Le grandi società, quelle tutte meccanismi e pochi rapporti sociali, portano in dote una lunga serie di effetti perversi tra cui fucili funzionanti regalati a bambini di 4 anni, case degli orrori, stragi e via dicendo.
Tutti fenomeni umani, ampiamente prevedibili e causati proprio dalla paura di accettarli, paura che porta ad ammantare di romanticismo matrimoni assurdi, unioni disperate e atti d'irresponsabilità da brivido. Ma per fortuna, a salvare l'uomo dal rendersi conto di quello che combina, ci sono i fantastici capri espiatori. Un team di quadrupedi immaginari incredibile che può disintegrare il pianeta con un'idea, con la semplice fantasia e con la tendenza a non uniformarsi ai grandi dogmi delle civiltà moderne. Al momento il capro più in forma, capace di balzi incredibili, è il videogioco e la storia di cui stiamo parlando è una vera manna per i detrattori del nostro amato medium.
A quanto pare, infatti, due quarantunenni americani, al secolo Petra e Lester Huffmire, hanno bloccato in un camper le due figlie, di 5 e 10 anni, per poter giocare tranquillamente a World of Warcraft. E la prigionia, avvenuta in condizioni igeniche inevitabilmente precarie, è durata ben 3 anni, almeno secondo quanto riporta la CBS di Los Angeles. Tra i dettagli raccapriccianti troviamo residui organici lasciati negli angoli, bagno rotto, denti cariati e persino un cumulo di preservativi nascosto da un orsacchiotto. Ed è proprio di fronte a dettagli come questi che ci chiediamo se possa un videogioco essere così potente da ledere la dignità umana? Il dubbio inevitabile è che questa dignità sia, in molti casi, molto più debole della sua immagine retorica.