Fisica applicata
È sempre difficile trovare le parole per riuscire ad arrivare al nocciolo della questione, quando si parla di un gioco come Mass Effect. Ad X06, abbiamo assistito ad un’altra presentazione a porte chiuse ed anche questa volta, come all’E3, ci ha stregato. Sono state ribadite tutte le caratteristiche peculiari, quelle di una galassia in continua espansione, grazie ad Xbox Live, composta da decine di pianeti esplorabili, sia a piedi che con i mezzi; la possibilità di far evolvere il proprio avatar con decine d’abilità diverse, customizzabili; e la capacità dei personaggi di poter personalizzare le armi, di poterle modificare e fondere, per ottenerne di uniche e nuove (tra l’altro il producer non ha escluso la possibilità che sia possibile scambiare le proprie creature vie Xbox Live con altri giocatori). Protagonista di questa nuova demo, rigorosamente mossa dalla mano esperta del producer di Mass Effect, era la prima vera e propria sessione esplorativa, di cui fino ad ora avevamo avuto solo piccole dimostrazioni e solamente in un’area confinata di un pianeta immerso in una fitta vegetazione.
Le montagne si perdevano verso l’orizzonte, tutte punteggiate da geiger che in superficie emanavano nubi di gas e pulviscolo per una vista semplicemente mozzafiato
Fisica applicata
Questa volta, decisamente, si è cambiato registro, e il Capitano è sceso con i suoi due compagni su un pianeta deserto, cosparso di detriti lavici, ai bordi di un lago melmoso su cui si riflettevano nubi che ricordavano i cieli visti solo nei più bei momenti di Panzer Dragon, per chi se li ricorda. Le montagne si perdevano verso l’orizzonte, tutte punteggiate da geiger che in superficie emanavano nubi di gas e pulviscolo per una vista semplicemente mozzafiato. Prima di scendere a terra, abbiamo visto in azione il Mako, un autoblindo su quattro ruote dalle sospensioni indipendenti in grado di sollevarsi grazie a dei propulsori, uno per lato, così da superare gli ostacoli del terreno per poi rimbalzare al suolo con una fisica molto convincente. Il Mako, inoltre, è in grado di volare per brevi tragitti, grazie alla propulsione dei jet, per via della gravità dei pianeti, quando questa è minore che sulla terra. La notizia interessante è che la forza G cambierà a seconda delle galassie e sarà uno degli elementi da padroneggiare per poter superare le diverse missioni. Una delle novità di questa versione del gioco, infatti, è l’introduzione del sistema di fisica che caratterizzerà anche i combattimenti: Shephard, trovatosi di fronte a delle barriere metalliche, era in grado di lanciare una mina adesiva su di esse, di sollevarle da terra con dei poteri telecinetici e di spostarle in aria colpendole con una pistola laser. Per farle poi esplodere, facendo detonare la mina. Se si pensa che questo è sì un Action, ma pur sempre un RPG, è facile capire come ci si trovi di fronte a qualcosa di molto particolare.
Il Trio delle meraviglie.
Ognuno dei membri della squadra è dotato di poteri diversi, da usare per risolvere gli scontri nel modo più efficace possibile, compatibilmente allo stile di gioco adottato. È possibile mantenere il controllo di Shephard ed impartire ordini ai compagni come in Ghost Recon, anche mediante una mappa che visualizza le diverse zone del livello, oppure, più semplicemente, cambiando personaggio ed andando a comandarlo direttamente. La visuale in terza persona si stringe sulle spalle del soldato di volta in volta protagonista, rivelando dettagli grafici maniacali su armature, elmi e fucili. Il team s’è spinto fino ad una serie di costruzioni che introducevano ad una specie di tunnel tecnologico, nel quale non ci è ancora dato sapere cosa si trovi. Abbiamo però visto cosa c’era subito fuori: tutta una serie di creature meccaniche mutanti, che correvano da una parte all’altra dello stage, arrampicandosi sul soffitto e trasformandosi morbidamente, con un look da vero e proprio serial televisivo anni ‘70. Sullo sfondo, un mech treppiede gigante sulla falsariga di quelli visti in Half Life 2, ma dalle proporzioni e dal dettaglio raramente incontrato in altri titoli prima d’ora. Per sconfiggerlo, il producer ha prima usato un soldato per disattivarne gli scudi di protezione, grazie ai poteri telecinetici, e poi ha preso il comando di Shephard, dando fondo all’inventario per farlo saltare in aria. Il frame rate, in questi frangenti aveva qualche incertezza, ma c’è la speranza che nella versione definitiva la fluidità resti fissa a 30 fps, anche nelle situazioni più impegnative per il motore. Alla fine di questa sequenza, abbiamo dovuto separarci nuovamente da Mass Effect, rassicurati su una data d’uscita che dovrebbe coincidere con la primavera/estate 2007 anche da noi in Italia. Di certo seguiremo da vicino questa nuova creatura di Bioware in ogni sua apparizione, per raccontarvi ogni novità sul gioco che, se continua così, setterà il nuovo termine di paragone per qualsiasi titolo che voglia definirsi Next Gen nei mesi a venire.
È un piacere incontrarla di nuovo Capitano Shephard. Da Maggio, vero, che non ci vediamo? Sì, ricordo… all’epoca ci eravamo appena parlati. Giusto uno scambio d’opinioni veloce su questo Mass Effect, Action Rpg di Bioware in esclusiva su Xbox 360, che dovrebbe uscire entro l’estate prossima. No, si figuri, alla pubblicazione entro questo Natale non avevo creduto neanche per un istante. È gentile da parte sua volermi incontrare qui ad X06 per farmi capire un po’ meglio come funziona il combat system e il sistema d’esplorazione dei pianeti, entrambi in effetti sono piuttosto nuovi, soprattutto per chi ha provato altri giochi Bioware. No va beh… non importa che si metta in posa sotto la luce di quella galassia, l’ho capito che Mass Effect è uno dei giochi graficamente più belli in uscita sulla nuova console Microsoft. Si rilassi e, piuttosto, mi racconti, che non ho molto tempo… sa, queste presentazioni durano una mezz’oretta e di cose da dire ce ne sono parecchie.