Torment: Tides of Numenera si sta finalmente avviando all'uscita sul mercato dopo essere entrato nella fase Gold, con lancio previsto per il 28 febbraio 2017 su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Proprio in questi giorni sono emersi alcuni dettagli interessanti sullo sviluppo dell'atteso RPG che hanno mostrato come alcuni elementi inizialmente previsti siano stati tolti dalla versione definitiva del gioco o ridimensionati, oltre alla nota ed eclatante mancanza della localizzazione in italiano. Eric Schwarz in inXile ha spiegato, in particolare, cosa ha portato alla rimozione completa del crafting e alla riduzione dei companion presenti nel gioco da 9 a 6.
Per quanto riguarda i companion, lo scopo degli sviluppatori era cercare di creare una squadra di personaggi quanto più possibili interessanti e profondi, che contassero su un background molto dettagliato e in grado di interagire con il protagonista e con le situazioni del gioco in maniera convincente e stimolante. Considerando la mole di dialoghi, tale complessità si associava male ad un numero molto alto di personaggi, dunque in sede di sviluppo è stata decisa la riduzione da 9 a 6 companion, nonostante la quantità fosse stata fissata attraverso gli stretch goal della campagna di finanziamento.
Parlando invece del crafting, elemento anch'esso introdotto attraverso gli obiettivi estesi della campagna di crowdfunding, inXile si è resa conto che l'intero sistema non si associava bene alla struttura di Torment: Tides of Numenera. "Durante lo sviluppo, è diventato chiaro che il sistema tradizionale di crafting non si stava integrando nel gioco", ha spiegato sempre Schwarz. "Abbiamo completato alcune progettazioni iniziali, ma tutto finiva per sembrare un sistema da MMO, e non si associava al gameplay di Torment. Allora abbiamo ricollocato quelle risorse cercando di approfondire e migliorare invece Cypher e Artifact nel gioco".