Il PEGI ha confermato e difeso la classificazione attribuita al gioco We Dare (in Italia Osé - Che fai, ci provi?), ovvero PEGI 12, perché tale classificazione sarebbe stata basata in considerazione dei contenuti del gioco, non del contesto.
Il sito Cubed3 ha analizzato i dettagli a corredo del rating PEGI, che parlano di "parole e attività che contengono ovvi riferimenti sessuali, descrizioni sessuali esplicite o immagini e l'assunzione di posizioni equivoche".
Ubisoft, dal canto suo, ha tenuto a ricordare che il gioco è stato pensato per un pubblico maturo, come si può evincere dalla campagna promozionale. L'azienda francese ha inoltre dichiarato di avere intenzione di applicare alle confezioni un adesivo che indichi la presenza di contenuti "adulti", così da scongiurare qualsiasi equivoco.
Fonte: Joystiq