Da Tokyo ad Osaka
Anche se agli occhi di noi occidentali non sembra visto dall'esterno, infatti, c'è una certa differenza culturale fra le due aree sopracitate, e questa la si nota ovviamente anche a livello di delinquenza locale, con la yakuza di Tokyo tendenzialmente più rigida, dura, e quella di Osaka all'apparenza più rilassata, socievole, ma non per questo meno violenta e pericolosa dell'altra. Ed una grande rivalità. East vs. West, insomma, sulla falsa riga delle rivalità fra le gang delle coste occidentali e orientali degli USA. Alcuni dei vecchi personaggi del precedente episodio rifaranno la loro comparsa, chi più, chi meno, e ovviamente ci saranno molti i nuovi personaggi, fra i quali spicca una bella poliziotta di Osaka, Kaoru Salama, che avrà un ruolo importante nell'avventura, e che nonostante il soprannome, "Yakuza-Hunting Woman", ha un debole per il "nostro mafioso". Come nel primo Yakuza anche in questo sequel il nostro "dragone" potrà liberamente girovagare per le vie di Tokyo (il quartiere semi-reinterpretato di Kamuro) e Osaka (Soutenbori e Shinsei, compresa la famosa torre di Tsuutenkaku, che qualcuno nel Paese del Sol Levante ha ribattezzato "la Torre Eiffel giapponese"), imbattendosi in occasionali risse, parlando con la gente o procurandosi svariati item utili per l’avventura. Senza contare gli innumerevoli nuovi mini-games e suotto-avventure nelle quali il buon Kiryuu potrà cimentarsi. Nel primo caso, oltre ad un restyling di quelli presenti nel precedente capitolo, ce ne sono di nuovi molto divertenti, come il bowling o il mini-golf, mentre nel secondo si sfiora il delirio (nel senso positivo del termine): oltre al simulatore di appuntamenti (con le entreneuse che adesso potranno essere invitate fuori dai club) il gioco prevede altri aspetti accattivanti dal punto di vista “erotico”, visto che Kazuma potrà diventare il gestore di uno dei locali “hot” della zona, assoldare nuove accompagnatrici e male che vada lavorare come gigolò in un “host club” per recuperare danaro. Insomma, la fama di “stallone di Shinjuku” di Ryo Saeba (dell’anime e manga City Hunter –Ndr) è a rischio.
Nuovi modi di far male
Se poi le cose dovessero mettersi male con certi clienti o con gli scagnozzi del clan avversario, il nostro amico tatuato potrà sempre menare le mani. E qui ne vedremo delle belle. I combattimenti in Yakuza 2 sono stati infatti migliorati e di parecchio, e ciò contribuisce a renderli molto più coinvolgenti. Innanzitutto diciamo subito che il sistema di aggancio degli avversari è stato rivisto: ora se volete passare da un avversario all’altro durante uno scontro vi basterà premere la leva verso di lui per spostare l’obiettivo da un avversario all’altro. Inoltre c’è una maggiore interzione con personaggi secondari e con l’occasionale pubblico delle risse. Siano essi alleati o semplici curiosi, saltuariamente, a seconda del tipo di Pg, vi daranno una mano lanciandovi qualche coltello da utilizzare come arma da difesa oppure tenendo un vostro avversario quando lo scaglierete contro la folla, agevolandovi quindi il pestaggio. Nuove mosse, come ad esempio quella che vi permette di far saltare dalle mani di un avversario l'arma, di far sbattere le teste di due avversari fra di loro, combinare l'azione con un amico (virtuale) o ancora contrattaccare immediatamente prendendo scoperto il nemico premendo nel tempo giusto un tasto rendono molto più appagante questi eventi. In attesa di poter avere tra le mani una versione linguisticamente comprensibile del gioco, non ci resta che sperare in una sollecita conversione dello stesso per il mercato occidentale, perché credeteci, se avete amato il primo episodio della serie, impazzirete per questo.
Il pubblico “orfano” di quel gioiello videoludico che è stato Shenmue (1 e 2) lo scorso anno ha potuto i parte trovare conforto in un titolo che se non è la saga di Ryo Hazuki poco ci manca, almeno per molti elementi in comune. Stiamo parlando ovviamente di Yakuza, gioco che ha riportato in auge il marchio SEGA e che ha fatto appassionare milioni di videogiocatori in tutto il globo al punto da spingere la compagnia nipponica a concepire sotto questo titolo un’intera saga. Proprio i questi giorni, tra l’altro, SEGA ha annunciato in un comunicato stampa che il sequel di cui ci accingiamo a parlare, Yakuza 2, ha superato le 500.000 copie vendute in Giappone. Un autentico trionfo che non può non far piacere agli appassionati di videogames, specie in prospettiva di una eventuale ripresa del progetto Shenmue 3… Ma vediamo di analizzare il perché di tanto successo, basandoci su quanto abbiamo potuto testare di persona giocando all’incomprensibile versione giapponese. In Yakuza 2 il videogamer reindosserà i panni di Kazuma Kiryuu, ormai ex membro della mafia giapponese protagonista del primo gioco. La storia è ambientata un anno dopo le vicende narrate in Yakuza e vi anticipiamo già che la trama riprenderà molti dei punti oscuri lasciati in sospeso nel primo episodio, dipanando una storia che se da un lato svelerà qualche dettaglio inedito, dall'altro svilupperà elementi nuovi (d'altronde non per nulla Yakuza è una serie divisa in più capitoli) e tutto ruoterà principalmente attorno alla rivalità criminale fra il "Dragone di Doujima," Kiryuu, che tornerà al suo vecchio “lavoro”, e il "Kansai Dragon," Gohda Ryuuji, capo della yakuza di Osaka, nonché lo scontro fra due mondi, due culture, due modi di concepire ed essere criminali.