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Conquistatori indie

Gioco di ruolo e strategia a turni si fondono nel titolo di debutto di Logic Artists

RECENSIONE di Luca Olivato   —   03/06/2013
Expeditions: Conquistador
Expeditions: Conquistador
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Con qualche mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia pubblicata su Kickstarter, dove ha lievemente oltrepassato i 70.000$ che si era prestabilita, giunge sugli scaffali virtuali dei principali store online l'opera prima di Logic Artists, software house danese edita da BitComposer. Sviluppata inizialmente come demo per piattaforme Windows, per poi migrare sulle versioni mobile dell'OS di Microsoft, dov'è ancora acquistabile per l'irrisoria cifra di 99 centesimi, sbarca ora per tutti i sistemi desktop, compresi Linux e MacOs. Si tratta di un inedito connubio tra Heroes Of Might & Magic e Baldur's Gate, ambientato, come suggerisce il titolo, nel poco approfondito periodo delle spedizioni coloniali spagnole nell'America Centrale, nella fattispecie nel biennio compreso tra il 1518 e il 1520.

Conquistatori indie

Ciurma, all’arrembaggio!

La schermata di avvio, priva di fronzoli, porta subito all'inizio di una nuova partita. Come primo passo bisogna bilanciare le caratteristiche del proprio conquistatore, consapevoli del fatto che questi non sarà mai impiegato in battaglia in prima persona, ma che le sue peculiarità contribuiranno a modificare il comportamento dei propri uomini. In questo modo chi deciderà di spendere più punti sulla voce Scouting riuscirà a coprire una maggiore distanza tra un turno e l'altro, chi si concentrerà sulla Medicina potrà curare i compagni feriti più rapidamente e via dicendo. Il secondo ed interessante passo da compiere prima di sbarcare sulla mappa di gioco riguarda la scelta dei dieci compagni di ventura che, come le caratteristiche del personaggio principale, si suddividono in cinque gruppi: Scout, Studiosi, Guerrieri, Guaritori e Cacciatori. La composizione del gruppo va a modificare anche il profilo del conquistatore: per esempio chi ha aumentato la voce Tactics trarrà maggior beneficio nell'avere un elevato numero di guerrieri tra le proprie fila; medesimi ragionamenti si applicano per i rimanenti aspetti.

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Ogni personaggio è dotato di uno specifico profilo caratteriale, e sarà opportuno evitare di arruolare personalità troppo diverse tra di loro, in quanto, nel corso del gioco, queste potrebbero andare a scontrarsi tra loro creando situazioni poco simpatiche come ammutinamenti o battaglie intestine. Alla stessa stregua determinate scelte del giocatore potrebbero ripercuotersi sui seguaci, aumentando o diminuendo la loro dedizione alla causa: ad esempio decidere di risparmiare i selvaggi che hanno saccheggiato l'accampamento porterà dei malcontenti nei confronti delle unità razziste e aggressive, mentre ingrazierà quelle meno propense al combattimento e di mentalità più aperta. A ben vedere si tratta quindi di una fase molto delicata del gioco, non certo approfondita a dovere dalla guida contestuale che si limita a dare qualche indicazione di base. Fortunatamente si può demandare l'arduo compito al processore, perdendo però buona parte della componente ruolistica di Expeditions. Dopo una breve ed economica introduzione animata, realizzata mediante una slide di concept art, giunge finalmente il momento di prendere il controllo della nostra armata nella prima delle due campagne disponibili: la seconda resta inaccessibile sintantoché la precedente non viene portata a termine. Al porto di Santo Domingo ci attende un tutorial che permette di prendere confidenza con le meccaniche base del gioco. I primi minuti vengono spesi in dialoghi: scopriremo che nell'isola i coloni spagnoli vengono attaccati dalle tribù indigene che rivendicano i propri spazi. Spetterà al conquistatore la scelta della parte con cui schierarsi: in base alle decisioni prese si attiveranno determinate quest che faranno prendere alla trama una precisa direzione. La sceneggiatura è uno dei punti di forza del titolo: sfruttando un contesto storico poco conosciuto riesce a catturare l'interesse del giocatore inducendolo a ponderare con cura le scelte delle proprie azioni.

