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Lies of P, l'ambientazione e il gameplay nel soulslike ispirato al Pinocchio di Collodi

A qualche giorno dal lancio su PC, PlayStation e Xbox, facciamo il punto sul peculiare mix di ambientazione e gameplay che rende davvero affascinante Lies of P.

SPECIALE di Tommaso Pugliese   —   03/10/2023
Lies of P, l'ambientazione e il gameplay nel soulslike ispirato al Pinocchio di Collodi
Lies of P
Lies of P
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Di Lies of P si è parlato parecchio negli ultimi giorni: disponibile su PC, PlayStation e Xbox, in quest'ultimo caso senza alcun costo aggiuntivo laddove si possieda un abbonamento al Game Pass, il soulslike di Round8 Studio e Neowiz propone un mix di ambientazione e gameplay dal grandissimo fascino.

I due elementi nel gioco si incrociano, si fondono, si influenzano a vicenda per donare vita agli inquietanti burattini che si muovono fra le strade della città di Krat, alle pericolose creature mutanti che ne popolano le campagne e le paludi, nonché naturalmente al protagonista, la marionetta perfetta nelle intenzioni di chi l'ha creata, volto gentile e pugno d'acciaio di un'esperienza straordinaria.

Una città oscura

Lies of P, l'Hotel Krat
Lies of P, l'Hotel Krat

Ispirata alla Belle Epoque francese, Krat si pone come lo scenario principale e più suggestivo di Lies of P. Una città fondata sull'energia dell'Ergo, si potrebbe dire: il fulcro di una rivoluzione industriale inaspettata, che l'importante scoperta ha innescato grazie alla mente geniale di Giuseppe Geppetto e agli automi che la fabbrica di Lorenzini Venigni produceva a un ritmo spaventoso.

Poi però qualcosa è andato storto e i burattini si sono ribellati ai propri padroni umani, disobbedendo alle leggi del Grande Patto di ispirazione asimoviana che gli imponevano di non nuocere, anzi massacrando senza pietà ogni persona che gli capitava a tiro, riempiendo le strade di cadaveri e innescando una violenta guerra tra fazioni di Persecutori e Alchimisti.

Chi ha visto nelle architetture di Krat un riferimento a Yharnam ovviamente non è stato tratto in inganno: le similitudini fra Lies of P e Bloodborne sono evidenti nelle atmosfere della città, nel suo essere assediata e desolata, nelle finestre dietro cui talvolta si cela qualcuno con cui interagire, magari per prendere in carico una missione extra e ricevere una ricompensa in cambio.

Quando si esce dai confini urbani l'estetica del titolo di Round8 Studio subisce un inevitabile colpo, le campagne e soprattutto le paludi si perdono in un dedalo di materiali che sanno di già visto, ma quando si solcano nuovamente le vie di Krat, magari dopo aver finalmente aperto la porta che conduce a Via Rosa Isabelle e alla Galleria Venigni, si torna a volare alto.

Pericoli dietro ogni angolo

Lies of P, un enorme automa-poliziotto ci afferra
Lies of P, un enorme automa-poliziotto ci afferra

Le insidie in Lies of P sono letteralmente dietro ogni angolo: riprendendo la tradizione dei soulslike, il gioco piazza spesso e volentieri nemici a sorpresa, che cadono letteralmente dalle nuvole o irrompono sulla scena all'improvviso nel tentativo di prenderci alla sprovvista. È inquietante quando accade con i burattini, per via delle loro movenze meccaniche e scattose, ma lo è altrettanto quando ci sono di mezzo i mutanti nati dal morbo pietrificante.

Si tratta di una piaga che ha colpito gli abitanti di Krat, come se la ribellione degli automi non fosse abbastanza, e per cui non sembra esserci una cura: chi viene contagiato muore in maniera orribile o si trasforma in un mostro feroce, e i dintorni della città sono letteralmente pieni di creature patetiche e violente che una volta erano delle persone.

Lies of P, lo scontro con un enorme mutante
Lies of P, lo scontro con un enorme mutante

La natura soulslike dell'esperienza mantiene sempre alta la tensione, del resto qualsiasi genere di nemico può ucciderci: che si tratti di una marionetta-maggiordomo, di un "Bobby" inglese dalle giunture metalliche, di un enorme clown violento o di una sorta di feroce "clicker", di una bambola che striscia per terra o di un mostro dai lunghi artigli, ci sentiremo sempre, inevitabilmente in pericolo.

Una sensazione che diventerà ancora più chiara quando ci troveremo di fronte agli enormi, mortali boss che concludono ognuno degli undici capitoli della campagna di Lies of P, dotati quasi sempre di due differenti fasi che portano con sé nuovi schemi di attacco da memorizzare nella speranza di effettuare la parata perfetta nel momento giusto, la schivata che ti salva la vita all'ultimo istante, l'affondo liberatorio che pone fine al duello.

