7

VALORANT Game Changers: l'esport di Riot promuove la parità di genere

Siamo volati a Berlino per assistere dal vivo alle battute finali dei Valorant Game Changers, la competizione esportiva che promuove la competizione inclusiva.

SPECIALE di Giordana Moroni   —   19/11/2024
La coppa dei VALORANT Game Changers 2024
Valorant
Valorant
Articoli News Video Immagini

Dall'otto al diciassette novembre si è tenuta la VALORANT Game Changers, una competizione esportiva compresa nel campionato globale ufficiale del Champions Tour e che è arrivata alla sua quarta stagione. I Game Changers sono stati creati da Riot Games con uno scopo ben preciso: fornire visibilità e strumenti alle squadre di esport femminile, creando un ambiente paritario e protetto dove donne e generi più emarginati possano competere ad alti livelli. Noi siamo stati invitati a Berlino a seguire in diretta gli ultimi tre giorni di campionato, potendo vedere dal vivo la competizione e parlare con gli attori di questo incredibile evento esportivo.

L'evento

Vi ricordate quando nel maggio 2022 Alessio Pianesani sfidò una giocatrice esportiva di Valorant? Quella era Petra Stoker delle G2 Gozen, team che di lì a poco avrebbe vinto la prima competizione dei Game Changers. L'anno successivo, la squadra fu sconfitta per mano delle Shopify Rebellion (vincitrici dell'annata 2023) durante gli upper bracket e dal Team Liquid Brazil nei lower. Quest'anno, per loro, c'è stato una sorta di deja vu, solo che a mettere KO le G2 sono state le MIBR, sempre dal Brasile, che hanno poi capitolato in finale contro le Shopify.

Ora: ci sono due modi per raccontare lo sport. Il primo è quello che coinvolge i risultati, le strategie, le azioni di gioco, le percentuali e le prestazioni atletiche. In questo caso preferiamo scegliere una narrazione diversa per raccontarvi questi Game Changers, che speriamo riesca ad arrivare più agli amanti dei videogiochi che ai singoli appassionati di esport.

Assistere a un evento esportivo è un'esperienza che tutti gli amanti dei videogiochi dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Non importa se seguite il panorama esportivo e nemmeno se conoscete lo storico delle squadre coinvolte. Da semplici giocatori, vedere un titolo che sia ama giocato a livelli altissimi dal vivo è sempre emozionante. La sensazione è chiaramente quella di trovarsi a un evento sportivo tradizionale, come una partita di calcio, ma dove l'ambiente circostante è decisamente molto più accogliente.

Petra Stoker del team G2 Gozen
Petra Stoker del team G2 Gozen

Dopo essere stati anche ai Valorant Master 2024 a Madrid abbiamo però notato una grossa differenza con i Game Changers, che dipende proprio dal format. Per arrivare a disputare gli ultimi giorni di competizione i team devono fare grandi sacrifici e dare il massimo; ma vedendo competere i quattro team dal vivo sembrava che quelle atlete avessero fatto quasi il doppio dello sforzo, specialmente le Xipto Esport e le MIBR, rispettivamente team provenienti da Singapore-Filippine e Brasile. Una consapevolezza che pare avesse anche il pubblico che, pur essendo decisamente inferiore rispetto a quello dei Masters, sembrava più energico e presente. Un evento di questo calibro è certamente emozionante, ma lo diventa ancora di più se si pensa alla fatica extra che le giocatrici donne devono fare per raggiungere i livelli dei colleghi uomini.

Le giocatrici e lo spirito sportivo

Partecipare ai Game Changers mette le giocatrici in una posizione di visibilità estremamente importante, che comporta anche qualche responsabilità perché più si è esposti a livello mediatico più l'attenzione si concentra su quello che fai e che dici. Essere al primo posto, chiediamo in conferenza stampa alla squadra vincitrice Shopify Rebellion, è quasi diventare gli araldi dei valori dei Game Changers: quanto pesa sulle spalle del team? A risponderci è Melanie "meL" Capone: "Anche se oggi abbiamo vinto, non significa che siamo le migliori in assoluto, come non credo sia corretto pensare che solo chi gioca a un livello esportivo così alto possa essere preso ad esempio. Tutte le giocatrici che abbracciano i valori del Game Changers possono diventare esempi virtuosi. Noi crediamo molto in questo campionato e ne abbracciamo gli intenti".