Vincerà chi ha più coraggio

Presto o tardi bisognerà comunque venire alle maniere forti: il campo di battaglia si presenta nell'intramontabile visuale isometrica con il terreno diviso in altrettanto classici esagoni. In queste fasi Expeditions: Conquistador ricorda da vicino innumerevoli strategici a turni, dai più recenti Fallen Enchantress e Might And Magic: Heroes VI, sino agli storici Disciples e Steel Panthers. Per prima cosa è necessario scegliere gli impavidi da schierare, facendo ovviamente attenzione alle caratteristiche di ciascuno: i guerrieri dispongono di un elevato numero di punti vita e di attacchi possenti, ma sono limitati nei movimenti e possono colpire solo avversari che si trovano negli esagoni adiacenti; gli scout sono invece più veloci e riescono a coprire maggiori distanze, ma sono più vulnerabili e meno efficaci; insomma in base alla classica regola della morra cinese ogni unità è dotata di pregi e difetti e tocca al giocatore disporre e sfruttare adeguatamente le forze a propria disposizione, considerando che ciascuna di queste acquisisce esperienza e che può essere potenziata con armature più resistenti, fucili più precisi o spade più taglienti.

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Nel caso un uomo venga abbattuto non lo si perde definitivamente: qualora si riuscisse comunque a portare a termine vittoriosamente lo scontro si potrà provvedere alla cura del malcapitato per approntarlo all'azione nei turni successivi. L'intelligenza artificiale dei nemici è buona e sfrutta alcune raffinate meccaniche messe a punto dai programmatori di Logic Artists, come la possibilità di non far terminare con l'attacco i punti movimento della milizia (i fucilieri ad esempio potranno portarsi in posizione di tiro e sparare per poi ripararsi nuovamente dietro una barricata), l'attacco passivo a cui si va incontro passando accanto a una casella occupata da un nemico o i benefici ottenuti circondando un avversario. Le battaglie si presentano quindi impegnative e longeve sin dai primi minuti di gioco, anche perché di sovente il numero dei "cattivi" soverchia quello delle proprie truppe, e richiedono, oltre che una certa attenzione da parte del giocatore che non può avvalersi del "pilota automatico" come in Heroes Of Might & Magic, una discreta dose di tempo libero. Volendo muovere una critica ad uno degli aspetti comunque più riusciti dell'intera produzione, si potrebbe lamentare, soprattutto nelle battaglie più impegnative, l'eccessiva precisione dei fucilieri controllati dal PC.

Interessante opera prima, che non nasconde l'inesperienza del team di sviluppo

Salpiamo insieme per la rotta Grande Blu

Gli sviluppatori hanno voluto dare spessore anche alla fase esplorativa, optando per una modalità a turni che presta il fianco a diverse critiche. Questo stratagemma, che ha il difetto di spezzettare eccessivamente l'azione, è stato adottato per fornire un più profondo taglio ruolistico al gioco. Durante gli accampamenti notturni spesso e volentieri verremo avvicinati dai nostri uomini che ci racconteranno il loro passato, chiederanno consigli o manifesteranno insofferenza verso le decisioni prese dal conquistatore piuttosto che verso il carattere dei propri commilitoni.

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Si tratta di momenti piacevoli nei quali è possibile prendere delle decisioni che si ripercuoteranno anche nel prosieguo dell'avventura. Davanti al focolare dell'accampamento non c'è spazio solo per i dialoghi, poiché è necessario pensare alla salute e all'incolumità della ciurma. Attraverso una schermata di gestione bisognerà decidere quali uomini dedicare alla caccia, quali al pattugliamento della base, quali alla raccolta di erbe medicinali o alla realizzazioni di barricate e altre armi belliche. È importante che a nessuno manchino cure o cibo, ne andrebbe sia del morale delle truppe sia della loro stessa vita: ignorando lo stato di salute di un'unità, che potrebbe ammalarsi anche semplicemente a causa di una puntura di un insetto incontrato durante l'esplorazione di un bosco, si rischia di perderla definitivamente. Tutte queste sfaccettature di micro-economia appesantiscono le meccaniche di gioco senza peraltro aumentarne significativamente il coinvolgimento, tanto da persuadere di lasciare alla CPU il compito di gestire l'ordinaria amministrazione sin da subito.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
  • Sistema operativo Windows 8

