Il dorato mondo dei videogiochi offre sempre più spesso la sua vera faccia di industria come tutte le altre, ne più ne meno spietata di una che produce preservativi lilla (per fare un esempio). Prendiamo la storia di Yoshi Ono, il boss del brand Street Fighter in Capcom, che recentemente ha avuto un collasso.
A quanto pare il crollo di Maggio è stato causato dal troppo lavoro imposto dal publisher giapponese. Ono, parlando con Eurogamer, ha dichiarato che: "Capcom non permette nessun tipo di rappresentanza sindacale o movimento dei lavoratori. Quindi se mi lamento direttamente è probabile che venga cacciato, capito? Voglio che siate voi a scrivere nel titolo 'Capcom ha sovraccaricato di lavoro Ono'."
"Mi sono svegliato e mi sono diretto al bagno. Quando ho aperto la porta ho notato che la stanza era straripante di vapore. Più strano ancora era che il vapore aumentava. E continuava ad aumentare senza che io capissi cosa stava accadendo. Mi sentivo soffocare. Quando il vapore è arrivato al livello della mia testa, il contrasto con il freddo mi ha fatto collassare al suolo."
I dottori dell'ospedale diagnosticarono a Ono una pressione sanguinea simile a quella di uno che abbia appena finito una maratona.
Capcom però non si accorse nemmeno che Ono era finito all'ospedale e, tornato al lavoro dopo una settimana, il nostro si è trovato un biglietto per Roma, dove si è svolto il Captivate 2012, e una lunga lista di cose da fare.
Come direbbe il Ragionier Ugo Fantozzi: Capcom, com'è umana lei!
Fonte: eurogamer.net