Il solito Metal Gear, anzi no
Preso in mano il pad della Playstation 3 la curiosità è stata tanta da non lasciare spazio al regolamento delle opzioni o alla scelta del tipo di partita, facendo che fosse la voglia d'entrare in azione ad avere il sopravvento. I controlli sono fondamentalmente gli stessi già rivelati per MGS4, con le leve analogiche deputate agli spostamenti ed alla telecamera, i due grilletti alla gestione dei menù e i dorsali – L1 ed R1 – rispettivamente per prendere la mira e sparare.
Inedito rispetto al passato è il ruolo del tasto che riporta il simbolo del triangolo, deputato all'interazione con il fondale oltre che all'abbassamento dell'alter ego. Basterà quindi premerlo nei pressi di una parete per appoggiarsi ad essa, oppure vicino ad un muretto per scavalcarlo e, se sufficientemente alto, sporgersi tenendosi appesi lungo il bordo. In aggiunta, la pressione dello stesso mentre si è coordinati per fare fuoco, sposta l'inquadratura in prima persona; una soluzione quest'ultima forse da rivedere, essendo parecchio macchinosa e sostanzialmente non sfruttata.
Altra grande novità è quella che coinvolge la mira automatica, intercambiabile con quella manuale in qualsiasi momento e tutto sommato ben realizzata, lasciando che solo sporadicamente si perda di vista il bersaglio. Un buon modo per avere un impatto piuttosto blando sul gioco.
Il solito Metal Gear, anzi no
Tutto questo sistema, partita in corso, si rivela efficace per quanto sollevi una questione piuttosto spinosa: la natura stessa dello scontro con altri avversari umani tende a far perdere quasi tutta la caratura stealth che appartiene alla serie fin dagli albori, a favore di un ritmo frenetico e senza respiro. Non un lato negativo, semplicemente un fattore di separazione dal fratello maggiore dedito al gioco in singolo, dove le situazioni sono create a monte per suggerire un certo tipo di azione ragionata.
Ci sono alcuni elementi specificatamente pensati per porre l'accento sulla possibilità di ingannare l'avversario, ma si risolvono nella postura da morto da sfruttare quando oramai accerchiati e con una serie di barili e cartoni, ampiamente disseminati all'interno delle mappe, dentro i quali celarsi.
Premessa la regola aurea valida per qualsiasi titolo online - ovvero che il tempo riservato alle anteprime, per quanto lunghe, è lontano da essere sufficiente da poterne carpire le vere potenzialità -, si è giunti alla fine con la sensazione che cecchini e camper si apprestano ad avere una vita veramente dura, vuoi per la grande quantità di uccisioni e quindi rinascite in giro per gli stage, vuoi per una certa lentezza delle armi con ottiche speciali. All'opposto strategicamente ma con le stesse limitazioni sembra il corpo a corpo, difficile da effettuare senza venir prima intercettati.
L'equipaggiamento è riccamente personalizzabile e si basa sulla classica messa a disposizione di tre slot, per le due armi, primaria e secondaria, oltre che per una granata. In ciascuna di queste tre categorie vengono evidenziate quelle che provocano danni letali e quelle che invece stordiscono, ma non è stato possibile verificarne l'effettiva differenza in termini di punteggio ottenuto a fine incontro.
Cartoline dal fronte
Tre sono state le ambientazioni accessibili durante l'evento, ciascuna con una personalità piuttosto netta ed in grado di suggerire differenti sensazioni. Il numero totale di mappe è ancora avvolto dal più stretto riserbo, ma se le premesse evidenziate da quelle visitate saranno complessivamente mantenute, non ne serviranno a decine per ritenersi più che soddisfatti. Grozny Grad è un complesso industriale di enormi dimensioni, con strutture metalliche su più piani all'interno ed alcuni piazzali con tanto di torri di controllo all'esterno.
Il design è quello tipico di Metal Gear Solid, quasi un omaggio, mentre le generosissime dimensioni offerte suggeriscono come tutti i sedici giocatori massimi previsti possano essere comodamente qui ospitati. All'ideale opposto si trova Ambush Alley, situata in una piccola cittadina distrutta da quello che potrebbe essere stato un pesante bombardamento aereo.
