno Enrico VIII, un sovrano che non ha bisogno di presentazioni ma di cui in pochi, forse, ricordano la sete di sangue e conquiste; i secondi giocheranno insieme a Owain Glyndŵr, la prima persona a cercare di ottenere l'indipendenza per il Galles in 200 anni grazie a una ribellione; mentre chi vorrà gridare "Scotland forever" mitragliando i suoi nemici si imbatterà in re Giacomo I, non James Stuart, ma un suo avo tenuto come ostaggio alla corte di Enrico VIII.

Presentarsi con un mitra su un campo di battaglia medievale può sembrare scorretto ma alla legge dei grandi numeri importa poco dell'armamentario di un singolo soldato
Presentarsi con un mitra su un campo di battaglia medievale può sembrare scorretto ma alla legge dei grandi numeri importa poco dell'armamentario di un singolo soldato

A livello tecnico gli sviluppatori hanno detto che puntano ai 60 FPS su console su PS5 e Xbox Series X|S, mentre su PC i requisiti tecnici non saranno stratosferici vista la tecnologia che hanno impiegato per la fase di rendering delle centinaia di combattenti a schermo. I traguardi tecnici che gli sviluppatori hanno detto di aver raggiunto, però, vanno sempre e comunque presi con le pinze visto che le loro soluzioni tecnologiche sono un mix di processi consolidati ma che non sono mai stati messi tutti assieme all'interno di un singolo motore di gioco. A livello contenutistico i dettagli restano scarsi, ma il potenziale per un'avventura capace di intrattenere e divertire c'è.