Sono passati quasi due anni. Non è l'inizio di una storia ma è la distanza temporale che ci separa dall'uscita di Anthem, la disastrosa avventura di BioWare. Se dobbiamo essere onesti, ci sembra passato molto più tempo, ma forse è colpa di un 2020 che ha reso ogni mese lungo come una decade. Forse, però, è colpa del fatto che di Anthem non si era sentito più parlare da tempo e, in fondo in fondo, avevamo perso le speranze dopo il continuo addio di nomi storici di BioWare, Executive Producer Christian Dailey in primis.
Grazie al solito beninformato Jason Schreier, però, questo game as a (dis)service è nuovamente al centro dell'attenzione dei giocatori. Precisamente, il giornalista di Bloomberg afferma che Anthem Next è a un punto cruciale e i piani alti devono definitivamente decidere se investire le risorse necessarie per (ri)portarlo alla luce. Si parla infatti di triplicare il personale, ovvero investire notevoli quantità di denaro aggiuntive. EA lo farà? Non possiamo saperlo. EA dovrebbe farlo? Mmm... Forse no?
Lo ammettiamo, anche a noi piacciono le storie di redenzione, un figliol prodigo digitale che ha compreso i propri errori e si fa perdonare un passato di sciattezza. Non sarebbe inoltre la prima volta, questo è certo: No Man's Sky è un facile esempio e Final Fantasy 14 Online è uno ancora più esplicito. Se Anthem Next si aggiungesse a questa lista sarebbe un male?
Senza poter vedere l'opera in azione, impossibile valutarne le potenzialità, ma è difficile non chiedersi se forse non sia ora di andare avanti. Dopo due anni, tanta pubblicità negativa e un mercato sempre più competitivo, forse per Anthem non c'è più spazio.
Certo, sarebbe come affermare definitivamente che i soldi spesi dai videogiocatori non hanno avuto alcun valore. Anthem, ricordiamolo, ha venduto molto bene, sulla base delle promesse ludiche di pre-rilascio, del buon nome di BioWare e delle buone sensazioni causate dell'impatto grafico. È stato infatti il quinto gioco più venduto nel 2019 negli USA e ha generato all'uscita milioni di dollari tramite acquisti in-game.
Sarebbe giusto che i soldi dei videogiocatori venissero finalmente trasformati in un prodotto che riceva il supporto promesso. Certo, sempre che EA non sorprenda tutti rimettendo in vendita Anthem Next come un prodotto separato: se dovesse accadere però prevediamo una sommossa popolare di dimensioni bibliche e non crediamo che l'editore sia così masochista.
Non dobbiamo dimenticare, però, che mettersi al lavoro su Anthem potrebbe significare per EA limitare o annullare lo sviluppo di altri prodotti; e ovviamente non parliamo di FIFA o di Apex Legends, ma di produzioni "minori", come un nuovo gioco di BioWare stessa.
Non c'è una risposta giusta alla questione. La decisione finale, indipendentemente dal fatto che sia far risorgere Anthem o meno, comporterà per certo dei vantaggi e degli svantaggi per i videogiocatori. Il risultato finale potrebbe anche essere negativo: non stiamo infatti parlando di una situazione aut aut "creare l'Anthem perfetto/abbandonare il gioco così com'è". BioWare potrebbe arrivare alla fine e proporre semplicemente un normale game as a service, adeguato al mercato e nulla più.
Come detto, però, il mercato continua a espandersi e opere simili ad Anthem sono in continua uscita. Siamo certi che i videogiocatori sapranno andare oltre il cattivo nome dell'opera di BioWare e non vengano distratti da nuove opere che non sono state insultate a destra e a manca per mesi e mesi?
Lo chiediamo a voi: Anthem può farcela? E anche se fosse, dovrebbe provare? Oppure è meglio andare avanti e optare per qualcosa di nuovo?