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Super Monkey Ball: Banana Blitz

Le scimmie di Sega stanno per tornare, stavolta sulla nuova console Nintendo con un gioco che farà parte della line-up di lancio

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   06/11/2006
Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz
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Una festa di colori

Super Monkey Ball è sempre stato famoso per la grafica allegra e vivace, caratteristica che su Wii viene valorizzata in modo particolare: le location sono molto ben disegnate e ricche di particolari. Si è parlato diffusamente del fatto che la nuova console Nintendo non vuole competere tecnicamente con le controparti Microsoft e Sony, ma ugualmente Banana Blitz riesce a essere una festa di colori, ricco com’è di effetti speciali e mosso da un motore robusto, capace di gestire un gran numero di poligoni in modo fluido e convincente (sessanta frame al secondo). I filmati diffusi finora conferiscono un senso di grande velocità senza la minima incertezza, sia in modalità singolo che in multiplayer. E i colori hanno un ruolo di primo piano, determinando fondamentalmente il cambio delle location (una decina) insieme a un diverso “tema” applicato: paesaggi innevati piuttosto che piramidi, fitta vegetazione piuttosto che navi pirata, e così via. Il medesimo discorso può essere fatto per quanto concerne il sonoro, fatto come al solito di voci pazze, di ritmi incalzanti e di effetti simpatici, che si adattano perfettamente al contesto.

Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz

Il sistema di controllo

Finora la serie ha beneficiato del controllo tramite stick analogico, in grado di garantire una precisione sufficiente per muovere i personaggi sui piani sovrapposti che compongono ogni stage. Con l’avvento del Wii, assisteremo a un ritorno al classico per quanto concerne l’impianto di gioco, con circa cento livelli distribuiti all’interno di una decina di ambientazioni e quasi nessuna variante a colorare le nuove vesti di Monkey Ball. A parte la rivoluzione nel sistema di controllo, ovviamente: il Wii-mote, opportunamente collegato al modulo Nunchuck, costituirà il dispositivo mediante il quale potremo inclinare i piani virtuali e farci scorrere sopra le “palline”. L’impressione di scomodità che si percepisce non appena si vede il gioco in movimento tende a scomparire dopo qualche minuto di utilizzo, una scena che probabilmente si ripeterà per ogni titolo Wii. Basterà un minimo di pratica, dunque, per entrare nello spirito di Banana Blitz e prendere confidenza con le sue caratteristiche…

Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz

Le novità

Sega ha voluto includere nel suo nuovo prodotto anche delle varianti al classico Monkey Ball, varianti che si palesano nella presenza di circa cinquanta minigame di varia natura, che ovviamente basano il proprio appeal sul sistema di controllo tramite Wii-mote e che hanno a che fare con le più disparate discipline sportive. Uno di essi, ad esempio, vi vede correre con la vostra scimmietta contro una serie di avversari, e per andare più veloce dovrete muovere il Wii-mote e il Nunchuck con le braccia come se steste correndo.
Un'altra novità introdotta con Banana Blitz va ad arricchire la struttura di gioco originale: al termine di ogni ambientazione (formata, come già detto, da una decina di stage) si dovrà affrontare un boss. Organizzare questo tipo di situazione in un gioco del genere è di per sé un’idea originale, e il conforto di un sistema di controllo immediato e intuitivo, come sembra essere quello del Wii, potrebbe davvero aprire la strada verso nuove applicazioni per la serie.

Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz
Super Monkey Ball: Banana Blitz

La serie di Super Monkey Ball trova la sistemazione più appropriata sulla nuova console Nintendo. Dopo l’esperimento dolceamaro di Super Monkey Ball Adventure, che vedeva i protagonisti storici della serie Sega impegnati in un’avventura alla Zelda pur rimanendo chiusi dentro sfere trasparenti (con tutti i risvolti del caso), si torna alla meccanica classica di Monkey Ball, ovvero a una rivisitazione moderna di quei giochi in cui si inclinava un piano per far sì che sopra una sfera arrivasse nei punti stabiliti.