Sappiamo bene perché esistono, ma dal punto di vista del consumatore i giochi in esclusiva rimarranno sempre una grandissima scocciatura. L'esclusività aiuta in diversi modi, questo è vero, ma arrivati a un certo punto ti impedisce di crescere ulteriormente. Fino a qualche tempo fa non era un gran problema, il business si autososteneva ben bilanciato, ma con i budget faraonici di oggi i videogiochi più famosi hanno iniziato ad avere bisogno proprio dello stesso pubblico di cui una volta potevano fare a meno. Anche per questo, una Sony che non avrebbe nessuna voglia di andare oltre PlayStation si è ritrovata quasi costretta a convertire le sue preziose esclusive su PC. L'ultima di queste conversioni è quella di The Last of Us Parte I, ovviamente nella sua splendida versione remake.
Ad alcuni vedere su un'altra piattaforma un gioco simbolo come quello Naughty Dog avrà fatto un male cane, mentre invece è un'occasione di straordinaria condivisione che dovreste vivere col sorriso sulle labbra, invece con quel broncio di chi si sente tradito. Finalmente un'altra grossa fetta di videogiocatori potrà vivere sulla sua pelle un'avventura che, piaccia o meno, ha segnato un'epoca. Non è tanto una questione di gameplay, in giro c'è roba molto più complessa, né di storia, ora la minaccia è fungina ma sempre di zombie parliamo. Il segreto di The Last of Us è infatti nei suoi protagonisti, Joel ed Ellie, che, almeno per una volta, non hanno superpoteri né vestono tutine attillate. No, i protagonisti di The Last of Us sono semplicemente umani, come noi.
Come me
Creando Ellie e Joel, Naughty Dog ha fatto uno dei due strike che hanno aiutato la serie a divenire così popolare. Anche se costretti a vivere in un contesto fantastico, i due agiscono con un'umanità forse mai raggiunta prima in un videogioco, nemmeno dalle avventure in full motion video che utilizzavano veri attori - ma cani - come personaggi. Quanti protagonisti così simili a noi ci ha mostrato questo medium? E quanti di questi arrivano proprio dopo The Last of Us su PlayStation 3? Ci siamo tutti innamorati di Aerith in Final Fantasy VII, ci è esplosa la testa quando abbiamo visto recitare Ren in Shenmue II e ci siamo emozionati come Kazuma Kyriu, ed è vero che Solid Snake è il più grande soldato nella storia come è vero che Jack di Silent Hill 2 ne ha vissute di cotte e di crude. Parliamo però di fumetti ed eroi che agiscono come fumetti ed eroi, che non sentono dolore e se lo sentono è tutta scena e il problema si risolverà presto. Le cicatrici di Ellie e Joel sembrano invece reali, il duo ha reazioni credibili e questo crea una connessione con il giocatore di rarissima intensità che trova il suo culmine nello scioccante finale del secondo gioco, momento apicale ancora però precluso agli utenti PC.
Le parole non dette
Il bisogno di protezione di Ellie, come la paternità ritrovata di Joel, generano un calore tanto spiazzante quanto prezioso perché sempre sotto minaccia da una loro reticenza naturale, e dagli orrori che il destino e gli sceneggiatori hanno scelto per loro. Se ancora non vi spiegate il grande successo di The Last of Us, è perché state sottovalutando questo aspetto che magari per voi non è così importante, mentre per altri si è rivelato men che meno fondamentale. Che tu sia genitore o figlio, The Last of Us ha qualcosa per te. Spesso poi si tratta di emozioni sottili, un approccio autoriale che preferisce sussurrarli i sentimenti, invece che metterli platealmente in piazza come sarebbe stato molto più facile fare. Quel che colpisce davvero sono più gli sguardi e le parole non dette tra Joel ed Ellie, che la lacrimona da cerbiatto o l'urlo a squarciagola che di solito domina i drammoni videoludici.
Maturità
The Last of Us Part I è stato un gioco importante anche dal punto di vista strettamente ludico, almeno per la produzione Naughty Dog che negli ultimi tempi, Uncharted dopo Uncharted, si stava pericolosamente appiattendo. The Last Of Us ha uno shooting solido, tendente al realismo, e un'anima stealth ben calibrata; se sali con la difficoltà devi anche lavorare di strategia cercando di utilizzare nel modo migliore possibile ogni materiale ritrovato. Sono insomma lontane le scazzottate alla Bud Spencer e Terence Hill su cui puntava Nathan Drake, e si intravede una formula di gioco più complessa e sfaccettata, che verrà ulteriormente rifinita e approfondita nel seguito.
Peccato che il debutto di The Last of Us Part I su PC sia stato macchiato da un bel po' di problemi tecnici, soprattutto legati all'ottimizzazione del gioco sui diversi hardware. Probabilmente questa versione continuerà a richiedere configurazioni di un certo livello, ma la situazione è destinata a normalizzarsi in poco tempo con le inevitabili patch all'orizzonte, consentendo così a Joel ed Ellie di conquistarvi. I problemi tecnici sono cose già accadute migliaia di volte in passato, e che non dovrebbero farvi desistere dal provare uno dei videogame più emozionanti in circolazione.
Buon divertimento!