In un'intervista pubblicata da Famitsu, l'executive producer di Dragon Quest X, Yuu Miyake, ha spiegato - a dire il vero in maniera piuttosto sibillina - che il gioco è "sicuramente" previsto per il mercato occidentale, ma che quando vi arriverà non sarà "nel classico stile Dragon Quest".
"Ogni paese ha un suo stile e una propria sensibilità, dunque non credo che si tratterà di un singolo gioco uniforme per tutto il mondo, come fatto con Final Fantasy XI", ha affermato Miyake. "Paesi diversi consumano i giochi a velocità differenti e anche il modo in cui le community vengono fatte funzionare è diverso", ha aggiunto "anche il modo in cui vengono vissuti gli eventi stagionali è differente, quindi penso che avremmo bisogno di suddividere l'organizzazione per paese o regione. Allora stiamo pensando di utilizzare server differenziati per ogni paese".
Inoltre, la versione PC, a quanto pare, era stata pianificata fin dall'inizio: Miyake ha spiegato che, trattandosi di un prodotto basato sulla connessione, il PC era stato considerato ovviamente come possibile obiettivo per Dragon Quest X, ma la decisione è andata poi verso una console che fosse molto diffusa, come appunto Wii, ma era previsto che da lì si espandesse anche ad altre piattaforme.
Fonte: VG247
