Apple e Meta si preparano a ricevere sanzioni di entità ridotta per presunte violazioni del Digital Markets Act (DMA), la normativa europea che mira a ridurre il dominio delle big tech e favorire la concorrenza. Secondo fonti vicine al dossier, la Commissione Europea sarebbe più interessata a garantire che le aziende si conformino alle regole piuttosto che infliggere multe esemplari, che potrebbero teoricamente arrivare fino al 10% del fatturato annuo globale.
Le presunte violazioni riguardano limitazioni alla concorrenza imposte dalle due aziende, come le restrizioni sugli store digitali e le difficoltà di interoperabilità tra le piattaforme. Tuttavia, la durata relativamente breve delle infrazioni - dato che il DMA è entrato in vigore solo nel 2023 - sembra aver influenzato la decisione di Bruxelles di non applicare sanzioni troppo severe.
Equilibrio tra regolamentazione e diplomazia
Un altro elemento che avrebbe spinto la Commissione Europea verso sanzioni più contenute è il clima geopolitico. Il mese scorso, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha minacciato di imporre dazi contro i Paesi che penalizzano le aziende statunitensi, un avvertimento che l'UE non ha potuto ignorare. Bruxelles ha sempre negato di prendere di mira esclusivamente le big tech americane, ma la pressione politica ha comunque contribuito a una gestione più cauta del caso.
Nonostante questo approccio moderato, le multe per Apple e Meta non sono ancora state definite, e la decisione finale dovrebbe arrivare entro la fine di marzo. L'UE ha più volte ribadito l'importanza di far rispettare il DMA, quindi, pur senza punizioni esemplari, le aziende dovranno comunque adeguarsi ai nuovi standard.
Meta e Apple difendono le proprie posizioni
Nelle ultime settimane, sia Meta che Apple hanno pubblicato rapporti di conformità in cui contestano l'interpretazione della Commissione Europea sulle regole del DMA.
Meta ha dichiarato di aver collaborato attivamente con le autorità europee, ma di aver ricevuto richieste di adeguamento che vanno oltre i requisiti previsti dalla legge. La società guidata da Mark Zuckerberg sostiene di aver apportato modifiche significative ai propri servizi, ma ritiene che alcune richieste regolatorie siano eccessive e ingiustificate.
Dal canto suo, Apple ha ribadito che le modifiche imposte dal DMA espongono gli utenti a maggiori rischi, aprendo la porta a malware, frodi e truffe. L'azienda di Cupertino ha più volte sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sull'impatto delle nuove normative sugli sviluppatori.