Apple ha deciso di riorganizzare la sua divisione responsabile dell'App Store sulla scia delle pressioni normative nell'Unione Europea. L'informazione è stata riportata da Bloomberg.
Il quotidiano online ha citato fonti anonime che hanno "familiarità con la questione". Poi, Matt Fischer - responsabile dell'App Store - ha confermato la notizia, annunciando anche il proprio ritiro.
Cosa sappiamo della nuova divisione App Store
Secondo Bloomberg, la divisione App Store sarà divisa in due team:
- Uno continuerà a sviluppare il negozio iOS di Apple
- Un altro supervisionerà gli app store alternativi di terze parti sulla piattaforma (ad esempio l'Epic Games Store mobile, pubblicato di recente)
Matt Fischer lascerà Apple e Carson Oliver, senior director dell'App Store business management, guiderà il team principale dell'App Store. Una dirigente, Ann Thai, attualmente direttore mondiale dei prodotti dell'App Store, dirigerà il secondo team responsabile della distribuzione di app alternative.
Le modifiche arrivano in seguito alle nuove regole imposte dall'Unione Europea ad Apple. L'azienda deve ora conformarsi al nuovo Digital Markets Act (DMA), che impone ai cosiddetti "gatekeeper" (compagnie che fanno da tramite tra utenti e società commerciali ma che bloccano la concorrenza) di consentire la presenza di app store di terze parti sulle proprie piattaforme e di permettere ad altri sviluppatori di informare i clienti sulle opzioni di acquisto alternative.
Apple sta cercando di reagire obbligando gli sviluppatori che inseriscono i loro prodotti nell'App Store a pagare 0,50 euro per ogni installazione dopo il primo milione all'anno. All'inizio di questo mese, l'azienda ha introdotto ulteriori tasse, dichiarando che addebiterà il 20% sulle vendite effettuate tramite link esterni al proprio store.
A giugno la Commissione europea ha accusato Apple di violazione della DMA, affermando che l'azienda impedisce agli sviluppatori di app "di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti". L'autorità di regolamentazione ha anche pubblicato un'indagine su Apple per il timore che le sue nuove tariffe compromettano gli sforzi per creare alternative all'App Store.