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Succubus, il provato di uno spin-off satanico

Abbiamo provato Succubus, lo spin-off di Agony che conserva lo stesso spirito viscerale ma vira verso l'azione sfrenata.

PROVATO di Mattia Armani   —   03/05/2021
Succubus
Succubus
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La vena provocatoria di Madmind Studio non si è esaurita con Agony, titolo di debutto imperfetto ma capace di attirare l'attenzione grazie a un'estetica brutale nella sua efficace rappresentazione dell'inferno. Sangue, lamenti, scorci danteschi e sussurri perversi sono l'ossatura di un'esperienza intrigante, per quanto svilita da un gameplay a dir poco traballante.

Ed è questo uno degli elementi che speriamo abbiano avuto la giusta attenzione da parte del piccolo ma interessante team polacco, mentre ci lanciamo nel provato della demo di questo spin-off tutto azione che cambia marcia nel gameplay ma riprende nudità, sangue e sessualità esplicita del primo capitolo, spingendo ancora di più il pedale su sensualità e sadismo. A fare da protagonista c'è infatti Vydija, la provocante demone della lussuria già comparsa nella versione Unrated di Agony. Ma la ritroviamo cambiata, cosa evidente non appena ne abbiamo preso il controllo per il nostro provato della demo di Succubs.

Una protagonista del tutto differente

Succubus cambia impostazione ma non cambia spirito mettendoci di fronte a una rappresentazione cruda, viscerale e del tutto priva di filtri dell'inferno. La censura c'è ma attivarla non compromette, nel bene e nel male, il piglio truculento del titolo di Madmind Studio. D'altronde parliamo di una macchia sfocata intorno a genitali e capezzoli che non basta certo a edulcorare un titolo che vuole essere ed è tutti gli effetti disturbante.

Attraversando le viscere degli inferi siamo messi di fronte a creature demoniache che si danno alla sodomia più sfrenata, neonati divorati e particolari macabri in abbondanza che rendono Succubus un titolo destinato a un pubblico dallo stomaco forte. Non indugia però eccessivamente nel sesso e non scivola nella pornografia.

La protagonista, pur disposta nei momenti di calma a soddisfare le proprie voglie, nella gran parte dei casi preferisce torturare e uccidere le sue vittime, nei modi peggiori immaginabili. Ed è ancora più spietata dopo essere stata tradita e sfigurata dalla sua stessa specie ed è questo l'antefatto di Succubus, in arrivo su Steam il 21 luglio a un prezzo ancora non specificato.

Colori evocativi, ma modelli a dir poco grezzo
Colori evocativi, ma modelli a dir poco grezzo

Il gameplay di Succubus vira con decisione verso l'azione in prima persona abbandonando le velleità stealth e ritmi sommessi di Agony. D'altronde Vydija non è una povera anima in fuga dall'inferno, ma una potente creatura dotata di poteri sufficienti per affrontare orde di nemici a suon di incantesimi e pugnalate. Ed è quello che siamo chiamati a fare sfruttando la possibilità di scagliare fendenti con una mano, lanciare incantesimi con l'altra, tenere i nemici a distanza con pugnali da lancio, compiere schivate fulminee e attivare la modalità rage che permette di staccare teste e frantumare nemici con un solo colpo, ad artigliate. Non è però l'unico modo di smembrare gli avversari.

Quando i nemici, dopo aver incassato qualche colpo, vengono avvolti da un'aura gialla, possiamo effettuare una mossa finale e goderci una delle svariate scenette, diverse a seconda del nemico ucciso, che includono corpi spezzati in due, ovvie decapitazioni, mutilazioni assortite, teschi frantumati a colpi di tacco e altre amenità che vanno a rendere più sopportabile un gameplay fatto in fretta e furia. Il gioco di fendenti, incantesimi e squartamenti tutto sommato funziona, ma non porta niente di nuovo e soffre di carenze evidenti nelle collisioni, nel feeling, nelle animazioni e nei modelli.

Svolta action, non senza qualche problema

La demo include già diverse tipologie di nemico
La demo include già diverse tipologie di nemico

Se non altro la varietà dei nemici è buona e include creature volanti, nemici di livello più alto che lavorano in sinergia con le orde, minotauri dagli occhi fiammeggianti che caricano a testa bassa, totem che evocano un gran numero di scheletri e creature di vario tipo, in un trionfo di luci dinamiche che reca la chiara impronta dell'Unreal Engine 4.

Ma il passaggio alla dimensione action è stato fatto in fretta e furia, cosa evidente dalla qualità infima di alcuni modelli che ci vengono sbattuti in faccia durante il combattimento in corpo a corpo e durante le mosse finali.

Alcuni sfondi evocativi, le atmosfere e determinati personaggi principali mantengono un certo appeal grazie a una cura superiore, ma nel complesso il look risulta grezzo, vecchio e nettamente inferiore a quello di Agony. Tanto che tra le poche cose a salvarsi effettivamente dal punto di vista della resa estetica sono alcune delle scenette cruente di cui è costellato il gioco e le inutili arrampicate guidate, una delle quali ci accoglie proprio all'inizio della demo, che ci chiedono semplicemente di schiacciare un tasto per far procedere l'animazione e non servono a molto se non a mostrare le curve e le movenze di Vydija.

L'illuminazione dell'Unreal Engine 4 ha ancora il suo impatto
L'illuminazione dell'Unreal Engine 4 ha ancora il suo impatto

A completare il quadro troviamo quattro livelli di difficoltà, a partire dalla modalità storia per godersi la trama e passando per una modalità normale che risulta piuttosto facile, e una manciata di opzioni che come abbiamo detto includono la censura e qualche impostazione grafica. Mancano però della possibilità di rimuovere i sottotitoli che tra l'altro mancano della lingua italiana. Ma si tratta di una demo limitata, che non include nemmeno il sistema di salvataggio. In quanto a contorno, in sostanza, ci aspettiamo ben di più dalla versione finale. Non ci aspettiamo invece molto di più dal gameplay di un titolo che almeno dalla demo sembra perdere in fascino e in coerenza visiva rispetto ad Agony, anche se potrebbe comunque risultare divertente per chi cerca la combinazione tra azione caciarona e l'espressione più viscerale e brutale che si possa immaginare di un inferno Dantesco.

Come Agony, Succubus è un titolo per stomaci forti e per chi apprezza le più viscerali interpretazioni dell'inferno che la storia ricordi. Cambia però passo virando verso l'azione sfrenata con una transizione che purtroppo non è realizzata nel migliore dei modi. Resta un titolo se non altro atipico e potenzialmente interessante, che torneremo a valutare, pur senza aspettarci miracoli, con la versione definitiva prevista per il 21 luglio.

CERTEZZE

  • Non manca certo di spunti per gli amanti del macabro
  • Un'esperienza diversa da Agony
  • Personaggio principale affascinante

DUBBI

  • Perde fascino e mistero rispetto ad Agony
  • Comparto tecnico altalenante e grezzo
  • Estremo, nel bene e nel male