Se n'era parlato alcuni mesi fa, ma la situazione non è affatto migliorata. Anzi, se possibile il gap è diventato più ampio, tanto che Nintendo Switch riceverà nel giro di nove mesi più titoli esclusivi di quanti Xbox One ne abbia avuti sommando il 2016 e il 2017.
Il problema viene da lontano: durante gli ultimi anni di Xbox 360, Microsoft ha "mollato la presa" dal punto di vista delle esclusive in maniera evidente, laddove invece Sony ha investito tantissimo su quel fronte, rimontando non a caso nelle vendite dopo un lungo inseguimento.
Il successo di PlayStation 4 è figlio anche di questa strategia a lungo termine, visto che la console può contare sul supporto di svariati team di talento per le proprie esclusive: da Naughty Dog a Polyphony Digital, da Insomniac Games a Guerrilla Games, da Supermassive Games a Santa Monica, passando per le numerose divisioni territoriali.
Nintendo, nel suo piccolo, sembra aver optato per il medesimo approccio per il lancio di Switch, combinando remaster e nuove uscite al fine di fornire un ricambio continuo alla console, con almeno un nuovo prodotto di spessore ogni mese.
Il risultato numerico di questi sforzi viene sintetizzato da dieci titoli disponibili entro nove mesi dal debutto della piattaforma Nintendo: The Legend of Zelda: Breath of the Wild, 1-2-Switch, Mario Kart 8 Deluxe, ARMS, Splatoon 2, Mario + Rabbids: Kingdom Battle, Pokkén Tournament DX, Super Mario Odyssey, Fire Emblem Warriors e Xenoblade Chronicles 2.
Il confronto con Xbox One è purtroppo impietoso: sommando le esclusive del 2016 e del 2017, infatti, ci si ferma a nove: Forza Horizon 3, Gears of War 4, Quantum Break, ReCore, Dead Rising 4, Halo Wars 2, Crackdown 3, Super Lucky's Tale e Forza Motorsport 7. Phil Spencer è consapevole dell'importanza delle produzioni first party e ha detto che molte esclusive sono attualmente in lavorazione per Xbox One, ma non saranno pronte prima di due o tre anni.
Il lascito dell'era di Don Mattrick sembra dunque peggiore di quanto si pensasse: concentrato sul concetto di TV e sulle ipotetiche potenzialità di Kinect, l'ex capo della divisione Xbox ha dimenticato che sono i giochi a vendere le console e non viceversa. La speranza, naturalmente, è che ci siano i margini per un pur tardivo recupero.