Del single player abbiamo adeguatamente parlato negli scorsi mesi quando, in occasione delle due fiere di riferimento del mondo videoludico, l'E3 di Los Angeles e la GC di Lipsia, riuscimmo a vedere per la prima volta ma con ricchezza di dettagli e approfondimenti, il subito promettente strategico in tempo reale di Relic. Il sequel ci stupì immediatamente per le sue caratteristiche tecniche e di gameplay grazie al sapiente mix di un'ambientazione fantascientifica assolutamente adorata, quella di Warhammer 40.000, e le migliori trovate in termini di giocabilità mutuate dall'altro grande capolavoro della software house: Company of Heroes. L'unione di questi due mondi distanti ma così intensamente vicini, ha permesso la realizzazione di questo Dawn of War II, ormai in dirittura d'arrivo sul mercato e finalmente testabile in prima persona grazie ad una beta multiplayer inizialmente riservata ai soli possessori di Soulstorm, l'ultima espansione per il primo Dawn of War, e da qualche giorno (precisamente il 28 gennaio), completamente pubblica.
Partiamo dai contenuti
Ma passiamo subito al dunque elencando nel dettaglio quello che ci riserva questa beta. Relic, da sempre estremamente attenta al comparto multiplayer dei propri progetti (non per nulla sia Company of Heroes che il primo Dawn of War in particolare, sono oggetto di numerose competizioni anche ufficiali), ha pensato bene di sfruttare a dovere questo mese di testing che ci separa dall'uscita del gioco, mettendo subito a disposizione tutte e quattro le razze presenti in Dawn of War 2 con tanto di unità, potenziamnenti e peculiarità definitive. Un eccellente modo per raccogliere da subito tutto il feedback necessario per preparare, su parere di chi scrive, una corposa patch in day one in grado di limare il bilanciamento e il feeling di una sezione multiplayer che già appare rasentare la perfezione.
Potremo quindi entrare in gioco scegliendo di comandare gli Space Marine, gli Orki, gli Eldar ed i Tiranidi. Per ogni razza, oltre alla possibilità di customizzazione dei colori delle armate, affrontabile scegliendo tra alcuni settaggi di default astutamente mascherati nei termini dell'universo di Warhammer 40.000 (avremo quindi i capitoli per gli Space Marine, i clan per gli Orki, le arcamondo per gli Eldar e le flotte alveare per i Tiranidi ma anche la possibilità, non presente però nella beta, di scegliere liberamente i colori delle proprie armate) avremo a disposizione tre differenti comandanti.
E qui iniziamo a notare la profondità di Dawn of War 2 visto che proprio la selezione del nostro alter ego determinerà lo stile di gameplay adottato. Molto sintenticamente possiamo dire che ogni razza avrà un comandante più dedito all'attacco, uno alla difesa o ai potenziamenti delle unità e infine uno di supporto quasi interamente focalizzato sulla costruzione di torrette, postazioni di teletrasporto e radiofari. Scegliendo quindi il comandante avremo da un lato un'unità principale ben precisa, dotata di un determinato armamento, bonus e stile di combattimento e dall'altro avremo accesso a un pacchetto di abilità generali diverse, in linea ovviamente con la natura del nostro generale. Queste abilità potranno essere utilizzate spendendo, oltre ai classici energia e requisizione, anche i punti fervore che si possono guadagnare esclusivamente combattendo. Si tratta di abilità che possono capovolgere completamente l'andamento di una battaglia specie nelle fasi iniziali e finali e passano da attacchi devastanti come il bombardamento orbitale o l'assalto in massa dei Tiranidi che abbiamo già visto in moltissimi video, a bonus temporanei o abilità che rendono immortali le unità all'interno di un determinato raggio, oppure rigenerano sull'istante eventuali soldati persi.
Energia, requisizione e popolazione... tutto qui?
E visto che abbiamo accennato poco sopra alle "risorse", un paragrafo dedicato è d'obbligo. In Dawn of War 2, almeno per quanto riguarda il multiplayer, non sarà possibile edificare alcun edificio. La partita si apre con solo il quartier generale a propria disposizione, essenziale per poter creare nuove unità e sbloccare potenziamenti e bonus di alto livello (oltre che soldati e mezzi di maggiore potenza, attraverso il classico potenziamento dell'edificio suddiviso in tre livelli). Tutto il gioco si risolve infatti sulla conquista e la difesa dei nodi energetici e dei punti di requisizione sparsi per la mappa e che potranno essere conquistati semplicemente andandoci sopra con una propria unità ed eventualmente sgombrando la zona da unità nemiche. Chi ha giocato a Company of Heroes ed ovviamente al precedente Dawn of War avrà già perfettamente compreso la meccanica di gioco. Una volta assicurato il controllo di questi punti speciali, aumenterà il flusso costante di energia e requisizione, essenziale per qualsiasi tipo di addestramento o potenziamento delle unità e dei mezzi già sul campo di battaglia. Unica eccezione la fanno i punti vittoria che appaiono nel caso si giochi la modalità multiplayer ad essi associata e le torrette che possono essere costruite al volo da un comandante appartenente alla tipologia supporto.
