Il gruppo Divineo, citato a giudizio da Nintendo e portato davanti ad una corte francese per la questione delle cartucce R4 e similari, in maniera assolutamente parallela a quanto sta avvenendo nei tribunali spagnoli (dove anche ebbe giudizio negativo) e italiani (con la faccenda PC Box), ha dettagliato i motivi della sentenza a suo favore.
Si tratta di una lettura piuttosto interessante, che vi consigliamo di affrontare, riguardando un caso che fa sicuramente parte di un tentativo di definizione, in corso in tutta Europa, del limite fra pirateria e legittimo utilizzo.
Nel caso specifico la tredicesima camera dell'Alta Corte di Parigi (specializzata in proprietà intellettuali) aveva dichiarato non colpevole Divineo in relazione alla distribuzione delle cartucce in questione. L'analisi della situazione secondo Divineo indica che Nintendo stia scegliendo di portare in causa i "pesci piccoli" che non hanno a loro disposizione le finanze necessarie per difendersi in cause tanto grosse, cercando così di stabilire quasi di default una giurisprudenza a suo favore. Nintendo ha chiesto all'azienda un risarcimento di 50 milioni di dollari, ritenuto spropositato per il caso in questione. Nintendo avrebbe inoltre più volte indicato Divineo come "pirati", in maniera assolutamente impropria, anche considerando il fatto che la focalizzazione della causa contro l'azienda francese era in realtà la supposta infrazione della sicurezza del DS. Divineo si è difesa argomentando sulla protezione che se messa in atto da Nintendo (in maniera illegale), allora le cartucce sarebbero perfettamente legali perchè permettono all'utente finale di far girare qualsiasi applicazione desiderino sulla propria console. Questa argomentazione è supportata in maniera piuttosto forte dalle leggi europee e in particolare dall'eccezione di inter-operabilità. L'obiettivo di Nintendo di bloccare le proprie console non sarebbe, secondo Divineo, la protezione degli utenti ma piuttosto il volersi assicurare che chiunque voglia creare un prodotto per la piattaforma debba pagare per farlo. L'eccezione di interoperabilità in tal senso è molto importante, perchè protegge i consumatori da azioni che impedirebbero l'esistenza di titoli homebrew.
Divineo ammette in ogni caso che linkers come i lettori MP3, i masterizzatori DVD ed altri apparecchi possano in effetti essere usati per la pirateria, ma si tratta di un problema che dovrebbe vedere Nintendo focalizzarsi sul combattimento contro chi rilascia o scarica prodotti protetti da copyright su Internet e non contro le cartucce che proprio come i lettori Mp3 o i masterizzatori DVD permettono usi legittimi di software legali.
Questi i principali punti trattati nel lungo comunicato stampa di Divineo, che vi invitiamo in ogni caso a leggere per intero dato il forte interesse che dovrebbe avere per tutti coloro che utilizzino media di intrattenimento. Attendiamo una replica da parte di Nintendo e continueremo a seguire le vicende che vedono coinvolte diverse aziende sull'intero territorio europeo.
Qualche dettaglio sulla sentenza francese contro Nintendo
Divineo spiega, e traccia una linea