Il burattino perfetto

Lies of P, uno sguardo al protagonista
Lies of P, uno sguardo al protagonista

Infine c'è lui, Pinocchio: un burattino virtualmente perfetto, indistinguibile da un essere umano non fosse per il suo braccio sinistro, platealmente meccanico. Il capolavoro di Geppetto, creato a immagine e somiglianza di un ragazzo morto molto tempo prima: un po' Atom Boy, un po' Kyashan, possiede caratteristiche e abilità che le altre marionette non hanno.

Merito della tecnologia che lo anima, del suo cuore metallico dal potere immenso: lo stesso che vediamo battere nella schermata di partenza del gioco. Più di ogni altra cosa, tuttavia, il protagonista di Lies of P non deve sottostare alle quattro leggi del Grande Patto, è dotato di libero arbitrio e ciò gli consente anche di mentire: qualcosa che un burattino non potrebbe mai fare.

Lies of P, il nostro personaggio si prepara ad aprire una porta
Lies of P, il nostro personaggio si prepara ad aprire una porta

Durante la campagna è l'ambientazione stessa a raccontarci il suo percorso di crescita e di trasformazione, che procede man mano che noi stessi cresciamo con lui, acquistando consapevolezza ed esperienza di morte in morte, imparando ad affrontare anche le minacce più terribili e, perché no, a sfruttare i confini di uno scenario che talvolta si pone come una barriera invalicabile per determinati avversari.

Dopodiché, come accade appunto nei soulslike, l'esplorazione ci porta a scoprire nuovi passaggi, ad aprire porte e cancelli che mettono insieme i punti di un level design molto intrigante nei suoi momenti più alti, creando scorciatoie verso il più vicino Stargazer che strizzano l'occhio anche e soprattutto al farming più tradizionale, inevitabilmente noioso ma spesso necessario.

Armi e bagagli

Lies of P, la mola nascosta nel gomito del protagonista serve per affilare le lame
Lies of P, la mola nascosta nel gomito del protagonista serve per affilare le lame

Legate fortemente all'ambientazione ottocentesca, le armi disponibili nella campagna di Lies of P sono particolarmente numerose e variegate, nonché caratterizzate da tratti inediti per il genere di appartenenza: composte da una lama e da un'impugnatura, possono essere smontate e ricombinate per dar vita a strumenti inediti, dotati di funzionalità e vantaggi che si rivelano fondamentali contro determinati avversari.

Da questo punto di vista, il Braccio a Legione si pone come un interessante complemento: potremo sostituirlo con diversi modelli e potenziarlo per lanciare letali rampini, sputare fuoco, emettere una dirompente scarica elettrica, sparare razzi esplosivi, piantare mine di prossimità, cospargere il terreno di acido o utilizzare uno scudo che infligge danni a chi lo colpisce.

Gameplay soulslike

Lies of P, il nostro personaggio si prepara a combattere
Lies of P, il nostro personaggio si prepara a combattere

Abbiamo utilizzato molto spesso il termine soulslike, ma non a caso: Lies of P riprende le meccaniche tipiche del sottogenere action RPG inventato da FromSoftware, oltre a quel tipo di struttura, sfidandoci di volta in volta a sconfiggere avversari sempre più pericolosi, imprevedibili e dannatamente coriacei.

L'attacco veloce, nelle sue varie declinazioni, così come il colpo caricato e il supporto del Braccio a Legione si trasformano rapidamente negli strumenti di maggior valore a nostra disposizione, e imparare a utilizzarli al meglio è di vitale importanza per riuscire a sopravvivere nell'inquietante mondo creato da Round8 e Neowiz.

Lies of P, l'affilatura della lama è fondamentale: se si rovina, non potrete più usarla
Lies of P, l'affilatura della lama è fondamentale: se si rovina, non potrete più usarla

Così come è vitale sfruttare al meglio la schivata (anche e soprattutto quella estesa, sbloccabile a un certo punto) e la parata: quando viene eseguita con un tempismo perfetto, esattamente quando avviene l'impatto, contribuisce a sbilanciare il nemico e a darci modo di infliggergli danni ingenti.

Si tratta tuttavia solo di alcuni degli aspetti che caratterizzano il gameplay di Lies of P, dotato di tante sfaccettature relative all'impiego di alterazioni elementali, consumabili di vario genere, oggetti da lancio e naturalmente l'indicatore dell'affilatura della lama: fate in modo che non arrivi mai a rovinarsi, o lo strumento che impugnate diventerà inutile.

Come una favola

Lies of P e le sue grandi atmosfere in un artwork ufficiale
Lies of P e le sue grandi atmosfere in un artwork ufficiale

Se avete raggiunto i titoli di coda di Lies of P, a prescindere dal finale sbloccato vi sarà ben chiaro che quello compiuto da Round8 Studio e Neowiz non è che il primo passo nella direzione di un universo videoludico terribilmente suggestivo e dotato di un enorme potenziale, a maggior ragione se il livello della direzione artistica resterà invariato.

E chissà, magari un'eventuale nuova avventura ambientata in questo mondo così tetro eppure affascinante potrebbe segnare anche il passaggio a una struttura open world, come fatto appunto da FromSoftware con Elden Ring: nuovi scenari interconnessi, scorci suggestivi e anche qui, dietro ogni angolo, un nemico pronto ad attaccarci.