In Norvegia è in corso il processo a Behring Breivik, il killer della destra ultraconservatrice che ha ucciso 77 persone, colpevoli ai suoi occhi di essere favorevoli all'integrazione e al multiculturalismo.
Interessante, per quel che riguarda il mondo dei videogiochi, la presenza in aula di immagini tratte da World of Warcraft riguardanti il personaggio creato e usato dal killer. Non alzate i forconi, suvvia, non è come credete.
L'immagine non è state mostrata per mettere sotto accusa il gioco in sé o i videogiochi in generale, ma per dimostrare alcuni tratti del carattere dell'assassino, ovvero la sua anti-socialità e la sua voglia di compensazione dei numerosi fallimenti della sua vita.
Il problema vero è che il killer pare abbia giocato con il titolo di Blizzard per un anno di seguito in totale isolamento dal mondo reale. Cerchiamo di essere chiari per evitare di leggere troppe stupidaggini nei commenti: nessuno sta accusando il gioco di aver indotto Breivik a compiere il massacro, ma il suo uso dello stesso è stato considerato sintomo di un carattere problematico. Quindi, nessuno ce l'ha con WoW, ma con il fatto che sia stato praticamente l'unico mondo frequentato da Breivik per un intero anno.
Capito? Il problema non è il gioco, ma il suo uso compulsivo.
Fonte: Kotaku