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Mass Effect: Andromeda e l’eredità ingombrante del passato

Un nuovo inizio per la saga, ma alcune scelte di BioWare non sono state condivise

NOTIZIA di Davide Spotti   —   20/03/2017
Mass Effect: Andromeda
Mass Effect: Andromeda
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Marzo ci ha portato tante novità d'alto livello, è stato il mese dove abbiamo potuto mettere le mani su The Legend of Zelda: Breath of the Wild, apprezzare la ricchezza paesaggistica di Horizon Zero Dawn e farci catturare dalle follie di Yoko Taro e Platinum Games con l'eccellente NieR: Automata. In un momento talmente positivo c'è stato spazio anche per un titolo indie di grande sostanza come Hollow Knight, di cui peraltro trovate già la nostra recensione a cura di Aligi Comandini.

E poi c'è Mass Effect: Andromeda che avrebbe potuto essere la proverbiale ciliegina sulla torta.

Mass Effect: Andromeda e l’eredità ingombrante del passato

Sta andando davvero così? Non proprio, a giudicare dalle feroci polemiche che stanno infiammando il web negli ultimi giorni. I primi pareri a caldo hanno iniziato a circolare già la scorsa settimana, quando vi abbiamo riportato le impressioni positive del noto insider Shinobi602 e le considerazioni decisamente meno lusinghiere di John Walker, uno dei redattori di Rock, Paper Shotgun. Nemmeno il tempo di aprire le porte al trial di 10 ore, offerto agli utenti di EA e Origin Access, ed in rete hanno iniziato a circolare immagini e video poco rassicuranti che mostravano i glitch e le carenze delle animazioni facciali. Gli auspici che una patch del day one potesse in qualche modo mettere le cose a posto sono rimasti lettera morta quando il lead designer Ian Frazier ha dichiarato che la build di prova include già l'aggiornamento del day one.

La vicenda non ha tardato ad alimentare una seconda polemica - se possibile ancora più sterile della prima - quando ha iniziato a diffondersi la voce che la responsabile delle animazioni facciali del gioco, al secolo Allie Rose-Marie Leost, non vantasse sufficiente esperienza per occupare quell'incarico. Senza entrare nel merito degli atteggiamenti misogini di una parte del pubblico, ciò che fa più specie è soprattutto la superficialità dei giudizi espressi da chi, fino a prova contraria, non possiede basi per intavolare polemiche argomentate in materia di sviluppo. Sì perché sembra quanto meno singolare pensare che, in una produzione mastodontica come quella di Mass Effect: Andromeda, la responsabilità di presunte mancanze tecniche possa essere addebitata all'incapacità di un singolo individuo ed estrapolata da un contesto ben più complesso. BioWare dal canto suo ha provato a mettersi al riparo da ulteriori veleni quando il general manager Aaryn Flynn ha di fatto smentito il coinvolgimento della Leost, condannando inoltre la scelta di "attaccare singoli individui, a prescindere dal loro effettivo coinvolgimento nel progetto".

Peraltro se diamo uno sguardo alle prime recensioni pubblicate in rete, è evidente che per qualcuno Mass Effect: Andromeda si sia rivelato un titolo con alcune debolezze di fondo non trascurabili. La forbice dei giudizi è piuttosto ampia, si passa infatti dalle sufficienze stringate assegnate da siti come GameSpot e Destructoid, fino all'8.5 dato da Forbes. Nella nostra recensione, online da questa mattina,

Mass Effect: Andromeda e l’eredità ingombrante del passato

Pierpaolo Greco scrive: "Mass Effect: Andromeda è un titolo enorme, che potrà probabilmente tenervi attaccati allo schermo per decine, se non centinaia di ore. È profondo, sfaccettato, ricchissimo di personaggi, quest, collezionabili e avventure da vivere. Si allontana però in modo netto dalla tradizione della serie perdendosi per strada quel tono epico, davvero fantascientifico che contraddistingueva la trilogia originale. È vero che ora il sistema di combattimento è decisamente più rifinito, credibile e piacevole grazie a un'azione fluida e finalmente soddisfacente, tuttavia si percepisce una certa leggerezza, quasi una stanchezza nella trama, nei dialoghi e soprattutto nel carisma di tutti i personaggi incontrati, sia i compagni che i secondari, anche quelli più importanti. Siamo insomma davanti a un buon action RPG, immenso e longevo, che forse potrà essere goduto maggiormente dalle nuove leve visto che i vecchi fan faranno probabilmente fatica a digerire la nuova ripartenza di un brand dal valore nostalgico troppo elevato".

Insomma, se dal punto di vista del combat system il lavoro effettuato da BioWare si è rivelato particolarmente convincente, ciò che sembra essere venuto a mancare rispetto al passato è soprattutto la profondità narrativa e la brillantezza dei dialoghi, due fattori che avevano senz'altro decretato il successo del franchise fin dai suoi albori.

E voi che ne pensate? Chiuderete un occhio sui difetti sopracitati? Fatecelo sapere nei commenti! Nel frattempo vi ricordiamo che Mass Effect: Andromeda sarà disponibile da giovedì 23 marzo su PC, PlayStation 4 e Xbox One.