Melanie 'meL' Capone del team Shopify Rebellion
Melanie "meL" Capone del team Shopify Rebellion

E tanto sono dolci le vittorie, quanto dure le sconfitte. Mantenere lo sguardo con le atlete uscite battute, visibilmente provate, è decisamente faticoso. Ma è anche quello che ricorda, per un attimo, che lo sport è questo. Le lacrime di chi torna a casa senza la coppa non sono la frustrazione o l'arrabbiatura di chi ha perso una partita di Valorant, ma sono le stesse versate per aver mancato la Champions League.

srN abbraccia la compagna Sayuri delle MIBR dopo la sconfitta in finale
srN abbraccia la compagna Sayuri delle MIBR dopo la sconfitta in finale

Lo si capisce anche dall'enorme rispetto che tutti i team hanno tra di loro. Durante la conferenza stampa post finale, Nicolas "snR" Niederauer si è detta onorata di aver potuto sfidare l'avversaria Ava "Florecent" Eugene (che porta a casa oltre che la vittoria con la squadra anche il titolo di MVP della competizione) delle Shopify Rebellion. "Ho sempre guardato a Flo come un esempio e poterla sfidare oggi è stato davvero emozionante. Non ero purtroppo in forma quanto avrei voluto, ma sono certa ci saranno altre occasioni per incrociare le nostre linee di tiro, e la prossima volta arriverò pronta".

I valori della competizione

Come detto, i Game Changers nascono con un obiettivo ben preciso, ma i piani di Riot Games sono in continuo mutamento, anzi, evoluzione, abbracciando una sensibilità sempre più contemporanea e vicina al pubblico. Abbiamo avuto l'onore di parlarne con Leo Faria, Global Head of Valorant Esports in Riot Games. "Questa è la nostra quarta stagione di Game Changers e abbiamo creato uno spazio in cui decine di squadre ogni anno creano nuove opportunità per le donne che altrimenti non sarebbero esistite. Anno dopo anno questo torneo ha continuato a essere accolto dalla comunità, stabilendo ancora una volta un nuovo record di spettatori".

Leo Faria, Global Head of Valorant Esports. Fonte strafe.com
Leo Faria, Global Head of Valorant Esports. Fonte strafe.com

La parte importante del confronto con Faria verte sulle squadre esportive miste, composte quindi sia da atleti maschili che femminili. "Crediamo che i roster misti siano il futuro e stiamo compiendo diversi passi verso questo futuro. Durante la VCT OFF//SEASON 2024, abbiamo introdotto un nuovo torneo a squadre miste chiamato Spotlight Series. Questi eventi mirano a promuovere l'inclusività e a dare a talenti diversi la possibilità di brillare insieme. Il primo ha preso il via durante la Paris Games Week in Europa, con la partecipazione di 16 squadre, e stiamo pianificando altri due eventi in Nord America e Asia prima della fine del 2024. Parigi è stato un grande successo e siamo ansiosi di vedere cosa impareremo per il 2025 anche dai prossimi due eventi".

Le Shopify Rebellion sollevano la coppa dei Valorant Game Changers 2024
Le Shopify Rebellion sollevano la coppa dei Valorant Game Changers 2024

La prospettiva delle squadre miste apre numerose questioni che Riot Games, in quanto organizzatore, deve prendere in considerazione. La più delicata riguarda proprio una sorta di disparità, ma che non ha nulla a che fare con le performance atletiche tra uomini e donne, quanto più di strumenti. "La sfida nel creare un campionato a squadre miste" dice Faria "è che le giocatrici spesso non hanno avuto abbastanza occasioni di allenarsi contro i professionisti o di giocare con l'intensità richiesta dal VCT".

Fan da tutta Europa partecipano per assistere alle competizioni esportive di Valorant
Fan da tutta Europa partecipano per assistere alle competizioni esportive di Valorant

"Pur essendo pienamente in grado di competere" continua Faria, "hanno bisogno di una maggiore esposizione alle strategie, agli stili di gioco e alle dinamiche di comunicazione comuni nel VCT, che possono essere molto diverse da quelle a cui sono abituate nel Game Changers. Per colmare questo divario, le giocatrici hanno bisogno di maggiori opportunità di allenarsi con compagni maschi e di competere contro altre squadre maschili. Hanno anche chiarito quanto apprezzino le competizioni LAN per acquisire fiducia e fare esperienza sul palco. Se da un lato il Game Changers aiuta in questo senso, dall'altro ulteriori eventi sotto i riflettori del VCT potrebbero rendere la transizione verso la scena pro molto più agevole".