Peter Molyneux si è vergognato della media dei voti ricevuti da Fable III, che si è attestata sotto l'80%. Non crediate però che ce l'abbia con i recensori: anzi, secondo lui i giudizi negativi sono meritatissimi.
Molyneux: "Continuo a considerarlo un buon gioco, ma non abbastanza eccezionale da raggiungere le cinque milioni di unità vendute. So che dovrei dire che è un gran gioco a prescindere, ma il punteggio di Metacritic era sotto l'80. A essere onesti me ne vergogno e me ne prendo tutta la responsabilità. Quando subisci qualcosa di paragonabile a un calcio sui denti, deve tirarti su e combattere ancora più duramente. Alla fine non si è rivelato essere il gioco che sognavo fosse".
I motivi di tanta amarezza verso il suo stesso gioco? L'impossibilità di sviluppare appieno la sezione di gestione del regno e altri aspetti del gioco a causa dei tempi di sviluppo ristretti. Fable III è stato realizzato in due anni, un tempo che può sembrare sufficiente per sviluppare la maggior parte dei videogiochi, ma che per Lionhead ha segnato un record di velocità personale.
Molyneux: "Pensando a Fable III è difficile essere onesti senza offendere le persone; ma ero cosciente, leggendo recensioni che parlavano di scarsa qualità, che avevano ragione loro. Lionhead non può permettersi di riposare sugli allori dei fan e mettersi a produrre roba di scarsa qualità. Abbiamo molte scuse da spendere, perché le scuse ci sono sempre, ma non credo siano sufficienti."
Ora, capiamo l'amarezza di Peter... ma confessare di aver fatto un gioco brutto a posteriori, dopo che ha venduto più di tre milioni di copie, che senso ha? Vuole fare infuriare chi lo ha acquistato e lo ha difeso anche contro l'evidenza?
Fonte: Eurogamer.net