Sempre più spesso i grandi produttori occidentali e orientali si trovano costretti a rispondere alle polemiche nate dal produrre i loro apparecchi in paesi che violano apertamente i diritti umani e quelli dei lavoratori.
Ieri sotto accusa è finita Nintendo, dopo l'emersione del fatto che Wii U è stato assemblato in una fabbrica della Foxconn per mano di lavoratori minorenni.
Nintendo non ha potuto negare il fatto, visto che la violazione è stata confermata dalla Foxconn stessa. Oggi è arrivata la risposta ufficiale della grande N.
Nintendo ha ammesso la propria responsabilità nella vicenda e ha chiesto scusa agli studenti, garantendo che tutti saranno fatti tornare nelle loro scuole. La società è in comunicazione con Foxconn e sta svolgendo le sue indagini sulla vicenda. Nintendo ha preso molto seriamente la questione ed è attenta a collaborare solo con aziende che rispettano le sue linee guida etiche.
Fonte: Nintendo Life