Uno dei particolari da tenere sempre sott’occhio nelle conversioni da PC a console è sicuramente il sistema di controllo, spesso e volentieri penalizzato nel passaggio dal connubio mouse e tastiera al joypad, eppure questa volta il lavoro svolto da Rockstar in merito sembra essere stato davvero valido. Max si controlla infatti dannatamente bene su Xbox, utilizzando efficacemente ogni singolo tasto messo a disposizione dal generoso pad Microsoft ed ovviando ai problemi di lentezza e precisione nel puntamento degli stick analogici attraverso l’introduzione di un sistema di mira automatica, disattivabile a piacere per i più scafati, che indirizza automaticamente i colpi ai bersagli immediatamente vicini al mirino, senza costringere il giocatore a continue e scomodissime correzioni. Immancabile il Bullet Time, vero e proprio marchio di fabbrica della serie, che in questo secondo capitolo è stato arricchito con l’opportunità di ricaricare, colpendo in tale modalità il maggior numero di nemici possibile, la barra che ne indica la durata residua, che se riempita completamente regala inoltre a Max una ricarica istantanea delle armi. Particolarmente utile l’introduzione della possibilità di colpire i nemici anche mentre si scivola dopo un tuffo, liberando di conseguenza il giocatore da uno dei tempi morti più fastidiosi del primo episodio, nel quale il nostro alter-ego virtuale, mentre si rialzava da terra, era bersaglio inerme delle raffiche di proiettili nemiche.
Dalla nostra prova è emersa anche una notevole cura nella realizzazione dell’Intelligenza Artificiale dei nemici, ora molto più umani nei comportamenti e nel modo di combattere (si nascondono, si colpiscono a vicenda, cercano di utilizzare a loro vantaggio elementi dello scenario, magari sparando ai barili per farvi saltare in aria, e così via), oltre ad una maggiore interattività con gli NPC che infarciscono la trama del gioco.
Le modalità di gioco sono rimaste le stesse della versione PC e consistono in tre livelli di difficoltà da sbloccare in successione (Detective, Hard Boiled, e Dead on Arrival), arricchiti con la possibilità, già presente nel primo capitolo, di affrontare gli stage in una folle corsa contro il tempo (New York Minute). La novità più succulenta di questo Max Payne 2 è però rappresentata dalla modalità Dead Man Walking, una sorta di ibrido tra deathmatch e survival mode, in cui il giocatore dovrà cimentarsi in furibonde sparatorie all’interno di livelli appositamente realizzati, in cui i nemici vengono continuamente rigenerati e dove lo scopo è il cercare di sopravvivere il più a lungo possibile. Purtroppo non sembra esserci traccia del supporto ad Xbox Live, soprattutto considerando il valore aggiunto che la rete avrebbe potuto offrire alla modalità Dead Man Walking, non solo per la possibilità di organizzare partite con amici sparsi per il globo, ma anche per scaricare nuove arene e livelli (per PC sono già disponibili due nuovi livelli ufficiali da scaricare gratuitamente).
In definitiva
Non c’erano molti dubbi a proposito, tuttavia questo Max Payne 2 per Xbox si è rivelato alla prova dei fatti un prodotto decisamente solido, convertito egregiamente e curato anche nelle parti che storicamente rappresentano un punto critico nelle conversioni da PC a console, una su tutte il sistema di controllo. La nostra breve prova non ci permette ovviamente di esprimere un giudizio definitivo sul titolo, ma se non altro le premesse sono decisamente incoraggianti. Appuntamento a breve per la recensione completa.
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Dopo aver spopolato su console e PC con un primo capitolo che, per i pochi che ancora non lo sapessero, si è rivelato uno dei più clamorosi successi degli ultimi anni, Max Payne si prepara ad invadere Xbox e PlayStation 2 con il secondo episodio delle sue avventure, a brevissima distanza dal debutto su PC. Noi di Multiplayer.it siamo volati a Monaco a provare in anteprima la versione per Xbox, in uscita il 12 Dicembre: eccovi l’immancabile resoconto dettagliato delle nostre impressioni.
Fughiamo subito ogni dubbio: la conversione ci è sembrata davvero soddisfacente, fedele tecnicamente (ovviamente nei limiti del possibile, ormai tra l’hardware Xbox ed un PC di fascia media la differenza è tangibile) e ben adattata alle potenzialità offerte dalla console crociata di mamma Microsoft. Graficamente i miglioramenti rispetto al primo capitolo sono evidentissimi, e in paragone alla versione PC le perdite ci sono apparse trascurabili, limitate per lo più ad una minor definizione delle texture più pesanti, mentre non sono stati toccati elementi decisamente più importanti, come il sistema d’illuminazione in tempo reale (ottimo) e la gestione dinamica delle animazioni, in grado di regalare reazioni estremamente realistiche dei modelli poligonali, specialmente quando crivellati di pallottole (caso questo molto frequente). Anche il fenomenale engine Havok 2, responsabile della fisica del gioco, è rimasto al suo posto (seppur con un livello di precisione delle collisioni che ci è sembrato leggermente meno fedele che su PC), rendendo di fatto Max Payne 2 il primo titolo a portare su console tale tecnologia, capace di offrire un’interazione con gli elementi dei livelli dal realismo pressoché totale: nella nostra prova abbiamo avuto modo di vedere ammassi di scatoloni crollare se urtati, oppure barili pieni di combustibile esplodere e scaraventare a gambe all’aria i personaggi vicini, con un effetto finale che è davvero impressionante.
Il sonoro si è rivelato molto pulito ed avvolgente, avvalendosi ottimamente del supporto al Dolby Digital 5.1, ed impreziosito da un doppiaggio che (la versione da noi provata era doppiata in inglese, tuttavia quella che troveremo sugli scaffali dei negozi sarà completamente localizzata) rende davvero giustizia al prodotto.