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Fortnite, da “desaparecido” a titolo di grande successo sull’onda di Playerunknown’s Battlegrounds

Con l'introduzione della modalità Battle Royale in Fortnite, Epic Games ha fatto di necessità virtù

NOTIZIA di Davide Spotti   —   13/10/2017
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Svelato per la prima volta durante i Video Game Awards del 2011, Fortnite ha vissuto una parabola di sviluppo lunga e tortuosa. Apparso e scomparso, protagonista di sporadici aggiornamenti nel corso degli anni, il titolo di Epic Games è stato sull'orlo di smaterializzarsi facendo perdere le sue tracce, per poi sopravvivere, cambiare parzialmente volto e infine arrivare persino a cavalcare una delle mode più in voga del momento: gli shooter Battle Royale.

Nell'ultimo periodo parlare di Battle Royale equivale a chiamare in causa Playerunknown's Battlegrounds. Non ci si scappa: il titolo di Bluehole sta letteralmente facendo il bello e il cattivo tempo con una quantità e continuità di risultati esorbitante. Raggiunta la milestone dei quindici milioni di copie vendute - che per un prodotto ancora in accesso anticipato sono semplicemente fuori da qualsiasi logica - è stato toccato il traguardo dei due milioni di utenti connessi in contemporanea su Steam, obiettivo al quale finora nessun altro titolo si era mai avvicinato, nemmeno lontanamente. Basti pensare che al secondo posto della classifica si trova Dota 2, fino a poco tempo fa considerato inarrivabile. Mantenendo il trend attuale Playerunknown's Battlegrounds non ci metterà molto a "doppiare" il MOBA di Valve, e questo di per sé è sufficiente a rappresentare fino a che punto il fenomeno stia raggiungendo proporzioni inusitate.

Fortnite, da “desaparecido” a titolo di grande successo sull’onda di Playerunknown’s Battlegrounds

Visto il potenziale, Epic Games non se lo è fatto ripetere due volte. La casa di sviluppo di Unreal e Gears of War ha mangiato la foglia e ha deciso di sfruttare a proprio vantaggio l'enorme bacino d'utenza che si è mostrato interessato a questo specifico approccio multiplayer. Dallo scorso 26 settembre Fortnite si è quindi arricchito di una modalità Battle Royale che per il momento è accessibile in forma gratuita e che, a giudicare dai dati di queste prime settimane, sta a propria volta facendo filotto di risultati.

Al lancio ha totalizzato oltre un milione di accessi, ma i numeri si sono fatti più interessanti dapprima con il superamento dei 500.000 utenti collegati in contemporanea e in seguito con il raggiungimento dei dieci milioni di giocatori complessivi. Un successo temporaneamente macchiato da qualche episodio spiacevole legato alla violazione del copyright da parte di alcuni utenti, a cui peraltro Epic Games ha già risposto perseguendo le vie legali. Qualcuno potrebbe osservare che Fortnite si stia limitando a cavalcare l'onda del momento in modo del tutto opportunistico. In realtà il margine per una personalizzazione delle due esperienze di gioco sembra sussistere.

Fortnite, da “desaparecido” a titolo di grande successo sull’onda di Playerunknown’s Battlegrounds

Come ha spiegato Tommaso Valentini nel nostro provato andato online in settimana, gli aspetti migliorabili di Fortnite riguardano specialmente la qualità del gunplay, la gestione delle ricompense e l'inserimento di funzionalità come l'uso dei veicoli e le modifiche alle armi. Ciò nondimeno sussistono anche alcuni elementi caratteristici legati alla costruzione dei ripari, all'uso delle trappole e in più in generale alla maggiore difficoltà nel celare la propria presenza durante lo svolgimento della partita. Peraltro un fattore da non sottovalutare attiene alla formula free-to-play, che si contrappone ai 29.99 euro necessari per poter usufruire di Playerunknown's Battlegrounds.

Che dire, siamo curiosi di vedere fin dove riuscirà a spingersi Fortnite nei mesi che lo separano dall'uscita della versione definitiva, per il momento fissata genericamente per il 2018. E voi che ne pensate? Il nuovo gioco di Epic Games può aspirare a diventare un degno avversario di Playerunknown's Battlegrounds in futuro? Fatecelo sapere nei commenti!