Il lancio di Call of Duty: Modern Warfare 2 è diventato una specie di questione di Stato in Gran Bretagna, in seguito alle voci di risentimento sollevate in gran parte dal Daily Mail e dallo scandalo suscitato dalle immagini violente del gioco, sempre sulle pagine del quotidiano.
La questione è arrivata al Parlamento inglese, in particolare con l'azione di Keith Vaz del Partito Laburista, il quale ha chiesto al Ministro per la Cultura, i Media e lo Sport Sion Simon di fare qualcosa per evitare che il gioco finisca nelle mani dei bambini. Simon, a nome del Governo inglese, si è schierato con il sistema di catalogazione dei prodotti videoludici vigente in Gran Bretagna, attualmente supportato dalla BBFC, la quale ha già catalogato il nuovo FPS di Activision sotto la voce "18+", raccomandando dunque il prodotto ad un pubblico di adulti.
"Contenuti adatti agli adulti dovrebbero essere contrassegnati e venduti agli adulti", ha detto Simon, aggiungendo che il gioco è in effetti "certificato come 18+, dunque non dovrebbe essere venduto ai bambini" e che "è compito del governo assicurarsi che i prodotti adatti possano essere fruiti dal pubblico specifico e che i bambini non vengano danneggiati da questo", di fatto sostenendo la validità del sistema di catalogazione attualmente vigente in Gran Bretagna e affidandosi ad esso.
Tom Watson, altro esponente del Partito Laburista, ha d'altra parte affermato di aver visto i contenuti "spiacevoli" del gioco, ma non li ha giudicati "peggiori di quelli presenti in molti film e libri" dedicati ad un target simile, ed ha inoltre esortato il Ministro Simon a non "collaborare con il Daily Mail per creare un panico modale sull'utilizzo dei videogiochi". Ha inoltre affermato che "ci sono migliaia di persone impiegate in questa industria, con 26 milioni di persone che fruiscono dei videogiochi. Dovremmo avere una visione molto più equilibrata di questa industria, magari sostenendola nei momenti di difficoltà", come riporta GamePolitics.