Il livello di dettaglio è quasi maniacale, arrivando a ricordare i giochi della serie The Sims.
Avere una città ricca e prosperosa ci consentirà di mantenere un gettito alto e costante da parte delle tasse, permettendoci così di poter mettere mano alle casse del comune per rispondere alle necessità della popolazione e costruire tutte quelle infrastrutture necessarie al mantenimento della qualità di vita come acquedotti, reti fognarie e via dicendo. In maniera del tutto simile a quanto accade nel fratello maggiore Civilization, sarà sempre il sottile equilibrio tra persone felici/infelici e casse dello stato a determinare la grandezza della nostra città.
Non mancherà neppure una rudimentale gestione militare per la difesa della nostra città. Oltre a poter commerciare con le città vicine, di tanto in tanto potremmo anche aver bisogno di difenderci da esse. Pur rimanendo in un ambito piuttosto minimalista e volutamente semplicistico (del resto parliamo pur sempre di un build game), anche questo aspetto regalerà ancor più profondità alle meccaniche di gioco.
Tecnicamente il titolo non offre spunti per grandi sorprese: la grafica chiara e nitida non farà certo gridare al miracolo (anzi) ma ci sembra fin da ora più che funzionale per il tipo di gioco proposto. In una visione d’insieme poi, lo stile grafico è sicuramente appagante e gradevole. Vedere passeggiare i nostri cittadini per le vie del centro, tra il colosseo ed i fori imperiali non potrà che riempirvi di orgoglio. Parlando di un titolo ispirato alla “Civ philosophy” non poteva certo mancare una lista piuttosto corposa di meraviglie da poter costruire e la immancabile Civilopedia – Cityopedia, pardon - dove, seppure maniera molto informale, viene sviscerata la vita di tutti i giorni nella Roma di duemila anni fa. A proposito: lo sapevate che il water solitamente veniva posto nelle cucine? Ecco, grazie a Multiplayer.it adesso lo sapete…
In verità, i designer della Firefly Studios si sono prodigati nel prendere la filosofia alla base della serie Civilization e adattarla all’ideazione di un “building game” sulla falsariga dei migliori capitoli della serie Caesar (quest’anno proprio arrivato all’annuncio del quarto capitolo) della Impressions.
Fin dai primi istanti di gioco, il titolo denota una grande attenzione posta nei confronti dei particolari e di tutte le varie animazioni dei personaggi. Il livello di dettaglio è quasi maniacale, arrivando a ricordare – seppure lontanamente – i giochi della serie The Sims. In ogni istante di gioco sarà possibile aumentare il livello di zoom arrivando a vedere fin dentro le case dei cittadini della nostra città. Ogni residente avrà un sua routine giornaliera, potrà avere famiglia, lavorare e vivrà secondo i suoi bisogni e le sue necessità. Ogni modifica apportata alle infrastrutture della città poi, potrà influenzare la vita dei suoi abitanti. Avere delle strade pavimentate e ben tenute, piuttosto che trascurate e poco mantenute permetterà alla popolazione di muoversi più fretta, facilitando anche il commercio interno della città. A proposito di commercio, tra le costruzioni a nostra disposizione saranno presenti diversi edifici atti allo scambio di beni con il resto dell’Impero. Non mancheranno porti, locazioni predisposte per la pesca, mercati, botteghe e via dicendo.
Tutto il processo produttivo è legato dalla classica catena produttore/consumatore resa famosa anni addietro da titoli come The Settlers e poi implementata fino a oggi anche dallo stesso Stronghold (il titolo d’esordio dei Firefly). Questo significa che il giocatore dovrà pianificare attentamente la locazione di un fornaio, ad esempio, cercando di posizionarlo il più vicino possibile ad un mulino e, allo stesso tempo, nelle vicinanze di un quartiere particolarmente abitato.