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Sonic Heroes

Per tanti videogiocatori è un simbolo, un idolo al pari di Mario, un compagno inseparabile dai gloriosi tempi del Megadrive. E pazienza se ultimamente la sua fama si è un po' appannata, complice un Sonic Adventure 2 sottotono e una sequelizzazione selvaggia: Sonic è sempre Sonic. E noi gli rendiamo degnamente omaggio con un'anteprima, e una prova su strada, dedicata al nuovo episodio della serie.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   14/07/2003
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Più veloce del vento!

Alla base della struttura di gioco di Sonic Heroes c'è una piccola rivoluzione: il giocatore non sarà chiamato a guidare nei vari livelli solo Sonic o uno dei suoi compagni, ma team composti da tre diversi personaggi (da qui il titolo, Heroes). I team presenti nel gioco sono quattro, Team Sonic, Team Rose, Team Dark e Team Chaotix, ognuno composto da tre elementi, dotati ciascuno di caratteristiche diverse e peculiari. Prendiamo ad esempio il Team Sonic, un vero e proprio dream team per tutti gli amanti della saga e composto da Sonic, Tails e Knuckles: il primo sfoggia la sua proverbiale velocità, il secondo è in grado di volare e il terzo, grazie alla sua forza bruta, è il più indicato per combattere contro i vari nemici e può demolire a pugni intere pareti, aprendo nuovi varchi. Il giocatore, con la semplice pressione di un tasto, può cambiare in ogni momento il personaggio leader del team, l'unico sotto il suo controllo diretto, mentre gli altri due seguono passo passo. Cambiando leader, e quindi formazione, cambiano radicalmente le capacità del team, che riflettono quelle del personaggio controllato dal giocatore, e gli attacchi che si possono eseguire. Diventa quindi fondamentale cambiare al momento giusto da una formazione all'altra per sfruttare a fondo le varie caratteristiche dei tre personaggi e proseguire al meglio negli stage, cercando di procedere il più velocemente possibile raccogliendo nel contempo il maggior numero di anelli e di bonus.
La Domanda (con la D maiuscola) è comunque sempre quella: il nuovo Sonic è veloce? Risposta più che affermativa: sì, dannatamente veloce. E, anche se ciò non basta a decretarne il successo incondizionato, indica che il Sonic Team è proprio sulla buona strada. Durante l'E3, dove abbiamo avuto modo di provare approfonditamente il gioco utilizzando il Team Sonic, l'unico disponibile, ne siamo rimasti più che favorevolmente impressionati. I livelli sono lunghissimi e decisamente ben progettati, la struttura a team funziona egregiamente e porta una ventata d'aria fresca alla serie, ampliando e non stravolgendone le caratteristiche base: anche i cambi di team vanno eseguiti al momento giusto e con la massima velocità, fattore che aumenta ancor di più la frenesia di gioco. Tutti i clichèt storici della saga vengono rispettati: preparatevi quindi a giri della morte mozzafiato, curve paraboliche da prendere a tutta velocità e a molle che fanno rimbalzare i nostri eroi come palline da flipper impazzite: classico stile Sonic insomma.
Il sistema di controllo è immediatissimo, reattivo al punto giusto e molto preciso, anche se all'inizio si fa un po' di confusione con i tasti per cambiare leader, permane però qualche dubbio con alcuni personaggi: se utilizzando Sonic il gioco scorre che è una meraviglia, controllare Tails durante le sezioni di volo è un po' più problematico, complice anche una telecamera che non perdona. Finchè si seguono i binari prestabiliti le inquadrature sono ottime, ma appena si cerca di uscire dagli schemi iniziano i problemi. In fin dei conti però si tratta di una beta, oltretutto nemmeno troppo avanzata, quindi è probabile che il sistema di gestione delle inquadrature venga migliorato drasticamente nella release finale del gioco, prevista per fine anno in Giappone e per i primi mesi del 2004 in Europa e negli States.

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Note positive anche sul versante tecnico: il nuovo Sonic, pur essendo un progetto multipiattaforma, è una gioia per gli occhi, anche senza riuscire a sfruttare a fondo le caratteristiche delle diverse console. Livelli coloratissimi, ottime texture, personaggi dettagliati e, soprattutto, tanta velocità e un frame rate che spacca il sessantesimo di secondo. Il Sonic Team ha saputo davvero mettere alla frusta il Renderware, middleware multipiattaforma con cui il gioco è stato sviluppato (tra gli altri giochi sviluppati utilizzando il sistema di Criterion ricordiamo la serie di Burnout e gli ultimi Winning Eleven).
In quel di Los Angeles era possibile ammirare le tre differenti versioni del gioco in azione l'una accanto all'altra e, per quanto le differenze tra i tre formati non siano eclatanti, l'edizione per PS2, per quanto comunque buona, soffre un po' rispetto a quelle per Xbox e GameCube: colori un po' meno brillanti, qualche seghettatura di troppo, texture un po' sottotono, effetti visivi meno d'impatto e alcuni (per fortuna pochi) rallentamenti inopportuni. Attendiamo comunque di vedere la versione finale, dove molti difetti potrebbero essere corretti. In fin dei conti, si sa l'hardware PS2 è da sempre ostico da padroneggiare.
E l'audio? A LA, complice il frastuono perenne tra gli stand, si sentiva poco. Ma la divisione audio di Sega è da sempre una delle migliori al mondo e ha sfornato in passato colonne sonore da brivido (il primo Sonic Adventure, chicche come Burning Rangers, Jet Set Radio...), quindi non abbiamo dubbi sul risultato finale.

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Conclusioni...

Che dire ancora? Sonic Heroes sembra davvero essere sulla buona strada per diventare un hit e riscattare la serie dopo il disastroso Sonic Adventure 2: l'impostazione data da Naka al gioco è vincente e innovativa, e porta una doverosa ventata d'aria fresca. Ora rimane da vedere se il Sonic Team saprà bilanciare al meglio e rendere divertenti i vari Team e se il level design, da sempre uno degli elementi chiave della serie, sarà all'altezza: gli stage del gioco saranno quattordici, ognuno ricco di sottoquest e una struttura non lineare. E se il buongiorno si vede dal mattino...

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E' un pezzo di storia. Nato su Megadrive come l'anti-Mario per eccellenza, il porcospino blu più veloce del mondo ci ha messo poco per entrare nel cuore dei videogiocatori. L'idraulico italiano di Miyamoto era basso, grassoccio e assai poco trendy, mentre il parto della mente di Yuji Naka, scarpe da ginnastica ai piedi e sguardo sornione, aveva tutte le carte in regola per sfondare ed incarnava in pieno lo spirito aggressivo di Sega: noi siamo fighi e abbiamo personaggi e giochi fighi, Nintendo no. Spirito che ha spinto il Megadrive al successo, a giocarsela alla pari con il colosso SNES.
Dopo i meritatissimi fasti iniziali è iniziato un lungo periodo di alti e bassi: giochi più o meno riusciti, più o meno di successo. Tanto che dopo l'eccellente Sonic Adventure per Dreamcast, ottima incarnazione tridimensionale della saga, il porcospino blu precipita nel baratro con un Sonic Adventure 2 di pessima fattura (e diciamolo va...), condito di sezioni adventure che, oltre a essere completamente inutili, snaturano completamente lo spirito della serie. Dopo la parentesi GameCube-only, durata lo spazio di un paio di conversioni e di una mega raccolta, sarà il tempo della riscossa? Il nuovo Sonic Heroes, presentato in pompa magna all'E3 2003 per tutte le piattaforme, sembra davvero avere tutte le carte in regola...