Le unità vengono create dal quartier generale e sono solitamente composte da squadroni di almeno 3 soldati, fatta eccezione per i mezzi di spostamento e le super-unità che vengono addestrate o costruite singolarmente. Ogni squadrone ha, sulla falsariga del comandante, una serie di bonus, potenziamenti ed equipaggiamenti, che vanno ricercati attraverso la spesa di punti energia e requisizione così da poter meglio definire il suo ruolo in combattimento. Ad esempio potremo dotare le nostre truppe di fucili a pompa per renderli letali nel combattimento ravvicinato, oppure di fucili da precisione o ancora potremo farli equipaggiare con corazze molto più resistenti in mischia per arrivare ovviamente ad equipaggiamenti utilizzabili nel corso della battaglia come fumogeni, granate a frammentazione e così via. A differenza del comandante però, queste scelte non sono retroattive: una volta ricercato e quindi equipaggiato l'armamentario dovremo tenerci il battaglione così configurato fino alla sua morte: è quindi necessario pianificare adeguatamente la propria strategia in base alle tipologie di attacco preferite. Dawn of War II stimola infatti il giocatore a gestire nel migliore dei modi ogni unità, evitando la sua morte ma anzi sfruttando il più possibile tattiche di attacco molto rapide con successive ritirate nel caso la situazione si riveli molto più caotica del previsto. Tutte le unità, come il comandante, guadagnano esperienza combattendo e, con il proseguire della partita, specie nel multiplayer, perdere un'unità di livello elevato può pesantemente influire sulle proprie prestazioni di attacco. Tra l'altro le unità non guariscono in modo autonomo ma, come già visto in Company of Heroes, sarà necessario farle ritornare al quartier generale o vicino a un nodo/punto conquistato o, ancora, vicino a speciali strutture create dal comandante di supporto, per consentire sia il recupero della salute che delle unità dello squadrone perse in battaglia.
Tutto il sistema si padroneggia dopo una piccola manciata di partite e tende a rendere Dawn of War II un'esperienza strategica estremamente frenetica, intensa ma allo stesso tempo anche ragionata.
Modalità di gioco
La beta offre cinque diverse mappe che vanno a sfruttare le due modalità multiplayer implementate. Troveremo quindi 3 mappe da sei giocatori (Porta del deserto d'Argus, Capitale, Altopiano di Siccaris) e due mappe in grado di supportarne due (Frontiera di Siwal e Giungla del Denteverde). Quelle più grandi tendono ad essere utilizzare nella modalità Controllo Punti Vittoria mentre le altre sono ideali per Annientamento. Ma vediamo nel dettaglio queste due tipologie multiplayer.
In Controllo Punti Vittoria si gioca in due squadre (tre contro tre) e l'obiettivo è di conquistare e difendere alcuni punti vittoria sparsi sulla mappa (come i nodi energetici ed i punti requisizione). Man mano che si mantengono queste strutture, il punteggio dell'avversario tende a scendere ad una velocità via via maggiore al crescere del numero di punti vittoria conquistati. Si parte da 500 punti complessivi, il primo che arriva a zero perde.
Annientamento è invece il classico competitivo, dove l'obiettivo ultimo è quello di devastare il quartier generale dell'avversario. Le partite in questo caso sono veramente molto frenetiche nell'1 contro 1 (ma non aspettatevi rush eccessivamente rapidi) e decisamente più ragionate nel tre contro tre.
In tutti i casi sarà però essenziale muovere le proprie unità sfruttando al massimo l'interazione con l'ambiente: punto di forza di Dawn of War 2 sono infatti le coperture che, come detto in moltissime occasioni, sono mutuate proprio da Company of Heroes. A seconda della zona dove faremo muovere i nostri soldati infatti, potremo farli riparare o esporre al fuoco nemico e sarà quindi essenziale tenere sempre sotto controllo il cursore di puntamento che cambierà colore (da rosso a verde) a seconda del terreno che andremo a selezionare per lo spostamento delle unità. Attenzione però perchè molti ripari possono essere distrutti con l'utilizzo di granate e bombardamenti e diverse unità sono in grado di aggirarli in tutta tranquillità come nel caso dei soldati muniti di jet pack degli Space Marine oppure delle unità di infiltrazione sotterranea dei Tiranidi.
Il nostro consiglio è, a questo punto, di correre immediatamente a scaricare Steam, la piattaforma di digital delivery di Valve e procedere con l'installazione della beta multiplayer, completamente libera, gratuita e valida, probabilmente, fino a qualche giorno prima dell'uscita del gioco attesa per il 20 febbraio sul nostro territorio. Se siete possessori di un PC e amate gli strategici, il download è praticamente obbligato!