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Sonic Wild Fire

Mario non è l'unica mascotte a campeggiare su Wii...

ANTEPRIMA di Fabio Palmisano   —   12/05/2006
Sonic e gli Anelli Segreti (Sonic and the Secret Rings)
Sonic e gli Anelli Segreti (Sonic and the Secret Rings)
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Il prodotto Sega sfrutta insomma assai bene il peculiare sistema di controllo di Wii.


Non è finita qua, ovviamente: spingendo il pad verso lo schermo ci si può lanciare in un boost (quando consentito dall’apposito indicatore), tirandolo a sè si fa indietreggiare il porcospino mentre una pressione prolungata del tasto 2 permette di effettuare un salto potente a scapito della velocità. Tra una corsa e l’altra, poi, c’è spazio pure per degli interessanti stralci di combattimento: ogniqualvolta si manifesta un nemico, basta saltare e inclinare leggermente il controller per fare in modo che Sonic lo elimini con un sommersault, tollerando la possibilità di frenetiche combo in presenza di avversari posti l’uno accanto all’altro. Il prodotto Sega sfrutta insomma assai bene il peculiare sistema di controllo di Wii, rispettandone alla lettera i dettami di immediatezza e funzionalità.
La demo presente sullo showfloor poteva contare sulla presenza di un solo livello, comunque sufficiente lungo da mostrare le caratteristiche peculiari del gioco: stupefacente, in primis, la sensazione di velocità conferita da un Sonic a pieno regime, che si rivela genuinamente esaltante guidare tra un ostacolo e l’altro. Ancora, lo stage protagonista della demo ci ha impressionato positivamente in termini di spettacolarità e varietà, con ampie alternanze di scenari e situazioni, passando ad esempio da placide spiagge a templi in rovina con tanto di caduta di ruderi.
Graficamente, poi, Sonic Wild Fire svolge il proprio dovere in maniera assolutamente convincente, facendo scorrere fluidamente sullo schermo scenari dalla buona definizione a velocità spaventose, peraltro arricchendo il tutto con movimenti di telecamera dinamici e dall’ottimo impatto visivo. Tra tutte queste note positive, l’unico dubbio riguardo a Sonic Wild Fire si risolve nel timore di una struttura di gioco che alla lunga potrebbe rivelarsi forse eccessivamente limitata.
Per ora, comunque Sega sembra avere per le mani quanto di più vicino ai vecchi Sonic in 2D, il che è certamente un bene.

Sonic Wild Fire

Tra la ventina di titoli presentati da Nintendo assieme alla propria nuova piattaforma, un posto d’onore spetta certamente a Sonic Wild Fire. Non tanto per il fatto di vedere il porcospino blu sulla nuova console del “rivale” Mario (la promiscuità dei due è ormai cosa familiare), quanto piuttosto per la direzione davvero inedita assunta dal franchise Sega numero uno in questa sua ultima incarnazione.
Abbandonati i panni di platform/adventure, Sonic ha sfruttato l’occasione del Wii per tornare alla sua caratteristica più congeniale: la pura e semplice velocità. Sonic Wild Fire si sviluppa come un titolo con percorsi prefissati, nel quale l’utente ha modo di controllare il protagonista semplicemente inclinando il pad (da tenere in posizione orizzontale) e gestendo l’esecuzione dei salti tramite il tasto 2. In sostanza il buon Sonic inquadrato di spalle corre automaticamente come un forsennato, mentre il giocatore cerca di aiutarlo ad evitare ostacoli e raccogliere anelli spostando il controller verso sinistra o destra.