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The Darkness - Hands On

Prima prova su strada per l'atteso FPS firmato Strabreeze. Tra demoni, dimensioni alternative e qualche tocco di classe, The Darkness si candida come un must buy della primavera 2007.

ANTEPRIMA di Andrea Moi e Umberto Moioli   —   16/02/2007
The Darkness
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In bilico tra due mondi

Caricata la prima missione, The Darkness mostra immediatamente un'impostazione piuttosto promettente: si è scelto di creare ambientazioni aperte, seppur con un'unica possibile conclusione, che stimolino l'esplorazione di ogni singolo anfratto e permettano la scelta di più strategie per portare a termine gli obbiettivi assegnati. Gli spot che sono mostrati riguardavano una quartiere malfamato di New York e una non meglio identificata “altra dimensione”, che presenta trincee e personaggi che ricordano i campi di battaglia della seconda guerra mondiale.
Nei panni di Jackie il nostro compito, nonostante come detto una certa libertà di movimento, non sarà molto distante da quello di ogni altro FPS mai prodotto, limitandoci quasi esclusivamente ad abbattere qualsiasi cosa si muova. Per farlo dovrebbe essere stato creato un buon arsenale, che vedrà nell'uso delle doppie pistole, controllabili singolarmente tramite i due grilletti, il punto di massimo interesse. Se sparare quintali di piombo contro i poveri malcapitati è sempre piuttosto divertente, altrettanto lo sarà sfruttare i poteri speciali che il demone all'interno del protagonista mette disposizione: dai cadaveri potranno essere letteralmente risucchiate preziose energie vitali e, in alcuni casi, determinate abilità speciali; utile è anche l'evocazione dei darkling, quegli creature nere visibili nelle immagini, che in base alle necessità potranno scagliarsi contro il nemico oppure accedere ad aree troppo piccole per Jackie.
Nonostante The Darkness sia ancora in sviluppo, è già possibile notare una certa cura per il particolare, che si palesa sotto la forma di tante piccole chicche. Innanzitutto il sistema di combattimento prevede l'esecuzione di alcune mosse speciali, in grado di dare il colpo di grazia a qualsiasi nemico ed aggiungere tono all'azione. Interessante, anche se inutile ai fini del gameplay, la scelta di inserire diverse ore di programmazione all'interno delle TV sparse per i livelli, divise per canali e prese da trasmissioni realmente andate in onda, per dare profondità al setting del gioco.

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Il fumetto

Creato da Marc Silvestri, Garth Ennis e David Wohl, The Darkness è riuscito negli anni a conquistare una folta schiera di fan, senza però mai raggiungere la notorietà di altri celebri albi made in USA. Dal 1996 ad oggi la serie regolare ha visto l'uscita di 24 numeri, accompagnati da una manciata di produzioni secondarie, per lo più raccolte di storie parallele, artwork e contaminazioni con altri super eroi. In occasione dell'uscita del videogame, sono state previsti alcuni numeri extra che ne ripercorreranno la trama, a suo volta fortemente aderente all'originale.

Le due facce del multiplayer

Come quasi ogni buon FPS di nuova concezione, The Darkness offre un comparto multiplayer di tutto rispetto, creato per esaltare in ambito competitivo le feature sviluppate per il gioco in singolo.
Di carne al fuoco ne è stata posta davvero parecchia: in qualsiasi momento è possibile passare dalla forma umana a quella darkling, con tutto ciò che ne consegue. Se infatti nel primo caso si ha il classico arsenale di armi più o meno convenzionali, nel secondo l'unico strumento di offesa sono gli artigli, ma in compenso ogni muro può essere scalato, velocizzando gli spostamenti e raggiungendo aree altrimenti inaccessibili.
Un massimo di 8 giocatori potranno quindi sfidarsi in modalità piuttosto tradizionali che, oltre ai canonici deathmatch a squadre e non, comprendono capture the flag e survivor, in cui sette darkling devono accanirsi contro un solo umano in fuga. Le mappe, sei in totale, offrono una certa varietà e utilizzano il respawn di armi ed armature in luoghi e con tempi prestabiliti, facendo felici coloro hanno sempre apprezzato gli sparatutto ad arene.
In un contesto piuttosto buono, non è però possibile non notare alcuni particolari che devono essere rifiniti. Le aree di gioco sono un po' troppo piccole, facilitando la creazione di momenti in cui è la confusione a prendere il sopravvento. Migliorabile anche il frame rate, che è ancora basso e poco stabile.

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Dal fumetto al videogame

La sfida più ardua che Starbreeze ha dovuto affrontare è stata certamente quella di riproporre in modo credibile l'atmosfera tipica del fumetto. Da questo punto di vista i risultati ottenuti paiono essere di prima qualità, grazie ad ambientazioni cupe ed a tratti lugubri, popolate da personaggi assolutamente poco raccomandabili e pronti a tutto.
Da un punto di vista meramente tecnico c'è invece ancora da lavorare. A texture ricche di dettagli ed effetti spettacolari, fanno da contro altare modelli ed animazioni non sempre convincenti, soprattutto quelle riservate alle esecuzioni finali. Il tempo per porre rimedio a queste piccole imperfezioni non è moltissimo, dato che il gioco dovrebbe uscire a Maggio, ma non è comunque da escludere qualche grossa miglioria sul finire dello sviluppo.
Il sonoro offre musiche ed effetti di qualità, anche se ad elevare questo frangente dalla media ci pensa il doppiaggio, semplicemente eccezionale per la versione anglofona, che come se non bastasse si avvale della partecipazione di una fetta del cast di Six Feet Under.

The Darkness - Hands On
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Il 2007 si prospetta come un anno assolutamente da ricordare per tutti coloro apprezzano il mondo dei videogame, ricco come sarà di seguiti eccellenti e gustose novità. Dal fronte dei prodotti basati su licenza, uno dei più promettenti è di certo The Darkness, sparatutto in prima persona sviluppato dalla giovane Starbreeze, passata agli onori delle cronache per The Chronicles of Riddick, e basato sull'omonimo, celebre fumetto pubblicato in America da Top Cow Productions.
La storia è interamente centrata sulla figura di Jackie Estecado, giovane sicario della mafia dal carattere violento e vizioso che, raggiunta l'età di 21 anni, acquista l'incredibile facoltà di potersi trasformare in un demone dalle straordinarie qualità, tra le quali l'evocazione di piccole creature malefiche, i darkling.
Tali premesse non potevano passare inosservate e dopo una lunga attesa THQ, produttore del gioco, ha invitato la stampa specializzata a dare uno sguardo approfondito sia all'esperienza in singolo che al multiplayer della versione per Xbox 360. In quasi due ore, tra presentazione e prova su strada, sono emersi molti dettagli, per un risultato finale che senza incantare, ha dimostrato solidità e lasciato la sensazione di come le premesse per un ottimo titolo ci siano tutte.