Requisiti minimi

  • Processore Intel Dual Core 2.6 GHz o AMD64X2 2.6 GHz
  • 2 GB RAM
  • Scheda video nVidia GeForce 8600 o ATI Radeon X1800
  • 1,2 GB di spazio su disco
  • Scheda audio compatibile DirectX 9.0c

C’è un bastimento a pieno carico laggiù…

Sul versante estetico Expeditions: Conquistador fa fatica a mascherare la propria natura di produzione a basso costo: si è già discorso di filmati introduttivi e dialoghi che, pur gradevoli, mostrano qualche ruga di troppo. Medesimo discorso per quanto riguarda il motore di gioco (Logic Artists si è affidata al versatile Unity, che avevamo già visto impiegato in altre produzioni indipendenti come Anna e Endless Space): lo stile della mappa e un po' confusionario sebbene non si possa dire che abbondino i dettagli grafici; le battaglie poi lasciano l'amaro in bocca in quanto i modelli utilizzati per la realizzazione delle unità sono troppo pochi e troppo semplicistici, animati in maniera decisamente mediocre.

Conquistatori indie

Sarebbe sicuramente stato opportuno spendere maggiori energie almeno per la realizzazione dei personaggi principali, quantomeno per permettere al giocatore di affezionarsi ai propri uomini, aspetto a dir poco fondamentale in un gioco di ruolo. La colonna sonora, affidata all'artista spagnolo Leonardo Badinella, e gli effetti audio in generale, pur essendo aderenti al contesto storico, alla lunga vengono a noia. Implementato, anche se in modo un po' rudimentale, il gioco in competitiva: è possibile sfidare un avversario nella storica modalità hotseat o avvalersi della connessione diretta per delle sfide in remoto. Sul fronte tecnico si segnala la presenza di qualche sporadico ma fastidioso bug che nei casi più estremi può richiedere di riprendere il gioco di qualche turno prima; un peccato anche la mancanza del supporto ai salvataggi in cloud che sarebbe sicuramente apprezzabile considerato l'ammirevole longevità delle campagne. Logic Artists parla infatti di una ventina d'ore abbondante per portare a termine le missioni di conquista in terra messicana, dato che, in base alle nostre prove, ci sentiamo di avvallare.

Conquistatori indie

Il tesoro non è più un miraggio

A questo punto dovrebbe essere chiaro che non è facile esprimere un giudizio univoco su Expeditions: Conquistador. Il gameplay (volutamente) di stampo classico è indirizzato ad un pubblico che non farà fatica a soprassedere su delle piccole ma evitabili sbavature e su di un impianto estetico un po' troppo demodé. Ad una più attenta e distaccata analisi l'impressione ricavata è quella che i programmatori abbiano voluto mettere troppa carne al fuoco senza riuscire ad enfatizzare le valide idee di partenza, in particolare la fase esplorativa, appesantendole con dei fronzoli non sempre funzionali alle meccaniche di gioco che vengono di conseguenza annacquate e rese meno mordenti. Peccati di gioventù che comunque non impediscono a Expeditions: Conquistador di brillare di luce propria nell'affollato panorama di giochi indie; siamo peraltro convinti che lavorando di fino questa piccola gemma grezza possa in futuro diventare un punto di riferimento per gli appassionati di gioco di ruolo e di strategia.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.2
Lettori (8)
7.5
Il tuo voto

Expeditions: Conquistador mescola elementi di strategia con altri tipici dei giochi di ruolo in modo abbastanza armonico. Tuttavia alcune sbavature non gli permettono di essere esente da difetti, sui quali chi bada alla sostanza potrà comunque sorvolare.

PRO

  • Combattimenti tattici ed impegnativi
  • Campagne longeve
  • Trama ben strutturata

CONTRO

  • Fase esplorativa a singhiozzo
  • Elementi di micro-gestione economica non del tutto pertinenti
  • Alcuni bug tecnici