Quattro piccoli Hylian in cerca di celebrità
Già il fatto che poco più sopra sia stato menzionato Four Swords, e non Tetra’s Trackers con esso, dovrebbe far presagire che qualcosa del concept originario sia stato riaggiustato. È così. Four Swords Plus e Tetra’s Trackers non esistono più come titoli distinti, ma come modalità dello stesso gioco. In sostanza, il Four Swords Plus in uscita in Giappone il prossimo 18 marzo (a meno di altri ritardi) presenterà al suo interno tre modalità multiplayer: Hyrule Adventure, Shadow Battle e Navi Trackers (basta continuare a leggere se quest’ultimo titolo dovesse insospettire qualcuno…). La prima modalità, Hyrule Adventure, riprende dal gameplay del Four Swords che già avevamo imparato a conoscere e amare sul piccolo schermo del nostro GBA: fino a quattro giocatori, rappresentati da altrettanti Link colorati di verde, rosso, blu o viola, dovranno aiutarsi a vicenda nella risoluzione di innumerevoli puzzle e nel combattimento contro nemici che il più delle volte richiederanno una grande coordinazione tra le parti coinvolte. Fin qui, niente che non si sia già visto. Ma attenzione: per controllare il proprio Link, ciascun giocatore dovrà inserire nella porta joypad del GameCube, anziché il normale gamepad, il proprio Game Boy Advance. E qui arriviamo all’elemento competitivo che Hyrule Adventure, come già il suo predecessore, inserisce subdolamente proprio tra gli interstizi della cooperazione: la connettività GC/GBA viene infatti insolitamente utilizzata quando uno qualsiasi dei giocatori si trova in un interno, nella fattispecie in una casa oppure in una caverna, con la visuale del giocatore che si sposta dallo schermo del televisore all’LCD del GBA. Durante tutto questo tempo, finché cioè si troverà in un interno, il giocatore in questione potrà agire indisturbato ed al sicuro da sguardi indiscreti, mentre tutti gli altri sono all’oscuro delle sue azioni, e raccogliere Rupee ed altri tesori senza la preoccupazione di una concorrenza scomoda. Dopodiché, fatta incetta di tutto il prendibile, potrà ricongiungersi agli altri, che magari si chiedevano dove mai ci si fosse cacciati, e continuare come se niente fosse. Questo almeno in teoria, perché ovviamente una caratteristica del genere apre a numerose possibilità, come il pedinamento di un giocatore che si comporta in modo sospetto per ostacolarlo e raccogliere al suo posto il tanto sospirato denaro. La raccolta delle Rupee ha infatti un suo perché, dato che colui che riuscirà ad arraffarne il maggior numero possibile verrà premiato con il primo posto nell’apposita classifica una volta completata l’avventura. Tutto questo però non dovrebbe far deviare dall’azione principale e soprattutto non dovrebbe portare ad omettere il proprio aiuto, in quanto senza la collaborazione non si va da nessuna parte in Hyrule Adventure. Le ambientazioni che visiteremo durante la nostra avventura saranno nella loro maggioranza dei nomi noti a tutti gli appassionati che si sono deliziati con A Link to the Past (e vista la recente pubblicazione di tale capolavoro, non dovrebbero essere pochi): tra le Lost Woods e il Dark World (visitabile solo dopo aver ottenuto la Moon Pearl), Hyrule Adventure è una miniera di ricordi. Se invece il proprio obbiettivo non dovesse essere la collaborazione, ma puramente una sequela di mazzate tra i quattro giocatori, si può scegliere la seconda modalità, Shadow Battle, che sembra ispirarsi parecchio al classico della Hudson, Bomberman. Le arene in cui affrontarsi saranno infatti a schermata singola, ed i quattro (ma anche due o tre) Link potranno massacrarsi utilizzando tutte le più tradizionali armi della serie di Zelda, tra bombe, frecce, hookshot e boomerang (senza contare i più “regolari” fendenti menati con la spada), nel tentativo di essere gli ultimi a rimanere vivi. Trattandosi di una modalità del tutto competitiva, in Shadow Battle il GBA sarà utilizzato per scopi appropriatamente subdoli, dato che quando si entra nel “mondo del GBA” gli avversari non saranno più in grado di vederci né di determinare dove sbucheremo o quale arma utilizzeremo contro di loro. La terza ed ultima modalità, come abbiamo detto all’inizio, si presenta a noi con un nome sospetto: Navi Trackers. Si tratta in effetti di quello che precedentemente avevamo conosciuto come Tetra’s Trackers (che a questo punto, è chiaro, non verrà più rilasciato come gioco stand-alone), il quale è stato inglobato da Four Swords: una scelta effettivamente oculata, visto che la sostanza del solo Tetra’s Trackers non pareva abbastanza densa da giustificare un’uscita separata del gioco. Navi Trackers è dedicato a tutti i giocatori che volessero cimentarsi in una gara, relativamente non “violenta”, che somiglia molto alla classica caccia al tesoro. Sullo schermo del televisore la piratessa Tetra, direttamente da The Wind Waker, ci presenta una mappa in cui sono dislocati alcuni pirati, che possiedono dei timbri che dovremo farci dare nel giusto ordine. Il vincitore sarà ovviamente chi utilizzerà tutta la propria furbizia per collezionare i timbri il più velocemente possibile. L’azione si svolge interamente su GBA, visto che lo schermo principale sarà costantemente occupato dalla mappa e da Tetra, che potrà anche elargire preziosi consigli.
