Prime impressioni
Dopo aver passato diverse ore assieme al gioco, possiamo dire che Untold Legends: Dark Kingdom poteva essere qualcosa di più.
Il titolo di Sony Online Entertainment si lascia giocare abbastanza tranquillamente, ma la mancanza di reali novità nel genere, e la presenza di una schema di gioco fin troppo classico, potrebbe far sopraggiungere la noia prima del suo completamento. Fortunatamente la modalità a due giocatori e la presenza di un online discreto permettono al titolo di essere comunque divertente, ma se a questo aggiungiamo un comparto tecnico non di primo pelo, il titolo finisce per indirizzarsi più verso i convinti appassionati del genere che tutti i possessori PS3. Giudizio definitivo comunque rimandato al lancio Europeo della console.
Dal punto di vista tecnico questo nuovo capitolo di Untold Legends non mette certo in risalto le caratteristiche teniche di PlayStation 3, anche comparato agli altri titoli che abbiamo avuto modo già di provare. Gli elementi positivi si riscontrano in un buon dettaglio per i personaggi, ottima gestione di alcuni effetti particellari e delle ombre, e discreto numero di nemici su schermo. Il motore di gioco si avvale anche della fisica licenziata Havok, noto motore che ha dato i natali a titoli del calibro di Half Life 2. In questo caso viene sfruttato quando ad esempio si scaraventano i nemici, che reagiscono realisticamente al contatto con gli elementi del'ambientazione, oppure nel caso di esplosioni o disgregazione di massi e pietre. Per il resto però ci troviamo di fronte ad un titolo che mostra una complessità poligonale appena sufficiente, una profondità visiva molto limitata, una povertà di ricchezza del paesaggio e alcuni rallentamenti con molti personaggi su schermo. L'aspetto grafico complessivo è quindi poco sviluppato e non molto lontano a quello che potrebbe essere un gioco della passata generazione con l'aggiunta dell'alta risoluzione.
Il tasto cerchio è demandato agli attacchi indirizzati ad un unico antagonista, il quadrato per quelli multipli, più potenti ma lenti, X per saltare e triangolo per scaraventare i nemici lontano da voi. Non manca la possibilità di realizzare alcune combo mediante la pressione susseguente di più tasti e quella di usare magie, evocabili mediante la pressione del tasto L1 in combinazione con uno dei quattro tasti frontali, che dovranno essere associati ad una particolare da una rosa ben maggiore. Le magie si ottengono salendo di livello e spendendo i punti conseguiti, e spaziano dalle normali palle i fuoco fino ad arrivare ad alcuni demoni che possono combattere al proprio fianco. Ad ogni livello, che si raggiunge acquisendo esperienza derivata dall'uccisione dei nemici, è possibile migliorare anche le caratteristiche fisiche e mentali del proprio personaggio, aumentandone difesa, attacco, capacità di assorbire magie e così via. Gli ultimi elementi di personalizzazione risiedono in alcuni elementi dell'armatura che accrescono ugualmente le caratteristiche del personaggio e che possono essere ottenuti sconfiggendo alcuni nemici, aprendo alcune casse oppure ai punti salvataggio spendendo i punti essenza, ottenuti ugualmente durante il corso dell'avventura. Insomma, in Dark Kingdom ci sono tutti i crismi del genere, purtroppo però senza alcuna novità di sorta o complessità dei livelli tale da far emergere il gioco rispetto ad altri titoli simili passati. A risollevare parzialmente le sorti intervengono in aiuto le modalità online e a due giocatori, che in entrambi i casi riescono a rendere il gioco più vario e divertente. In questo caso non abbiamo disdegnato di passare qualche ora in compagnia con il gioco.
Il genere degli action/rpg con visuale dall'alto o a volo d'uccello, ha avuto una seconda vita qualche anno fa su PlayStation 2, con giochi come Baldur's Gate e Champions of Norrath: Realms of Everquest. Proprio quest'ultima produzione fa parte del bagaglio di Sony Online Entertainment, nota perlopiù al pubblico per aver realizzato uno dei MMORPG più apprezzati di sempre, tale Everquest.
Era naturale quindi che questo sviluppatore fosse uno tra i primi a portare il genere sulle console di nuova generazione e precisamente con la serie di Untold Legends, che ha visto già due esponenti apparire su PSP. Dark Kingdom è giunto quindi su PlayStation 3 in versione Americana, e non ci siamo fatti togliere lo sfizio di provarlo.
Durante la sua gestazione e dopo le prime immagini circolate sulla rete che mostravano il gioco in una fase molto preliminare, il titolo ha sofferto di diversi appellativi e della nuova sindrome da forum di Wall guy (di perfectdarkiana memoria), ribattezzata box guy per l'occasione, che non hanno rappresentato certo un buon biglietto da visita.
Per fortuna di passi avanti ne sono stati fatti, dal punto di vista tecnico, nel corso dei mesi precedenti l'uscita, anche se forse non a sufficienza.
La storia gode di un'ambientazione dark fantasy e ruota attorno ad un antico regno divenuto maledetto a causa del suo re, che ha deciso di risvegliare i non morti e governare il popolo col terrore della magia nera. Voi sarete i naturali antagonisti di questa brutta situazione, e dovrete affrontare creature e ostacoli di ogni tipo per ristabilire ancora una vlta la pace in queste terre.
La scelta del personaggio da interpretare ricade nei classici tre personaggi: il guerriero valoroso dotato di molta forza fisica e di bravura negli attacchi ravvicinati; un'arciere donna che punta tutto sulle sue dote di velocità e destrezza, un mago dotato di potenti attacchi a distanza ma debole in fase difensiva. Qualunque sia il personaggio che impersonerete, la tattica di gioco non cambierà molto vistosamente, si tratterà infatti di premere come dei forsennati i tasti del proprio pad, applicando un minimo di strategia solamente negli scontri più ostic. Le cose da fare sono bene o male sempre le stesse, ovvero farsi strada tra le orde di antagonisti, risolvere qualche puzzle, battere il boss di turno prima di poter procedere, secondo il classico schema del genere.