Le nominations
Syberia
Frutto del sodalizio tra Microids e il fumettista belga Benoît Sokal, Syberia è un'avventura permeata da atmosfere surreali e raffinate, un affascinante connubio di fantasia e realismo esasperato: la bella avvocatessa Kate Walker viene inviata nello sperduto villaggio alpino di Valadilène per concludere le trattative di acquisizione di una fabbrica di giocattoli e automi locale; presto scoprirà che la proprietaria, Anna Voralberg, è appena deceduta e dovrà mettersi sulle tracce del fratello di quest'ultima, un geniale inventore scomparso ormai da anni nonché unico erede dell'attività di famiglia. Nel corso del viaggio, Kate imparerà a conoscere e amare quest'uomo misterioso, la sua storia e le sue magnifiche creazioni, lasciandosi stregare da personaggi e luoghi senza tempo.
A quest'avventura, che ha riscosso il consenso unanime di critica e giocatori, abbiamo dedicato uno speciale in quattro parti, nel quale vengono sviscerati tutti i temi e gli aspetti tecnici. Per un giudizio conclusivo, rimandiamo invece alla recensione approfondita, in cui vengono così riassunte le caratteristiche salienti del gioco: "I puzzle sono abbastanza vari e spingono il giocatore a dosare sapientemente azione, dialoghi e ragionamento. La soluzione è sempre logica ed è difficile trovarsi bloccati senza sapere dove sbattere la testa. In generale, il livello di difficoltà è molto ben calibrato e il ritmo di gioco è sostenuto per tutta la durata dell'avventura, tenendoci sempre incollati allo schermo con marchingegni di volta in volta più bizzarri, nuovi personaggi e luoghi da esplorare, svolte inaspettate nella trama e filmati spettacolari. [...] In conclusione, considerando l'impeccabile realizzazione tecnica, gli enigmi appaganti, l'originalità e la varietà delle ambientazioni, le atmosfere suggestive e la trama coinvolgente, mi azzarderei a definire Syberia un'avventura in "vecchio stile", ma vestita delle migliori tecnologie del momento: in breve, è un sodalizio ideale tra il vecchio e il nuovo, che rievoca il sapore di un genere ingiustamente dimenticato, nel rispetto delle esigenze di praticità e innovazione dei giochi più attuali.".
Le nominations
Post Mortem
Non sarà che Microids ci sta viziando un po' troppo? In un anno ha fatto uscire non una, bensì due avventure grafiche: non paga del successo riscosso da Syberia, ha coraggiosamente aggiustato il tiro su un target più adulto e su una meccanica di gioco relativamente innovativa, proponendo quello che potremmo definire un "film noir interattivo". Il detective newyorkese Gustave MacPherson si ritrova suo malgrado a indagare su una serie di misteriosi delitti a sfondo rituale, nella Parigi degli anni '20. Oltre che sull'atmosfera cupa e accattivante, il gioco punta sul nuovissimo motore di dialogo Natural Dialogue Engine, che porta l'interazione con i personaggi a livelli di realismo e flessibilità mai raggiunti prima in un'avventura, su puzzle stimolanti e raffinati (anche se non privi di pecche), sulla presenza di ben tre finali diversi e sulla garanzia di una certa varietà nella soluzione dell'indagine. Molto controverso è stato il taglio grafico che gli sviluppatori hanno voluto dare a quest'avventura in soggettiva: la scelta della visualizzazione panoramica a 360° di una serie di piani bidimensionali ad alta risoluzione è stata giudicata da molti anacronistica; ai fini dell'indagine, tuttavia, risulta piuttosto funzionale e da comunque l'illusione di esplorare ambienti tridimensionali.
Potete trovare un'analisi dettagliata dei pro e i contro di questo nuovo titolo Microids nella relativa recensione, da cui è tratto il seguente giudizio finale: "Tutto considerato, Post Mortem s'impone come un'ottima avventura grafica che nessun appassionato può permettersi d'ignorare: la realizzazione è molto ben curata, il sistema di dialogo e interazione con i personaggi flessibile e innovativo, l'atmosfera inedita e accattivante. Ciononostante, non è un titolo per tutti: le tematiche affrontate, come si è detto, sono adulte e non mancheranno di conquistare gli amanti del thriller e gli aspiranti detective, ma alcuni degli enigmi sono piuttosto ostici, il che non è sempre considerato un difetto per quanto potrebbe scoraggiare gli utenti meno esperti. [...] Magari Post Mortem non sarà prepotentemente rivoluzionario né come avventura grafica né come thriller, ma rappresenta senz'altro un'ottima evoluzione e sintesi di entrambi i generi!".