Un mondo pennellato
Quanto detto finora, però, non significa che Four Swords Plus sarà interamente ingiocabile se non si dispone degli appositi cavi di collegamento GC/GBA, nonché di tanti portatili quanti sono i giocatori. Per non renderlo un gioco completamente in multiplayer, alla Nintendo hanno infatti ben pensato di includere delle modalità in singolo per i momenti in cui ci si dovesse trovare da soli. Hyrule Adventure, nella fattispecie, sarà percorribile anche in singolo, senza bisogno di connessioni tra GameCube e GBA; ogni volta che ci si troverà in un interno, la schermata che normalmente si sarebbe trovata sullo schermo del GBA si sovrapporrà allo scenario principale. Anche Navi Trackers presenterà una modalità in singolo, nella quale però la connettività sarà ancora una volta necessaria; Shadow Battle non può invece essere affrontata da soli, data la sua natura completamente multiplayer. Nonostante non si tratti del motivo principale per cui giocare a Four Swords Plus, l’inserimento della modalità single player è comunque apprezzabile e mostra che Nintendo ha pensato a tutte le evenienze. Infine, parlando della grafica, in molti ricorderanno che Four Swords era stato precedentemente presentato con un look and feel praticamente identico ad A Link to the Past: per quanto piacevolmente nostalgica, questa scelta non si adattava in realtà molto bene a quello che avrebbe dovuto essere comunque un titolo nuovo. Mantenendo in ogni caso una base 2D, stavolta con gli sprite dei personaggi che ricordano molto da vicino Four Swords per GBA, la grafica è stata dunque completamente rimodernata, e adesso presenta un accattivante stile fatto di delicate pennellate di colore ed accostamenti cromatici veramente curati, che fanno somigliare ogni schermata del gioco ad un suggestivo quadro in stile naif. I semplici bitmap sono poi stati arricchiti con tutta una serie di effetti grafici esclusivi del GameCube, come fasci di luce sorprendentemente ben realizzati che illuminano i personaggi, ombre in tempo reale, un fumo molto simile a quello di The Wind Waker ed altri effetti speciali, fino a raggiungere uno stile veramente peculiare, anche se abbastanza insolito per il GameCube (che ha visto pochissimi titoli realizzati in bitmap, se non proprio nessuno, non contando ovviamente le emulazioni di vecchi giochi). Il gioco, che così com’è attualmente promette molto bene, uscirà a maggio negli Stati Uniti, mentre come al solito noi europei dovremo per il momento accontentarci del classico “TBA” in luogo della data di uscita in versione PAL.
Dopo gli ottimi risultati ottenuti con Four Swords, il divertente add-on in multiplayer presentato assieme alla versione GBA del classico A Link to the Past, il mondo di Zelda sta per arricchirsi di un nuovo simil-party game, stavolta in uscita sul fratello maggiore del portatile made in Nintendo, ma indissolubilmente legato anche a quest’ultimo, presentando in più di un’occasione un concept di gioco molto basato sulla ormai famigerata connettività GameCube/Game Boy Advance. Tutto è cominciato durante l’ultimo E3, quando il pubblico presente fu stupito nel constatare che, pochissimo tempo dopo la scorpacciata zeldoica rappresentata da The Wind Waker, due nuovi titoli appartenenti alla medesima serie stavano già girando sui monitor dell’esposizione. Si trattava, inutile dirlo, di Legend of Zelda: Four Swords Plus e di Tetra’s Trackers. Pur non potendo essere considerati dei veri e propri capitoli della saga in sé e per sé, i due titoli in questione, e specialmente Four Swords, non hanno mancato di suscitare l’interesse degli appassionati, nonché di scatenare numerose discussioni: chi li considerava degli ottimi complementi alla serie principale, degni di essere seguiti con attenzione, si è contrapposto a quelli che trovavano in essi delle mere trovate commerciali, atte a sfruttare il nome di Zelda fino all’uscita del prossimo episodio “regolare”. Oggi Four Swords si ripresenta a noi con una consistente manciata di novità, oltre che con alcuni importanti “accorpamenti” che senz’altro aggiungeranno spessore al tutto.