I bassi tetti delle casette diroccate e la grande quantità di muri e ripari, favoriscono una sorta di continuo inseguimento, con ombre che svoltano dietro l'angolo per poi scomparire ed una serie di scontri feroci da distanza ravvicinata. Infine c'è la bizzarra ma affascinante City Under Siege, disposta su tre piani distinti: le fondamenta del complesso degli alti palazzi che ne riempono il volume, le strade e poi i tetti, posti in posizione incredibilmente rialzata come poche volte capita di vedere. Articolata di suo, diviene pazzesca considerata la catapulta che, indirizzabile a piacere, permette di proiettarsi verso l'alto e percorrere un lungo tragitto in aria, concedendo cambi repentini di fronte.
Se quindi si dovesse segnalare un punto di forza mostrato da MGO che più degli altri abbia convinto, è proprio il design scelto per i campi di battaglia. Un punto fermo importante perché base su cui poi aggiustare, anche grazie alle eventuali beta, il bilanciamento; un procedimento contrario, che parta dal feeling della giocabilità ed arrivi alla disposizione delle strutture, sarebbe più complesso.
Fortunatamente c'è anche chi pensa a fare legna
Il giudizio su quanto giocato è stato giustamente riportato così come l'ottimo impatto dato delle mappe, ma poi è necessario che Kojima e sottoposti rendano la cornice allettante, inserendo tutte le opzioni che oramai è lecito aspettarsi dalle produzioni di una certa rilevanza. Le modalità disponibili sono in totale cinque: deathmatch a squadre e non, Rescue mission, con i suoi due team e un obbiettivo da attaccare o difendere, Capture, come prima ma con la possibilità di alternarsi dinamicamente nei ruoli e Base mission, dove diverse postazioni numerate verranno contese fino allo scadere del tempo o alla completa dominazione delle stesse. Un ventaglio di scelte palesemente orientato a sfavore del gioco solitario, come oramai molto spesso accade. La caratterizzazione del personaggio di cui si prende il controllo parrebbe coprire ogni più remoto desiderio di tipo estetico, proponendo pantaloni, giacche ed accessori a profusione. Le statistiche riguardanti le partite hanno una loro pagina dedicata ed influiscono in modo determinato sul livello associato al proprio account, che arrivato al terzo giro di boa – o accumulate 20 ore online – potrà fondare un clan tutto suo con tanto di nome, motto e pagina personale. Come da recentissima moda è stato inoltre inserito un sistema di abilità da selezionare prima della partita: in totale sono quindici, ciascuna ulteriormente potenziabile giocando, se ne possono attivare tre alla volta e tutte influenzano in modo permanente uno stato, migliorando ad esempio l'utilizzo di una certa arma, la velocità e l'efficacia dei fendenti portati con il coltello.
La chat è sia vocale che scritta ed alla fine di ogni singolo incontro si può votare la mappa e, qualora venisse richiesto, se permettere ai partecipanti di cambiare squadra.
Fortunatamente c'è anche chi pensa a fare legna
Graficamente ci si può dire soddisfatti, in particolar modo dal punto di vista della quantità di dettagli su schermo, con ogni superficie davvero molto ben disegnata e diversa dalle altre. Belle quindi le strutture, tutte riconoscibili alla prima occhiata, ma anche il terreno e gli oggetti. I personaggi si muovono in modo fluido e sono dotati di animazioni in quantità, convincendo anche dal punto di vista della modellazione.
Ancora da affinare sono invece gli effetti, a tratti un po' grossolani, ed un sonoro che non si è evidenziato per particolari motivi. In entrambi i casi però, il tempo restante prima dell'uscita dovrebbe essere sufficiente a sistemare le imperfezioni.
Qualche disconnessione sporadica non ha influito oltremodo sulla qualità dell'esperienza, che ha goduto della totale assenza di lag anche nelle situazioni più affollate.
La data d'uscita è top secret; si parlava di marzo ma è difficile credere che, qualora effettivamente si volesse lanciare in coppia con Metal Gear Solid 4, l'Europa possa disporre di entrambi entro un mese e mezzo da quando questo articolo verrà letto. Più probabile il periodo estivo.
Ad ogni modo l'attesa dovrebbe venir ripagata appieno, nella speranza che tutti i buoni elementi evidenziati in sede di anteprima vengano ulteriormente ampliati.