Per Apple le applicazioni che vengono cancellate dall'App Store se lo sono meritato, nel senso che tanto non le stava scaricando più nessuno ed erano sostanzialmente inutili. Questa è in breve la risposta che la compagnia di Cupertino ha dato agli sviluppatori che hanno protestato contro la cancellazione del loro lavoro.
Apple aveva già chiarito di voler rimuovere solo quelle applicazioni che non venivano aggiornate da molto tempo, ma con il montare delle polemiche ha deciso di essere ancora più esplicita, pubblicando una breve nota ufficiale:
Come parte del processo di miglioramento dell'App Store, stiamo spedendo delle email agli sviluppatori di applicazioni che non sono state aggiornate negli ultimi tre anni e che non hanno raggiunto la quota minima di download necessaria, ossia che non sono state mai scaricate o che hanno avuto pochissimi download nell'arco di un periodo di dodici mesi, notificando che la loro applicazione è stata selezionata per essere rimossa dall'App Store.
Ci sono già state diverse testimonianze di queste email, con alcuni sviluppatori che hanno raccontato di aver ricevuto l'ultimatum e di avere soli trenta giorni (diventati novanta dopo le proteste) per aggiornare le loro applicazioni, se non vogliono vederle cancellate. Molti, soprattutto gli indipendenti, lo considerano un tempo insufficiente. Di fatto una vera e propria ghigliottina.
Inoltre, il problema ne fa sorgere un altro, legato alla preservazione del software: il comportamento di Apple può portare alla cancellazione di intere classi di applicazioni, giochi compresi, che non saranno più recuperabili in alcun modo. C'è anche da sottolineare che a essere cancellati non saranno solo titoli molto vecchi, ma anche alcuni decisamente recenti.
Ad esempio Protopop Games ha pubblicato un gioco gratuito due anni fa, Motivoto, e presto potrebbe vederselo rimuovere.
Insomma, la questione è spinosa su più livelli e riapre quella dello store proprietario esclusivo, dove il produttore dell'hardware può fare il bello e il cattivo tempo.