Dead Space, nonostante la particolare ambientazione spaziale era probabilmente rimasto uno dei pochi titoli veramente ancorati alla vecchia, gloriosa concezione del survival horror: ambientazione cupa e orrore sempre in agguato, da affrontare in solitudine e centellinando le risorse.
L'introduzione del secondo personaggio e della modalità cooperativa, oltre ad altri cambiamenti emersi dalle anteprime, sembrano delineare un notevole cambiamento di tono e un adeguamento su standard più accessibili per un pubblico ampio, meno ansiogeni. Secondo quanto riportato dall'executive dedicato al settore marketing di EA, Laura Miele, a MCV, la scelta non è casuale, ma è legata ad alcune ricerche di mercato e alla volontà di espandere l'audience potenziale.
"Abbiamo certamente ricevuto feedback positivi sui primi capitoli, da parte di chi ama il genere horror, ma il gioco era veramente spaventoso, dunque un modo per stemperare l'atmosfera era l'introduzione di un secondo giocatore. Allora abbiamo inserito la modalità cooperativa", ha detto Miele. L'idea iniziale di Dead Space 3, a quanto pare, era più vicina allo spirito originale della serie, ma con l'aggiunta della cooperativa e la possibilità di "condividere lo spavento" si ampliano le possibilità di successo del gioco, a quanto pare. Tutto questo dovrebbe rientrare nell'obiettivo di raggiungere le "almeno 5 milioni di copie" previste dal CEO di EA, John Riccitiello, per poter considerare il franchise un successo.
Fonte: MCV