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Toroa, l’avventura in volo di un gabbiano assistito dalle divinità Maori

Abbiamo provato la demo di Toroa, rilassante videogioco di esplorazione in cui si solca l'oceano nei panni di un gabbiano assistito dalle divinità Maori.

PROVATO di Giulia Martino   —   12/10/2023
Toroa, l’avventura in volo di un gabbiano assistito dalle divinità Maori
Toroa
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Atawhai Interactive è un piccolo team di sette persone con un obiettivo ambizioso: dare voce alla cultura Maori attraverso un videogioco. L'intento ricorda quanto fatto in Tchia per la storia, la fauna e il popolo della Nuova Caledonia, e come in Tchia un ruolo importante lo giocano gli animali. Protagonista, infatti, è il gabbiano Toroa, impegnato in un'avventura tra passato, presente e futuro per riunirsi alla sua famiglia, avvalendosi dell'aiuto delle divinità Maori e solcando l'oceano con le sue ali possenti.

Le premesse sono interessanti, ma per ora la prova della demo di Toroa, disponibile nell'ambito di Steam Next Fest, non ci ha convinti dal punto di vista prettamente tecnico. C'è di buono che la finestra di uscita non è ancora stata fissata dal team di sviluppo, che con ogni probabilità vuole prendersi ancora un po' di tempo per rifinire la sua creatura.

Moana vuol dire oceano

L'avventura di Toroa si svolge sui cieli dell'oceano del Pacifico meridionale, tra passato, presente e futuro
L'avventura di Toroa si svolge sui cieli dell'oceano del Pacifico meridionale, tra passato, presente e futuro

Uno degli aspetti più discussi nella traduzione dei videogiochi sta nell'opportunità - o meno - di preservare la lingua originale parlata dai protagonisti, ove caratterizzante rispetto alla storia raccontata e all'ambientazione scelta. In questo senso, la scelta di Atawhai Interactive di preservare parte dei testi in lingua Maori, affiancandoli (e non sostituendoli) con una traduzione in lingua inglese, ci è sembrata davvero azzeccata e apprezzabile.

In Toroa gli animali parlano, e il protagonista si trova a comunicare non soltanto con i suoi simili, ma anche con le divinità Maori che vengono in suo soccorso. Nella demo abbiamo incontrato Tāwhirimātea, dio del vento che ci insegna a solcare i cieli e, soprattutto, a padroneggiare le correnti che ci consentono di muoverci con maggiore velocità nell'ambito degli scenari.

In Toroa si trascorre la maggior parte del tempo volando, alla ricerca del prossimo punto che farà proseguire la storia del gabbiano protagonista, alla ricerca della sua famiglia
In Toroa si trascorre la maggior parte del tempo volando, alla ricerca del prossimo punto che farà proseguire la storia del gabbiano protagonista, alla ricerca della sua famiglia

Segnaliamo che la presenza di queste correnti, aventi un corso ben specifico e non variabile, è un'arma a doppio taglio: l'esplorazione risulta sì più rapida, ma il giocatore è anche meno invogliato a perdersi nel sorvolare l'oceano del Pacifico meridionale che fa da ambientazione all'avventura di Toroa. Non ci sono nemici e l'unico obiettivo è esplorare i dintorni e seguire una storia di ricongiungimento familiare che ci condurrà a viaggiare tra passato, presente e futuro, il tutto con l'aiuto delle divinità Maori.

Le meccaniche di volo sono per ora piuttosto legnose: come dicevamo, il comparto tecnico non è il punto forte di Toroa. Con ogni probabilità, il team avrà tutto il tempo per lavorare a un miglioramento delle animazioni, necessario per rendere più fluido e bello da vedere il volo del nostro gabbiano. Non abbiamo potuto testare a dovere le meccaniche di raccolta e scambio di risorse, probabilmente approfondite in punti più avanzati del gioco.

Occhio alla spazzatura!

L'oceano può essere un luogo pericoloso, in particolare a causa della spazzatura che Toroa può ingerire per errore. Niente paura: basta fare un tuffo nell'oceano per liberarsi da ogni schifezza
L'oceano può essere un luogo pericoloso, in particolare a causa della spazzatura che Toroa può ingerire per errore. Niente paura: basta fare un tuffo nell'oceano per liberarsi da ogni schifezza

L'oceano del Pacifico meridionale è popolato da pinguini, delfini, balene e molti altri animali, ma al momento le loro interazioni con Toroa non sembrano essere centrali nel gioco: catturare calamari per mangiarli è qui del tutto opzionale, senza un impatto sullo stato di salute del gabbiano. Parimenti poco significativo è l'avvertimento che ci fa un nostro compagno, che ci intima di non raccogliere spazzatura dall'oceano. Basta immergersi per un attimo in acqua e il gioco è fatto: Toroa ha ora il becco libero e può tornare a librarsi in volo, libero da quelle schifose lattine abbandonate da umani zozzoni.

In base a quanto visto, ci è parso che per ora alcune meccaniche di gioco (la raccolta di cibo, l'incappare in un cumulo di spazzatura) non abbiano un reale impatto sul gameplay. Ed è un peccato, perché a questo punto potrebbero essere eliminate del tutto, cosicché gli sviluppatori possano concentrarsi su ciò che conta davvero: il volo libero e l'esplorazione dell'oceano e dei cieli che lo sovrastano. In questo senso, per ora il mondo sembra essere piuttosto vuoto e anche non bellissimo da vedere, con una conta poligonale tutto sommato modesta e una direzione artistica non del tutto ispirata. Non è necessario produrre un gioco visivamente fotorealistico per ottenere risultati straordinari e memorabili: anni e anni di capolavori in pixel art confermano che scelte artistiche coraggiose, anche con un basso budget, possono condurre un team verso grandi traguardi.

Nonostante l'assenza di scontri o di situazioni particolarmente dinamiche, Toroa presenta un frame rate ballerino e siamo incappati in diversi bug e glitch grafici. Presto ripetitive le musiche, nella prima parte realizzate con strumenti tradizionali Maori, mentre più in là nella demo subentra una musica disco del tutto fuori luogo rispetto al contesto.

Non possiamo nasconderlo: ci aspettavamo decisamente di più dalla demo di Toroa, presentato nel corso di Wholesome Direct 2022 e da allora sparito dai radar. Lo sviluppo sembra essere ancora in alto mare, proprio come il gabbiano protagonista, perso nell'azzurro dell'oceano del Pacifico meridionale e apparentemente piuttosto lontano dall'approdare sui nostri PC nella sua forma definitiva. Speriamo che il tempo che separa il team dall'uscita del prodotto finale - la data di pubblicazione di Toroa non è stata ancora annunciata - sia ben sfruttato per presentare l'avventura marina di Toroa al pubblico nella migliore forma possibile: l'idea di un gabbiano che solca i cieli guidato dalle divinità Maori tra passato, presente e futuro è originale e ha un buon potenziale.

CERTEZZE

  • Sorvolare l'oceano ha un effetto calmante sull'anima
  • Bella l'idea di preservare la lingua Maori

DUBBI

  • Direzione artistica poco centrata, sia dal punto di vista grafico, sia da quello musicale
  • Tecnicamente da rivedere
  • Alcune meccaniche non sembrano, al momento, realmente significative