In questa demo, il multiplayer di Warhawk era limitato ad un team deathmatch 5 contro 5 all’interno di uno scenario speculare abbastanza vasto, con le due basi alle estremità e un alternarsi di colline, fiumi e foreste nel mezzo. Si iniziava a piedi, ai comandi del proprio soldato visualizzato in terza persona, utilizzando uno schema di controllo stile action game che permetteva di sparare, lanciare granate, saltare, accucciarsi eccetera. Sparse qua e là si trovavano diverse armi, da semplici mitgragliatrici fino a lanciarazzi, mine di prossimità e flamethrowers, da selezionare tramite il D-pad. Ammettiamo di non aver speso molto tempo a piedi (ci siamo solo tolti la soddisfazione di distruggere un tank con qualche razzo ben assestato), perché ci siamo subito lanciati alla volta del primo aereo disponibile per vedere se c’era qualche novità nel sistema di controllo via tilt sensor. In effetti il tutto ci è sembrato più preciso e maneggevole, anche se l’abbandono dello stick analogico in favore di questa soluzione non stravolge certamente la struttura ludica: ad ogni modo, ci siamo prodotti in qualche divertente momento di dogfight a suon di mitragliatore e missili, abbattendo aerei nemici e raccogliendo power-up per migliorare le prestazioni del nostro velivolo. Dopo un atterraggio un po’ rocambolesco abbiamo sperimentato la prima novità di questa demo, la jeep, il cui funzionamento ricorda molto da vicino quanto visto in Halo: un massimo di tre compagni possono dunque salirci contemporaneamente, rispettivamente alla guida, sul sedile del passeggero e ai comandi della mitragliatrice. Per quanto si guidi via analogico senza sfruttare il tilt sensor, anche questa feature è stata ben implementata. Ultimo in ordine di apparizione è stato poi il tank, strutturato per ospitare un singolo soldato e che non si discosta dai classici stilemi, risultando dunque lento ma estremamente potente. La combinazione di tutti i fattori descritti finora ha fatto sì che la nostra esperienza multiplayer con Warhawk si sia rivelata decisamente piacevole, anche se la versione demo presentava ancora qualche aspetto passibile di critica. Da rivedere anzitutto le animazioni dei soldati, tanto caricaturali da stonare col tono generale del gioco; assolutamente insoddisfacente inoltre il livello praticamente nullo di interazione con gli ambienti, con barili e casse che non si spostano di un centimetro neanche a seguito delle sollecitazioni di un carro armato. In conclusione, nonostante pecchi un po’ di profondità, il multiplayer di Warhawk sembra destinato a costituire un buon complemento per l’avventura principale: certo, se gli sviluppatori riuscissero nel frattempo a migliorare anche un po’ la cosmesi del gioco, la comunità PS3 gliene sarebbe sicuramente grata...
Ospitato nel chiuso di uno stand personalizzato all’interno dello spazio PS3 dello showfloor, Warhawk era disponibile in questo TGS in veste multiplayer, offrendo agli astanti la possibilità di testare una sfaccettatura ancora sconosciuta del prodotto finale. La fila per provare il gioco era piuttosto lunga, a dimostrazione dell’interesse che anche il pubblico giapponese ripone per il titolo, ma grazie al nostro press pass siamo potuti entrare subito alla prima sessione disponibile e gettarci nella mischia, non prima di aver assistito ad un filmato informativo totalmente in giapponese e quindi piuttosto inutile.