Le nominations
Simon the Sorcerer 3D
Simon è tornato, più demenziale che mai, in una nuova veste tridimensionale e in una nuova mirabolante avventura che lo vede ancora contrapposto ai piani megalomani del malefico Sordid: il buon vecchio Calypso lo ha aiutato a recuperare il suo corpo e ora un manipolo di antieroi terribilmente assortito lo "aiuterà" a sconfiggere definitivamente il cattivone. Quest'ultimo episodio della saga di Simon the Sorcer, che nelle due incarnazioni precedenti aveva goduto di una certa popolarità, è passato relativamente inosservato; ciò è in parte attribuibile al fatto che in realtà risalga al 1999, data in cui lo sviluppatore Adventure Soft lo ha ultimato senza riuscire a pubblicarlo fino a quest'anno, ma è dovuto soprattutto alla sua natura contraddittoria e difficilmente classificabile: voleva proporsi come gioco innovativo, scommettendo sulla grafica 3D e una formula ibrida di avventura e azione, con un occhio di riguardo anche per gli amanti dei titoli per console alla Tomb Raider, ma in definitiva la sua realizzazione tecnica risulta del tutto inaccettabile nel 2002 (al di là dell'estetica discutibile, basti pensare che i comandi s'impartiscono quasi esclusivamente via tastiera) e la meccanica di gioco è un po' troppo fuori dagli schemi, sia per gli avventurieri tradizionali che per gli amanti dei platform!
Questi stessi "difetti", tuttavia, gli sono valsi l'interesse degli avventurieri hardcore, così come questa nomination tra i titoli che maggiormente si sono distinti nella categoria: non si può negare che sia un'avventura unica nel suo genere, anche se non propriamente rivoluzionaria come speravano gli autori; l'originalità e la sperimentazione, soprattutto se rivolte a un genere agonizzante, meritano comunque di essere premiate! D'altro canto, Simon 3D tiene fede allo humour caustico che ha fatto il successo degli altri episodi della serie, ostentando opzioni di dialogo deliranti e spassose parodie di videogame e film celebri, per non parlare dei personaggi assurdi con cui si trova a interagire il nostro improbabile eroe, dal principe con crisi d'identità sessuale alla guerriera emancipata e approfittatrice. Inoltre, è senza dubbio una della avventure più lunghe in circolazione, specialmente se sommiamo alla durata l'elevata difficoltà della maggior parte dei puzzle, alcuni dei quali sono fin troppo cervellotici. In ultima analisi, si tratta di un prodotto che potrà apprezzare solo lo zoccolo duro degli appassionati, quella sparuta minoranza di masochisti assetati di novità. Non siete certi di essere tra questi? Se avete ancora dubbi, leggete la nostra recensione, che giunge più o meno a queste conclusioni: "Insomma, per apprezzare Simon 3D, un avventuriero dovrebbe essere a caccia di un'esperienza di gioco insolita e stravagante, anche se non necessariamente coinvolgente, e dovrebbe saper dare la precedenza assoluta all'ironia, senza attribuire troppo peso alla grafica e alla meccanica di gioco contorta.".
Avventura Grafica, questa (s)conosciuta... (ovvero: una doverosa premessa)
Tutto sommato, il 2002 è stata una buona annata per le avventure grafiche: alla luce delle delusioni degli ultimi tempi, sarebbe ingenuo aspettarsi che tornino improvvisamente a invadere il mercato, ma è impossibile negare il fatto che, dopo anni di relativa carestia, gli avventurieri abbiano finalmente ritrovato il gusto di giocare. L'inaspettato "lifting" di questo genere ormai quasi dimenticato si deve soprattutto allo sviluppatore franco-canadese Microids, che con Syberia e Post Mortem ha saputo regalarci un'esperienza di gioco originale e al tempo stesso piacevolmente familiare, ma vi stanno contribuendo in larga misura anche gli sforzi di altri produttori, vecchi e nuovi, che malgrado gli esiti spesso discutibili sono decisi a riabilitare le avventure.
Forse tutto questo non basta a restituirci i tempi dorati dei migliori titoli Lucas e Sierra, come sostengono gli appassionati più critici, ma è già un risultato! Se non altro, fa ben sperare in un recupero in grande stile per i prossimi anni: pare proprio che si stiano mobilitando nuovamente grossi nomi del settore, come la leggendaria game designer e scrittrice Jane Jensen, e la stessa Lucas sta attualmente lavorando a nuove avventure da dare in pasto ai nostalgici fan di Guybrush Threepwood.
Vediamo quindi insieme i titoli che, a parer nostro, hanno meglio rappresentato il genere delle avventure grafiche in questo 2002...